Un viaggio dal forte sapore d’avventura nei luoghi di maggior interesse che caratterizzano Bremerhaven. La città, poco conosciuta fuori dalla Germania, è uno dei porti più grandi d’Europa. Testo di Arturo Di Casola, foto di Arturo Di Casola e Bremen Tourismus
Le apparenze talvolta ingannano. Anche a Bremerhaven, nel Nord della Germania.Qui, ad esempio, si può passeggiare a pochi metri da una grande distesa d’acqua. Un lungomare? Non proprio. Perché quel tratto di strada non è altro che un lungofiume. Colpa, è il caso di dirlo, del Weser, fiume che nel suo passaggio per Bremerhaven prima di sfociare nel Mar di Wadden e poi nel Mar del Nord, si allarga quasi a divenire mare.
Il viaggio del Weser
Weser e Bremerhaven condividono il destino di essere poco o per niente conosciuti fuori dalla Germania.
Quanto al Weser, schiacciato dalla fama del Danubio e del Reno, pochi sanno che è il fiume più lungo della Germania, almeno tra quelli che scorrono interamente in territorio tedesco.
Eppure il suo fascino ce l’ha. E questo perché taglia, nella parte settentrionale del suo tragitto, ampie pianure, boschi e campi coltivati, attraversando Brema (questa sì famosa) che deve proprio al porto fluviale sul Weser l’appartenenza alla Lega Anseatica, e bagnando infine Bremerhaven.
Che, evidentemente a causa del suo nome, nell’immaginario collettivo è soltanto il porto di Brema. Invece sono proprio le acque del Weser ad alimentare la rete di canali che formano il grande porto cittadino, insieme a quelle dell’affluente Geeste, che con le sue anse attraversa il centro città.
Atmosfere del passato
L’Alter Hafen, cioè il Porto Antico, esibisce edifici in mattoni rossi nel tipico stile del Nord Europa, come nei pressi del Brucke Alter Hafen: un doppio ponte dalla massiccia architettura in ferro, rotaie di treni che l’attraversano e un bel panorama sul porto canale.
In fondo a sinistra il faro e a destra gli alberi delle navi veliere, ormeggiate all’altezza del Deutsches Auswandererhaus.
Un museo dedicato all’emigrazione che racconta, attraverso un edificio moderno del 2005 e ampliato nel 2012, il periodo storico in cui dopo il 1830 Bremerhaven divenne un porto dal quale partirono più di 7,2 milioni di persone.
L’Alte Bürger, tracce italiane
Più avanti il porto, assumendo la denominazione di Neuer Hafen, diventa esclusivamente commerciale.
Camminando verso l’interno s’incontra, però, un quartiere pregevole dal punto di vista architettonico: l’Alte Bürger, cosiddetto quartiere degli italiani perché costruito, all’epoca, da maestranze italiane.
Burgermeister-Smidt-Strasse ne è l’asse principale, con negozietti, locali e gallerie (come la Galerie 149), che ne testimoniano la vita artistica e culturale.
Il Klimahaus e l’Atlantic Hotel Sail City
Al tramonto, però, è il caso di riavvicinarsi all’Alte Hafen e al lungofiume. Perché è in quel momento che le forme contemporanee del Klimahaus e dell’Atlantic Hotel Sail City, diventano i punti forti dello skyline di Bremerhaven.
A secondo del punto di vista, i due edifici (uno sviluppato in orizzontale e l’altro in verticale), sembrano o no uniti e assumono sembianze diverse.
Il Klimahaus, costruito nel 2009 con un involucro esterno in vetro e struttura portante in alluminio, può apparire come una nave, una nuvola, una balena o anche un sommergibile che ha per periscopio la “vela” architettonica dell’Atlantic Hotel.
Al di là del suo forte impatto visivo, il Klimahaus è anche un edificio “intelligente”. Un centro scientifico concepito come struttura museale da visitare che si occupa dal 2009, quando il tema non era ancora diventato emergenziale, del clima e dei cambiamenti climatici.
