Basilea, detta la capitale culturale della Svizzera, non si può descrivere con poche parole: con i suoi 180 mila abitanti è la terza in ordine di importanza dopo Zurigo e Ginevra, estendendosi lungo un’ansa del Reno, al confine con Francia e Germania, e costituisce l’ultimo porto fluviale accessibile alle navi di grandi dimensioni. Vanta la più vecchia università della Svizzera. È il più importante centro industriale nel settore chimico e farmaceutico, all’angolo di 3 Paesi. Fondata come campo base più di 2000 anni fa dai Romani, è stata per secoli l’unico ponte che attraversasse il fiume “tra il lago di Costanza e il mare”. Aperta al mondo e alle innovazioni, possiede numerosissimi musei come la Fondazione Beyeler, che comprende sculture d’arte moderna e circa 230 quadri di artisti come Cézanne, Van Gogh e Andy Warhol. Collocata nell’edificio realizzato da Renzo Piano e inaugurata ufficialmente il 18 ottobre 1997, offre ogni anno circa quattro esposizioni temporanee.
Tra queste, Thomas Schutte, artista poliedrico che crea sculture e disegni sulla figura umana, sarà presente dal 6 ottobre 2013 al 2 febbraio 2014. Ma l’arte in questa città è ovunque, negli edifici, nelle statue, nelle fontane, nelle piazze: un vero museo all’aperto. La bellezza del centro storico è arricchita da accoglienti boulevard e cafè tra vicoli caratteristici e grandi piazze, ma va scoperto a piedi attraverso cinque itinerari che partono da Marktplatz. Ognuno di questi condurrà il visitatore nei diversi luoghi della città, seguendo cartelli segnaletici distinti anche per colore, su cui è raffigurata l’effigie di un personaggio basilese di fama mondiale, che dà il nome al percorso scelto. L’itinerario Erasmo porta alla Cattedrale e invita alla contemplazione del panorama sul Palatinato, soprattutto dalla terrazza del Pfalz, da cui si ammira tutta la città mostrando l’ansa del Reno, fino ai monti della Foresta Nera; quello di Jacob Burckhardt, invece, porta lungo stradine medievali dai caratteristici negozietti e boutique esclusive, fino alla fontana Tinguely: un vero capolavoro di giochi d’acqua che affascina e rasserena.
L’itinerario Thomas Platter, lungo l’antico quartiere degli artigiani passa per la chiesa di San Pietro e si conclude nella vivace piazza del Mercato. L’itinerario Paracelso si snoda lungo le vie medievali del fiume Birsing, fino al caratteristico e imponente Municipio che con la sua bellezza testimonia un antico splendore; l’ultimo itinerario Hans Holbein, conduce ai quartieri ricchi del centro storico, passando dalla Grande alla Piccola Basilea, sulle sponde del Reno che vanta di essere il più pulito della Svizzera. Infatti, nel periodo di buona stagione potrete sorprendervi nel vedere la maggior parte della gioventù sportiva di Basilea, ma anche persone meno giovani e bambini, lasciarsi trascinare per chilometri dalla corrente delle sue acque, standosene beatamente a chiacchierare e ridere. Un defilè interminabile di nuotatori aggrappati a una variopinta e caratteristica borsa da viaggio impermeabile, che conserva oggetti personali, abiti asciutti e asciugamani, fungendo anche da salvagente. Molti di loro sono impiegati che, usciti dall’ufficio, tornano a casa via fluviale. Incredibilmente bello, ma impensabile nei nostri fiumi!
Viaggiare attraverso tutte le epoche del tempo in questa città si può! Nessun’altra possiede edifici del XV secolo che convivono con una creativa e moderna architettura, tanto da conferirgli un aspetto dinamico e armonioso, rendendola un’attrazione internazionale. Qui è la sede dello studio Herzog & de Meuron, i celebri architetti noti nel mondo, che hanno contribuito a dare a questa città un aspetto d’avanguardia, tramutandola in una inevitabile fonte di ispirazione per gli addetti ai lavori. A loro si deve anche la realizzazione del St. Jacob-Park, il più grande stadio svizzero, al quale sono seguiti l’Allianz Arena di Monaco di Baviera e lo Stadio Olimpico di Pechino, soprannominato Nido di Uccello. Se si ha la fortuna di essere a Basilea il primo lunedì dopo Ceneri, e cioè durante il Carnevale, le strade si riempiono di maschere vivaci, con tamburi, pifferi e lanterne in testa, sulle quali viene ironizzato e descritto un avvenimento dell’anno trascorso. Questo evento, normalmente riunisce dalle 15 alle 20mila persone ed è considerato la maggiore festa popolare della Svizzera.
Testo e foto di Simonetta Bonamoneta
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