Thun e Brienz. Sui laghi blu fra i giganti svizzeri

Due perle del Bernese facilmente raggiungibili dall’Italia con il comodissimo e panoramico trenino verde. I laghi di Thun e Brienz, dominati dalle cime di Eigher, Mönch e Jungfrau sono una meta turistica di grande richiamo. Oggi sorprendentemente anche per molti orientali, sulla scia di romantiche serie tv.

Il Trenino Verde delle Alpi BLS entra nel cuore del territorio svizzero tra Briga e Berna, partendo da Domodossola. ©BLS

Quanti di noi mollerebbero volentieri l’auto per raggiungere località belle e interessanti sapendo di viaggiare comodi e puntuali su accoglienti mezzi pubblici? Molti, c’è da scommeterci. Ma dalle nostre parti è cosa non semplice. Ebbene, tutto questo è invece possibile utilizzando il Trenino Verde delle Alpi.

Il tratto in questione è servito da BLS, con partenza ogni due ore da Domodossola, percorrendo le mitiche linee del Sempione e del Lötschberg. La destinazione finale è Berna, capitale federale elvetica, con la città vecchia patrimonio UNESCO. Ma lungo il tragitto, praticamente a ogni fermata e in tutte le stagioni ci sono molte attrattive da scoprire, che offrono natura, storia, sport, divertimento.

In inverno il Trenino Verde delle Alpi BLS è anche l’ideale per raggiungere comodamente importanti stazioni sciistiche svizzere. ©Alice Della Bruna

Per questo è stata ideata la carta giornaliera BLS Trenino Verde che consente per un giorno di salire e scendere liberamente quando si vuole sia sui convogli, sia sui battelli del Lago di Thun. Per chi invece desidera fermarsi più a lungo, ecco la carta 2 giorni Trenino Verde, fruibile per due giorni a scelta (uno per l’andata e uno per il ritorno) all’interno di 3 giorni. Le carte sono particolarmente convenienti, con ulteriori agevolazioni per bambini e ragazzi. In più, una rete capillare di autotrasporti in connessione consente di arrivare un po’ ovunque, anche nei villaggi più appartati.

Due laghi in uno

Il fiume Aare collega il lago di Brienz al Lago di Thun. Anticamente erano un solo bacino. ©gianfranco podestà

Già passato il tunnel del Sempione si annunciano i panorami eccezionali del percorso visibili attraverso le grandi finestre: dalle terrazze soleggiate del Vallese alle montagne dell’Oberland Bernese. Fra i cromatismi domina il verde di alpeggi e foreste, alternato alla roccia ammantata di bianco delle cime innevate, e ai colori pastello e legno dei villaggi tipici. Il trenino sale superando pendenze vertiginose e solcando viadotti che paiono sospesi nel vuoto.

I giganti del tetto d’Europa, Eiger, Mönch, Jungfrau, sovrastano Interlaken e i due laghi. Veduta dalla Harder Kulm. ©gianfranco podestà

La meta del nostro viaggio è però nella zona a una trentina di chilometri da Berna. Là dove il movimento dei ghiacciai ha creato un bacino, chiamato Wendel, che a seguito di consistenti depositi alluvionali si è mutato in due laghi separati, quello di Thun e quello di Brienz.

È facile constatarlo guadagnando, tramite la ripidissima e centenaria funicolare con base a Interlaken, la Harder Kulm. Qui una piattaforma sospesa a 1322 metri regala una vista incomparabile. Intorno, la corona alpina in cui spiccano i tre giganti, Eiger, Mönch, Jungfrau. In basso, il perimetro dei due laghi e la lingua di pianura che li separa, tagliata da un tratto del fiume Aare. Ora la morfologia del luogo ci è chiara. Dunque torniamo al nostro trenino e alla nostra prima fermata.

Le stradine di Thun e i surfisti geniali

A Thun sulla Obere Hauptgass i balconi fioriti sono appoggiati ai marciapiedi, su cui affacciano botteghe, bar, ristoranti. ©gianfranco podestà

La città di Thun si trova all’estremità nordoccidentale del lago omonimo. Il centro storico è disposto lungo il fiume Aare, alla sua uscita dal Thunersee iniziando il percorso fino al Reno. L’abitato della zona antica è di impianto tardo-medioevale, con alcuni edifici di notevole pregio. Primo fra tutti il Municipio del XVI secolo, che si staglia inconfondibile nella Rathausplatz.

Il centro storico di Thun nel periodo natalizio. Quasi un presepe affacciato sul fiume Aare e sul lago. ©BLS

Nella piazza confluisce l’originale Obere Hauptgasse, la strada con marciapiedi unici in tutta Europa. Sono infatti sopraelevati, e i pedoni camminano su un percorso separato costituito dai tetti piatti di botteghe, gioiellerie, antiquari, caffè e bar. Belle case dai colori pastello e balconi fioriti rallegrano l’atmosfera e invitano a passeggiare.