Osservando, invece, lo skyline dal lungo-Weser, che si chiama Am Stroom, ad imporsi è il grattacielo dell’Atlantic Sail City, un nuovo hotel le cui camere affacciano sulla vastità del Weser.
Seguendo il corso di quest’ultimo, in direzione sud, il paesaggio diventa molto verde. Un verde, però, spesso interrotto da piccole macchie bianche. Si tratta, in quest’ultimo caso, di mucche al pascolo che si inseriscono nel panorama di un territorio suggestivo.
Land of Green
E questi colori circondano il Land of Green, un resort che sebbene non affacciato sull’acqua, è collegato al “grande fiume” da un intricato sistema di paludi e canali, navigabili in canoa, che arrivano all’Hamme che a sua volta s’immette nel Lesum (entrambi affluenti del Weser).
L’acqua però non è il leit motiv di Land of Green, un’area protetta che si chiama Teufelsmoor tra brughiere ad una trentina di chilometri a Nord di Brema, per cercare il contatto diretto con la natura.
Qui si può ascoltare il canto degli uccelli, il fruscio del vento tra le foglie, scorgere la sagoma dei cervi la mattina presto e al tramonto.
E quale alloggio poteva meglio assicurare tutto ciò se non una casa tra gli alberi? Il fiore all’occhiello del resort Land of Green sono tre costruzioni tra gli alberi poste ad un’altezza variabile tra i 2,5 e i 7 metri dal suolo e realizzate al 99% in legno.
Dalle terrazze e anche dalle ampie finestre, la vista spazia sul bosco di abeti rossi e querce secolari che circondano le case.
Ma anche oltre, in direzione dei prati che si estendono al limitare di Land of Green e segnati da canali percorribili con canoe prese a nolo (ma soltanto da aprile alla fine di ottobre) con le quali, pagaiando, si può raggiungere il fiume Hamme.
Ma l’offerta di Land of Green non si esaurisce qui. Comprende anche un piccolo villaggio di casette, chiamate Tiny Houses. Case nuovissime, l’ultima risalente all’estate 2022, tutte ideate e costruite da diversi progettisti e falegnami, per cui nessuna è uguale alle altre.
Land of Green include anche un’area benessere con una vasca idromassaggio svedese che, da posizione panoramica, promette al tramonto viste panoramiche sul verde tutt’intorno.
Il fascino di Brema
Poco dopo, il Weser giunge a Brema. Le sua acque alimentano il porto fluviale, tra i più grandi del Paese.
La città è caratterizzata da un mix di antico moderno che si fondono alla perfezione. La Città Vecchia, l’Altstadt, è uguale e immobile nonostante lo scorrere del tempo.
È ricercata dai turisti che vanno a visitare i gioielli che riempiono il centro abitato come preziosi nella vetrina di una gioielleria. Basti pensare al Markt, protetto dalla statua gotica del Roland, il paladino Orlando, eretta per simbolizzare la lotta della borghesia contro le pretese di dominio del clero.
Il vicino Rathaus domina, invece, la scena della piazza con la sua facciata in stile Rinascimentale. In un angolo di fronte alla Borsa ecco il Duomo con la sua alta facciata romanica.
Il complesso antico è tagliato dalle rotaie del nuovo tram che attraversa l’intera piazza, patrimonio Unesco, da un capo all’altro.
E di questo quadro che sa di passato fa parte anche Böttcherstraße, che dal Markt porta al lungofiume. Fiancheggiata da bassi portici e con case in mattoni rossi in Jugendstil, è l’attrazione principale di Brema.
Riducendo la città alla Altstadt la si priverebbe del suo respiro più arioso. Di quell’acqua che, non soltanto racchiude l’elegante centro storico dagli elementi anseatici con i velieri ormeggiati ai moli di fronte alla chiesa St. Martini, ma rappresenta anche il futuro della città.
Un presente che guarda al futuro
Il domani, ma per certi aspetti anche il presente, si chiama Überseestadt. Si tratta dell’altra Brema, la sterminata area dei docks portuali al centro di un grande progetto di recupero e di trasformazione che forse mira a replicare la Speicherstadt di Amburgo.
