Due perle del Bernese facilmente raggiungibili dall’Italia con il comodissimo e panoramico trenino verde. I laghi di Thun e Brienz, dominati dalle cime di Eigher, Mönch e Jungfrau sono una meta turistica di grande richiamo. Oggi sorprendentemente anche per molti orientali, sulla scia di romantiche serie tv.
Quanti di noi mollerebbero volentieri l’auto per raggiungere località belle e interessanti sapendo di viaggiare comodi e puntuali su accoglienti mezzi pubblici? Molti, c’è da scommeterci. Ma dalle nostre parti è cosa non semplice. Ebbene, tutto questo è invece possibile utilizzando il Trenino Verde delle Alpi.
Il tratto in questione è servito da BLS, con partenza ogni due ore da Domodossola, percorrendo le mitiche linee del Sempione e del Lötschberg. La destinazione finale è Berna, capitale federale elvetica, con la città vecchia patrimonio UNESCO. Ma lungo il tragitto, praticamente a ogni fermata e in tutte le stagioni ci sono molte attrattive da scoprire, che offrono natura, storia, sport, divertimento.
Per questo è stata ideata la carta giornaliera BLS Trenino Verde che consente per un giorno di salire e scendere liberamente quando si vuole sia sui convogli, sia sui battelli del Lago di Thun. Per chi invece desidera fermarsi più a lungo, ecco la carta 2 giorni Trenino Verde, fruibile per due giorni a scelta (uno per l’andata e uno per il ritorno) all’interno di 3 giorni. Le carte sono particolarmente convenienti, con ulteriori agevolazioni per bambini e ragazzi. In più, una rete capillare di autotrasporti in connessione consente di arrivare un po’ ovunque, anche nei villaggi più appartati.
Due laghi in uno
Già passato il tunnel del Sempione si annunciano i panorami eccezionali del percorso visibili attraverso le grandi finestre: dalle terrazze soleggiate del Vallese alle montagne dell’Oberland Bernese. Fra i cromatismi domina il verde di alpeggi e foreste, alternato alla roccia ammantata di bianco delle cime innevate, e ai colori pastello e legno dei villaggi tipici. Il trenino sale superando pendenze vertiginose e solcando viadotti che paiono sospesi nel vuoto.
La meta del nostro viaggio è però nella zona a una trentina di chilometri da Berna. Là dove il movimento dei ghiacciai ha creato un bacino, chiamato Wendel, che a seguito di consistenti depositi alluvionali si è mutato in due laghi separati, quello di Thun e quello di Brienz.
È facile constatarlo guadagnando, tramite la ripidissima e centenaria funicolare con base a Interlaken, la Harder Kulm. Qui una piattaforma sospesa a 1322 metri regala una vista incomparabile. Intorno, la corona alpina in cui spiccano i tre giganti, Eiger, Mönch, Jungfrau. In basso, il perimetro dei due laghi e la lingua di pianura che li separa, tagliata da un tratto del fiume Aare. Ora la morfologia del luogo ci è chiara. Dunque torniamo al nostro trenino e alla nostra prima fermata.
Le stradine di Thun e i surfisti geniali
La città di Thun si trova all’estremità nordoccidentale del lago omonimo. Il centro storico è disposto lungo il fiume Aare, alla sua uscita dal Thunersee iniziando il percorso fino al Reno. L’abitato della zona antica è di impianto tardo-medioevale, con alcuni edifici di notevole pregio. Primo fra tutti il Municipio del XVI secolo, che si staglia inconfondibile nella Rathausplatz.
Nella piazza confluisce l’originale Obere Hauptgasse, la strada con marciapiedi unici in tutta Europa. Sono infatti sopraelevati, e i pedoni camminano su un percorso separato costituito dai tetti piatti di botteghe, gioiellerie, antiquari, caffè e bar. Belle case dai colori pastello e balconi fioriti rallegrano l’atmosfera e invitano a passeggiare.