Andando magari lungo il fiume, dove pulsa la vita di Thun. Specialmente sulla piccola isola urbana di Bälliz, zona dello shopping, dei locali e degli alberghi e, ogni mercoledì, di un simpatico mercato. Periodicamente sulle acque dell’Aare si svolgono spettacoli notturni di soins et lumieres di grande richiamo.

Impavidi surfisti sfidano le rapide create dai ponti in legno settecenteschi di Thun. ©gianfranco podestà

Impossibile non notare l’Untere Schleuse Brücke e l’Obere Schleuse, i due caratteristici ponti di legno pedonali settecenteschi, ornati da colorate fioriere. Entrambi fungono pure da chiusa. E impossibile non restare ammirati dagli intraprendenti surfisti che solcano le rapide formate dalle dighe. Supplendo ingegnosamente alla cronica carenza di wawe spot di un territorio privo di mare.

Ma che bel castello (e che bel battello)

Il castello medievale domina Thun e il territorio circostante. ©gianfranco podestà

Il vero simbolo di Thun è certamente il maestoso castello appollaiato sulla parte collinare della città vecchia. Eretto fra il 1180 e il 1190 per volontà dei Duchi di Zähringen, è rimasto pressoché immutato nel tempo, a parte alcune modifiche apportate dai nuovi proprietari, i Bernese, nel XV secolo. Nel castello si svolgono importanti attività culturali e artistiche di Thun.  I cinque piani ospitano il Museo dedicato alla storia della regione, spazi per mostre e performance multimediali.

Uno scenario suggestivo per concerti e altri eventi pubblici è la bella sala dei cavalieri, destinata in origine a feste e ricevimenti dei notabili. Dalle finestrature delle torri lo sguardo abbraccia i quattro punti cardinali, per una vista spettacolare sul lago, la città, le tre vette di casa: Stockhorn, Niesen e Niederhorn.

Castello di Thun, Sala dei Cavalieri. Alcuni degli stemmi delle signorie succedutesi nel corso dei secoli. ©gianfranco podestà

Per raggiungere il maniero il percorso più caratteristico, solo un filo faticoso, è l’antica scala coperta che sale dal centro storico. Gl’inguaribili sedentari non temano. Un comodissimo ascensore scavato nella collina conduce all’ingresso. Muniti della nostra carta BLS, ora è tempo di salpare, abbordando possibilmente il Blϋmlisalp. Il centenario battello a ruota che attraversa zigzagando il lago, fermandosi in diverse piacevoli località. Con in mano una flûte spumeggiante, cullati dalle vibrazioni del motore, brinderemo agli anni spensierati della Belle Époque.

Il Thunersee è ricco di castelli. Fra i più famosi quello di Spiez, paese grazioso che merita senz’altro una visita. Altra esperienza interessante è l’esplorazione delle grotte di San Beatus. Vi si arriva dall’imbarcadero di Beatushöhlen-Sundlauenen, tramite un bel sentiero escursionistico. La meta: grandi cavità carsiche con impressionanti stalattiti, stalagmiti e cascate.

Il centenario Blϋmlisalp, perfettamente restaurato, naviga il lago di Thun. ©BLS

Thun e il suo lago sono una meta facile da raggiungere e piacevole tutto l’anno. L’autunno si accende delle tonalità cangianti dipinte dal foliage sull’acqua. Poi il periodo dell’Avvento è il momento perfetto per godere il centro storico della città addobbato a festa. L’appuntamento per tutti è il luccicante mercatino di Natale alla Waisenhausplatz, corroborati da una fumante tazza di cioccolata o, perché no, di vin brûlé.

Sul lago di Brienz. Cuori in tumulto, occhi a mandorla

Il lago di Brienz. Acque smeraldine e purissime, angoli romantici, struggimenti senza confini. ©gianfranco podestà

Ed eccoci a Interlaken. Con il territorio circostante, considerata una delle capitali dell’outdoor e dell’avventura. Intanto si tratta di un’importante stazione di partenza per raggiungere Grindelwald. E da qui, tramite la mirabile ferrovia Jungfrau, salire ai 3.454 metri di altitudine della stazione più alta d’Europa, sullo Jungfraujoch, “top of Europe”.  

Ma Interlaken significa anche skydiving, canyoning, rafting, bungee jumping, parapendio e deltaplano ai massimi livelli. Tante le possibilità per i bikers e per gli amanti del quad. Escursionismo per tutti i gusti e un occhio di riguardo per i più piccoli, con parchi e aree giochi un po’ dappertutto. Il lago di Brienz, dall’acqua purissima e incredibilmente trasparente, è l’ideale per diversi sport. Su questo ci torneremo. Perché stiamo per imbarcarci. Verso nuove scoperte.