A far rivivere la storia portuale di Brema ci pensano i mattoni rossi di Am Speicher XI, risalente al 1912, lungo cui si allineano le architetture più significative.
Qui si trova l’Hafenmuseum e, poco distante, la Hochshule für Künste,la Scuola d’Arte: passato e futuro della città legato in qualche modo dall’arte.
Il presente, invece, è simboleggiato dalla linea 28 del tram che arriva nella zona residenziale di Überseestadt, dove ci sono case moderne placidamente affacciate sull’acqua.
Il contrasto con la Dogana del 1904 e la Centrale Elettrica del 1906, è netto. Del resto la zona di Europahafen nel 1877, quando si chiamava Freihafen I (e successivamente II), era il bacino portuale più grande del mondo.
E qui è in atto la trasformazione dell’edificio della Kellogg’s, con gli iconici silos dei cereali.
Il progetto, che dovrebbe arrivare a compimento nel 2025, prevede un hotel, un mercato, ristoranti, spazi verdi e un nuovo waterfront. Il piano di mobilità mira, invece, a dare precedenza ai pedoni e alle biciclette, a discapito delle auto.
Un domani, non lontano, visto che il progetto dovrebbe giungere a compimento nel 2025. Il cuore di Brema batterà qui. E, sotto certi aspetti, sarà un ritorno alle origini.
Informazioni utili:
Tourist Information Bremerhaven
Quando andare
Fatta forse eccezione per i mesi più freddi dell’anno, la zona è visitabile tutto l’anno. Peraltro, è possibile alloggiare al Land of Green anche nei mesi invernali, durante i quali c’è la possibilità (dipende dalla stagione) che il verde paesaggio circostante si tinga di bianco, e sarebbe un bello spettacolo.
Come arrivare
L’aeroporto più vicino nel quale atterrano aerei dall’Italia è quello di Amburgo, dal quale si prosegue in S-bahn per la stazione Hbf sempre di Amburgo e da lì in treno per Brema e Bremerhaven. Possibili anche altre soluzioni, come atterrare a Francoforte e da lì in treno per Brema e Bremerhaven.
Dove dormire
Atlantic Hotel Sail City, Am Strom 1, atlantic-hotels.de sailcity@atlantic-hotels.de tel. 0049 471 30990-0 S’impone la scelta di dormire in questo nuovissimo hotel affacciato sul fiume Weser e iconico nello skyline di Bremerhaven.
Achat Hotel Bremen City, Birkenstrasse 15, achat-hotels.com, tel, 0049 421 517250 Hotel confortevole, tra la stazione centrale di Brema e il centro.
Land of Green, Waakhauser Str. 20 in Worpswede, landofgreen.de, tel. 0049 40 808057630 Il resort merita almeno un giorno da trascorerre immersi nella natura. Disponibili anche canoe per visitare la zona fitta di canali.
Dove mangiare
Restaurant Strom dell’hotel Atlantic Hotel Sail City, tel. 0049 471 30990-533. Questo ristorante, che vanta piatti interessanti nel menu, si distingue per la sostenibilità in cucina. Ad esempio alcuni dolci, come il cabinet pudding, è fatto con croissant infornati la mattina per colazione, ma non serviti perché in più.
Fisherman’s Seafood, Am Wall 201, fishermans-bremen.de, tel. 0049 421 33066161. È un bel ristorante di pesce in una galleria coperta al limite orientale del centro di Brema. In una zona a vocazione artistica, con la Kunsthalle e il Theater am Goetheplatz.
Zio Manu di Napoli, Auf d. Muggenburg 30, ziomanu.de, tel. 0049 421 38896655. Ristorante italiano che si dice vanti la pizza migliore di Brema. È nella zona di Europahafen, all’inizio della Überseestadt.
Bremer Braumanufaktur, proprio vicino al ristorante Zio Manu, questo birrificio produce e serve dell’ottima birra.
Testo di Arturo di Casola, foto di Arturo Di Casola e Bremen Tourismus|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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