Andando magari lungo il fiume, dove pulsa la vita di Thun. Specialmente sulla piccola isola urbana di Bälliz, zona dello shopping, dei locali e degli alberghi e, ogni mercoledì, di un simpatico mercato. Periodicamente sulle acque dell’Aare si svolgono spettacoli notturni di soins et lumieres di grande richiamo.
Impossibile non notare l’Untere Schleuse Brücke e l’Obere Schleuse, i due caratteristici ponti di legno pedonali settecenteschi, ornati da colorate fioriere. Entrambi fungono pure da chiusa. E impossibile non restare ammirati dagli intraprendenti surfisti che solcano le rapide formate dalle dighe. Supplendo ingegnosamente alla cronica carenza di wawe spot di un territorio privo di mare.
Ma che bel castello (e che bel battello)
Il vero simbolo di Thun è certamente il maestoso castello appollaiato sulla parte collinare della città vecchia. Eretto fra il 1180 e il 1190 per volontà dei Duchi di Zähringen, è rimasto pressoché immutato nel tempo, a parte alcune modifiche apportate dai nuovi proprietari, i Bernese, nel XV secolo. Nel castello si svolgono importanti attività culturali e artistiche di Thun. I cinque piani ospitano il Museo dedicato alla storia della regione, spazi per mostre e performance multimediali.
Uno scenario suggestivo per concerti e altri eventi pubblici è la bella sala dei cavalieri, destinata in origine a feste e ricevimenti dei notabili. Dalle finestrature delle torri lo sguardo abbraccia i quattro punti cardinali, per una vista spettacolare sul lago, la città, le tre vette di casa: Stockhorn, Niesen e Niederhorn.
Per raggiungere il maniero il percorso più caratteristico, solo un filo faticoso, è l’antica scala coperta che sale dal centro storico. Gl’inguaribili sedentari non temano. Un comodissimo ascensore scavato nella collina conduce all’ingresso. Muniti della nostra carta BLS, ora è tempo di salpare, abbordando possibilmente il Blϋmlisalp. Il centenario battello a ruota che attraversa zigzagando il lago, fermandosi in diverse piacevoli località. Con in mano una flûte spumeggiante, cullati dalle vibrazioni del motore, brinderemo agli anni spensierati della Belle Époque.
Il Thunersee è ricco di castelli. Fra i più famosi quello di Spiez, paese grazioso che merita senz’altro una visita. Altra esperienza interessante è l’esplorazione delle grotte di San Beatus. Vi si arriva dall’imbarcadero di Beatushöhlen-Sundlauenen, tramite un bel sentiero escursionistico. La meta: grandi cavità carsiche con impressionanti stalattiti, stalagmiti e cascate.
Thun e il suo lago sono una meta facile da raggiungere e piacevole tutto l’anno. L’autunno si accende delle tonalità cangianti dipinte dal foliage sull’acqua. Poi il periodo dell’Avvento è il momento perfetto per godere il centro storico della città addobbato a festa. L’appuntamento per tutti è il luccicante mercatino di Natale alla Waisenhausplatz, corroborati da una fumante tazza di cioccolata o, perché no, di vin brûlé.
Sul lago di Brienz. Cuori in tumulto, occhi a mandorla
Ed eccoci a Interlaken. Con il territorio circostante, considerata una delle capitali dell’outdoor e dell’avventura. Intanto si tratta di un’importante stazione di partenza per raggiungere Grindelwald. E da qui, tramite la mirabile ferrovia Jungfrau, salire ai 3.454 metri di altitudine della stazione più alta d’Europa, sullo Jungfraujoch, “top of Europe”.
Ma Interlaken significa anche skydiving, canyoning, rafting, bungee jumping, parapendio e deltaplano ai massimi livelli. Tante le possibilità per i bikers e per gli amanti del quad. Escursionismo per tutti i gusti e un occhio di riguardo per i più piccoli, con parchi e aree giochi un po’ dappertutto. Il lago di Brienz, dall’acqua purissima e incredibilmente trasparente, è l’ideale per diversi sport. Su questo ci torneremo. Perché stiamo per imbarcarci. Verso nuove scoperte.