Sul lago di Brienz piccoli villaggi, e colori quasi surreali. ©gianfranco podestà

Al solito, il battello è comodo e spazioso, con tanto di bar e ristorante. E gremito di turisti. Per la maggior parte, pare strano, dell’estremo oriente. Eccitati ma composti, come si conviene, si sporgono a fotografare ogni angolo e si producono in selfie a mitraglia. Famigliole, anziani e tanti giovani. In attesa di svelare il mistero, osserviamo le rive, a tratti rocciose, sovrastate dai monti, perlopiù fitte di boschi e intervallate da graziosi paesini, come Riggenberg.

Il battello accosta il piccolo villaggio di Iseltwald, e si scatena un assalto al parapetto per immortalare il soggetto bramato: null’altro che un semplice molo di legno sul lago. Dove però all’improvviso appare una giovane orientale in abito da sposa seguita da un fotografo. Inizia lo shooting, molti passeggeri scendono in preda all’euforia.

Moltissimi turisti dell’East Asia fanno a gara per una foto sul molo di Iseltwald, simulando o replicando un matrimonio. ©gianfranco podestà

Noi salutiamo la sposina, e ormai al colmo della curiosità chiediamo lumi a una gentile signora taiwanese. La soluzione dell’arcano è la seguente. Su quel molo è stata girata una famosa scena della serie Netflix Crash Landing on You. Una sorta di Giulietta e Romeo dell’East Asia, popolarissima in Corea del Sud, Giappone, Taiwan e non solo. Insomma assistiamo al must di una sorta di pellegrinaggio romantico, in questo e in altri angoli di Svizzera utilizzati nella sceneggiatura, irrinunciabile durante un soggiorno europeo.

Un grandhotel & spa sulle cascate cercando Sherlock Holmes

Il Grandhotel Giessbach, della seconda metà dell’800, immerso nel parco. Più oltre, le cascate. ©gianfranco Podestà

L’impasse della serie coreana è presto superato. Perché dopo pochi minuti l’attenzione è rivolta al promontorio dove si staglia un possente edificio ottocentesco. Di lato, evidente tra il fitto del bosco, una lunga cascata precipita nel lago. Sono le cascate formate dal fiume Giessbach, che ha le sue sorgenti nelle alte valli e nel bacino della regione del monte Faulhorn e degli alpeggi del Sägistal.  L’edificio è invece il Grandhotel Giessbach, costruito nel 1873-74, circondato da un parco e giardino esteso su 22 ettari. Dal molo di attracco la funicolare adibita ad uso esclusivamente turistico più antica d’Europa, sferragliando raggiunge l’area dell’hotel.

Una breve passeggiata consente di arrivare alle cascate, e di passare proprio sotto a uno dei 14 salti restando perfettamente asciutti. Anche se non ci siamo mai stati, qualcosa in questo angolo affascinante e d’altri tempi risuona familiare.

Il grande Sherlock scompare tra le acque della vicina cascata del Reichenbach nell’ultima sfida con il terribile Moriarty. [da wikipidia]

Infatti, non proprio qui, ma poco più a monte, precisamente alle cascate del Reichenbach, in territorio di Meiringen, Sir Artur Conan Doyle ambienta l’ultimo capitolo del ciclo dedicato a Sherlock Holmes. Quando il mitico investigatore affronta a viso aperto il feroce Moriarty e scompare senza più lasciare traccia. Insomma, nelle intenzioni dell’autore i due acerrimi nemici sarebbero morti nel duello fra gorghi molto simili a questi di fronte a noi. Scegliendo di ambientare “The Final Problem“, in luoghi che frequentava e conosceva molto bene. Salvo poi far resuscitare a furor di popolo il buon Sherlock, cedendo all’ira dei lettori.

Il grandhotel e le cascate sono inserite nel parco naturale di Giessbach, con diversi sentieri di varia lunghezza che percorrono la foresta. Fino a raggiungere l’alpeggio dove si origina la cascata.  Un ambiente integro ricco di fauna e flora tipiche, con 50 specie di uccelli, 20 di farfalle e anfibi rari, come le salamandre. E poi mammiferi: tassi, ricci, faine, scoiattoli, caprioli, camosci.

Le cascate di Giessbach si tuffano nel lago dopo un lunga serie di salti. ©gianfranco podestà

Tutto è pensato per ridurre al minimo l’impatto di strutture e ospiti, con scelte green negli approvvigionamenti e negli smaltimenti, con soluzioni all’avanguardia. Uomo e natura in perfetta armonia. Dalla terrazza del magnifico hotel sul blu del lago, il saluto a questi luoghi è già nostalgia. Ma il nostro trenino ci aspetta.

