Avete tempo fino al 16 giugno 2013 per visitare Borderline, Artisti tra normalità e follia. Da Bosch a Dalì, dall’Art Brut a Basquiat, in mostra presso il Mar Museo d’Arte della Città di Ravenna.
Il sottile crinale proposto da Borderline è il sottile confine tra genio artistico e follia creativa, lucidità folle e disincantata pazzia: una creatività da tempo indagata in territorio medico e psichiatrico, che oggi desidera mettere in scena una serie di opere modellate da mani celebri della storia dell’arte e personalità fulgidamente complicate.
Durante il ventesimo secolo il discorso su malattie mentali e esperienza artistica è divampato implodendo nella fucina dell’atto creativo nel tentativo di delineare un concetto di borderline, che oggi individua una condizione critica e al tempo stesso una sensibilità fortemente contemporanea. Una via di uscita, labile quanto inconsistente, di nascite artistiche che affondano in un terreno paludoso e complesso.
La mostra Borderline, Artisti tra normalità e follia. Da Bosch a Dalì, dall’Art Brut a Basquiat è curata da Claudio Spadoni, direttore scientifico del museo, insieme a Giorgio Bedoni, psichiatra, psicoterapeuta, docente presso l’Accademia di Brera di Milano, in collaborazione con Gabriele Mazzotta.
Nella Ravenna che mescola storia e l’atmosfera di borghi antichi col ritratto di un’Emilia Romagna intensa e autentica, ritratti a china, schizzi e impressioni fugaci si sovrappongono su carta e tele in un dirottare dell’immaginazione verso luoghi sconosciuti e pericolosi dell’arte. Un fare che mescola vita e ispirazione in un saldo e tenace legame, talvolta deleterio, miracolosamente vivo.
Corpo e anima si fronteggiano trovando nel sogno la chiave di volta di una realtà da contemplare di nuovo, rimasticare, digerire tra dolce e intenso amaro. Nell’incomprensibile bellezza di un essere impossibile da svelare.
Maddalena De Bernardi © RIPRODUZIONE RISERVATA | Foto web
Caro lettore,
Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.
Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.