Al solito, il battello è comodo e spazioso, con tanto di bar e ristorante. E gremito di turisti. Per la maggior parte, pare strano, dell’estremo oriente. Eccitati ma composti, come si conviene, si sporgono a fotografare ogni angolo e si producono in selfie a mitraglia. Famigliole, anziani e tanti giovani. In attesa di svelare il mistero, osserviamo le rive, a tratti rocciose, sovrastate dai monti, perlopiù fitte di boschi e intervallate da graziosi paesini, come Riggenberg.
Il battello accosta il piccolo villaggio di Iseltwald, e si scatena un assalto al parapetto per immortalare il soggetto bramato: null’altro che un semplice molo di legno sul lago. Dove però all’improvviso appare una giovane orientale in abito da sposa seguita da un fotografo. Inizia lo shooting, molti passeggeri scendono in preda all’euforia.
Noi salutiamo la sposina, e ormai al colmo della curiosità chiediamo lumi a una gentile signora taiwanese. La soluzione dell’arcano è la seguente. Su quel molo è stata girata una famosa scena della serie Netflix Crash Landing on You. Una sorta di Giulietta e Romeo dell’East Asia, popolarissima in Corea del Sud, Giappone, Taiwan e non solo. Insomma assistiamo al must di una sorta di pellegrinaggio romantico, in questo e in altri angoli di Svizzera utilizzati nella sceneggiatura, irrinunciabile durante un soggiorno europeo.
Un grandhotel & spa sulle cascate cercando Sherlock Holmes
L’impasse della serie coreana è presto superato. Perché dopo pochi minuti l’attenzione è rivolta al promontorio dove si staglia un possente edificio ottocentesco. Di lato, evidente tra il fitto del bosco, una lunga cascata precipita nel lago. Sono le cascate formate dal fiume Giessbach, che ha le sue sorgenti nelle alte valli e nel bacino della regione del monte Faulhorn e degli alpeggi del Sägistal. L’edificio è invece il Grandhotel Giessbach, costruito nel 1873-74, circondato da un parco e giardino esteso su 22 ettari. Dal molo di attracco la funicolare adibita ad uso esclusivamente turistico più antica d’Europa, sferragliando raggiunge l’area dell’hotel.
Una breve passeggiata consente di arrivare alle cascate, e di passare proprio sotto a uno dei 14 salti restando perfettamente asciutti. Anche se non ci siamo mai stati, qualcosa in questo angolo affascinante e d’altri tempi risuona familiare.
Infatti, non proprio qui, ma poco più a monte, precisamente alle cascate del Reichenbach, in territorio di Meiringen, Sir Artur Conan Doyle ambienta l’ultimo capitolo del ciclo dedicato a Sherlock Holmes. Quando il mitico investigatore affronta a viso aperto il feroce Moriarty e scompare senza più lasciare traccia. Insomma, nelle intenzioni dell’autore i due acerrimi nemici sarebbero morti nel duello fra gorghi molto simili a questi di fronte a noi. Scegliendo di ambientare “The Final Problem“, in luoghi che frequentava e conosceva molto bene. Salvo poi far resuscitare a furor di popolo il buon Sherlock, cedendo all’ira dei lettori.
Il grandhotel e le cascate sono inserite nel parco naturale di Giessbach, con diversi sentieri di varia lunghezza che percorrono la foresta. Fino a raggiungere l’alpeggio dove si origina la cascata. Un ambiente integro ricco di fauna e flora tipiche, con 50 specie di uccelli, 20 di farfalle e anfibi rari, come le salamandre. E poi mammiferi: tassi, ricci, faine, scoiattoli, caprioli, camosci.