Dormire & Mangiare

Seepark Hotel – Seestrasse 47, Thun

Direttamente sul lago, nelle immediate vicinanze della città e immerso nel parco di Schadau, questo 4 stelle superior, copletamente ristrutturato, è certamente ai vertici dell’accoglienza di Thun. Stanze e suite molto confortevoli, e una spa per gradevoli momenti di relax. Di ottimo livello la ristorazione, che ha ottenuto 16 punti GaultMillau e 1 stella Michelin. Carta dei vini ampia, con proposte interessanti, anche di nicchia.

Un’originale interpretazione del pesce di lago secondo lo chef stellato del Seepark. [courtesy seepark]

Grandhotel GiessbachBrienz

Il bar interno dell’hotel. Sullo sfondo, la cascata di Giessbach. ©gianfranco podestà

Lussuoso 4 stelle, storica residenza alberghiera sita in posizione eccezionale sopra il lago di Brienz e accanto alle cascate di Giessbach. Un piccolo mondo raffinato a sé stante. Che conserva l’aspetto originale dell’edificio disegnato da Horace Edouard Davinet e costruito tra il 1873 e il 1875.

Per molto tempo ha ospitato l’élite del turismo europeo. Dopo un periodo di decadenza finalmente, grazie alla Fondazione Giessbach, è tornato agli antichi splendori, e oggi offre un soggiorno all’insegna della natura in un contesto di rara eleganza. L’hotel organizza serate con musica dal vivo negli splendidi spazi con arredi Belle Époque, così come seminari, conferenze, workshop.

La ristorazione utilizza un gran numero di verdure e ortaggi, alcuni coltivati in proprio, e in generale i prodotti sono a chilometro 0. Classe e qualità. ©gianfranco podestà

Restaurant SchlossbergThun

Ospitato nelle mura del castello di Thun, un ristorante di sobria eleganza, ma molto gradevole e ospitale. Nella bella stagione si può mangiare nel cortile all’ingresso del castello. Dalle sale interne, una vista suggestiva sul centro antico della città. Cucina di tradizione bernese, echi di Francia, con un occhio di riguardo alle carni. Da segnalare la selvaggina, cervo e capriolo su tutti. Accorta carta dei vini con alcune etichette svizzere davvero sorprendenti.

Corroborante manzo in umido con porcini di stagione e l’immancabile rösti della tradizione. ©gianfranco podestà

Panoramarestaurant Harder Kulm – Interlaken

Siamo a 1300 metri di altitudine e di fronte a noi c’è un panorama magnifico dominato dai tre fratelli Eiger, Mönch, e Jungfrau. Il ristorante ha tutto il calore della baita di montagna e i piatti sono rigorosamente caloriche specialità dell’Oberland Bernese. Dunque soprattutto tipiche Fondue bourguignonne e diverse versioni di rösti opportunamente acconciati. Vini del territorio e del Vallese.

Un rösti “rinforzato”, specialità del Panoramarestaurant, per affrontare anche le giornate più fredde. ©gianfranco podestà

Esperienze sul lago

Ecco un paio di suggerimenti per provare qualcosa di particolare sul lago di Brienz, fra le tante attività praticabili nella zona di Interlaken.

Outdoor Switzerland AG – Hauptstrasse 15, Matten bei Interlaken

In jetboat sul lago di Brienz. [courtesy Outdoor Switzerland AG]

Un pizzico di adrenalina, quasi volando sulle acque smeraldine del lago. Spinto da potenti motori il Jetboat sfreccia e si arresta con virate a 360 gradi. Un’esperienza insolita e divertente, in tutta sicurezza, e con l’adeguato abbigliamento fornito dai simpatici ragazzi dell’organizzazione. Molto adatto ai giovani, si consigliano pasti leggeri prima del cimento.

Hightide Kayak School – Strandbad Bönigen – The Beach, Lütschinenstrasse 24 Bönigen

Scivolando lentamente sul lago in kayak si raggiungono angoli suggestivi, immersi nella natura. [courtesy Hightide Kayak School]

Esattamente all’opposto rispetto all’esperienza precedente, il kayak è un perfetto mezzo slow, ecologico, altrettanto divertente ma un po’ più salutare. Per chi è già esperto c’è la possibilità di noleggiare. Chi vuole apprendere la tecnica di governo del kayak trova istruttori preparati, attenti, cordialissimi. Anche qui disponibile tutta l’attrezzatura. Anche uscite invernali, con le sponde innevate come sfondo meraviglioso.

Info principali:

Trenino Verde delle Alpi BLS

Interlaken Tourism

Made in Bern

Svizzera Turismo

Testo e foto di Gianfranco Podestà | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

STYLE CSS VIDEO