Tutto è pensato per ridurre al minimo l’impatto di strutture e ospiti, con scelte green negli approvvigionamenti e negli smaltimenti, con soluzioni all’avanguardia. Uomo e natura in perfetta armonia. Dalla terrazza del magnifico hotel sul blu del lago, il saluto a questi luoghi è già nostalgia. Ma il nostro trenino ci aspetta.
Dormire & Mangiare
Seepark Hotel – Seestrasse 47, Thun
Direttamente sul lago, nelle immediate vicinanze della città e immerso nel parco di Schadau, questo 4 stelle superior, copletamente ristrutturato, è certamente ai vertici dell’accoglienza di Thun. Stanze e suite molto confortevoli, e una spa per gradevoli momenti di relax. Di ottimo livello la ristorazione, che ha ottenuto 16 punti GaultMillau e 1 stella Michelin. Carta dei vini ampia, con proposte interessanti, anche di nicchia.
Grandhotel Giessbach – Brienz
Lussuoso 4 stelle, storica residenza alberghiera sita in posizione eccezionale sopra il lago di Brienz e accanto alle cascate di Giessbach. Un piccolo mondo raffinato a sé stante. Che conserva l’aspetto originale dell’edificio disegnato da Horace Edouard Davinet e costruito tra il 1873 e il 1875.
Per molto tempo ha ospitato l’élite del turismo europeo. Dopo un periodo di decadenza finalmente, grazie alla Fondazione Giessbach, è tornato agli antichi splendori, e oggi offre un soggiorno all’insegna della natura in un contesto di rara eleganza. L’hotel organizza serate con musica dal vivo negli splendidi spazi con arredi Belle Époque, così come seminari, conferenze, workshop.
Restaurant Schlossberg – Thun
Ospitato nelle mura del castello di Thun, un ristorante di sobria eleganza, ma molto gradevole e ospitale. Nella bella stagione si può mangiare nel cortile all’ingresso del castello. Dalle sale interne, una vista suggestiva sul centro antico della città. Cucina di tradizione bernese, echi di Francia, con un occhio di riguardo alle carni. Da segnalare la selvaggina, cervo e capriolo su tutti. Accorta carta dei vini con alcune etichette svizzere davvero sorprendenti.
Panoramarestaurant Harder Kulm – Interlaken
Siamo a 1300 metri di altitudine e di fronte a noi c’è un panorama magnifico dominato dai tre fratelli Eiger, Mönch, e Jungfrau. Il ristorante ha tutto il calore della baita di montagna e i piatti sono rigorosamente caloriche specialità dell’Oberland Bernese. Dunque soprattutto tipiche Fondue bourguignonne e diverse versioni di rösti opportunamente acconciati. Vini del territorio e del Vallese.
Esperienze sul lago
Ecco un paio di suggerimenti per provare qualcosa di particolare sul lago di Brienz, fra le tante attività praticabili nella zona di Interlaken.
Outdoor Switzerland AG – Hauptstrasse 15, Matten bei Interlaken
Un pizzico di adrenalina, quasi volando sulle acque smeraldine del lago. Spinto da potenti motori il Jetboat sfreccia e si arresta con virate a 360 gradi. Un’esperienza insolita e divertente, in tutta sicurezza, e con l’adeguato abbigliamento fornito dai simpatici ragazzi dell’organizzazione. Molto adatto ai giovani, si consigliano pasti leggeri prima del cimento.
Hightide Kayak School – Strandbad Bönigen – The Beach, Lütschinenstrasse 24 Bönigen
Esattamente all’opposto rispetto all’esperienza precedente, il kayak è un perfetto mezzo slow, ecologico, altrettanto divertente ma un po’ più salutare. Per chi è già esperto c’è la possibilità di noleggiare. Chi vuole apprendere la tecnica di governo del kayak trova istruttori preparati, attenti, cordialissimi. Anche qui disponibile tutta l’attrezzatura. Anche uscite invernali, con le sponde innevate come sfondo meraviglioso.
Info principali:
Testo e foto di Gianfranco Podestà | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com