Palio di Asti, il più antico d’Italia

Palio di Asti
Palio di Asti (commons.wikimedia.org)

Si corre quest’anno il 2 settembre il celebre Palio di Asti, l’entusiasmante gara cui partecipano ventuno tra borgate e Comuni dei dintorni facendo rivivere i fasti della contesa che affonda le radici nel profondo della storia medievale.

Nella città fondata dai Liguri, sospesa fra Monferrato e Langhe, la prima notizia certa della corsa risale al 1275. Peraltro secondo le cronache d’epoca di Guglielmo Ventura non si svolse entro le proprie mura turrite, ma sotto quelle dell’avversaria Alba, disputando un Palio che fu in realtà gesto di sfida e scherno, recando ingenti danni e devastazioni alle vigne. Era quello un momento di particolare fioritura di Asti, divenuta già nel  XII secolo uno dei più ricchi e potenti comuni d’Italia, con diritto di battere moneta e una fitta rete di rapporti commerciali con la Francia, le Fiandre e l’Inghilterra.

Oggi il centro cittadino conserva ancora molte testimonianze di quel periodo – torri, caseforti, palazzi – integrate nel tessuto urbano insieme alle trasformazioni successive, avvenute in particolare tra il 1700 e il 1800. In questo scenario suggestivo la domenica sfileranno oltre 1200 figuranti in costume medievale, fra rulli di tamburi, armigeri, sbandieratori e vessilli sgargianti, in un crescendo di tensione e trepidazione che avrà il suo culmine nel pomeriggio, allo scattare dei cavalli montati a pelo dai fantini contendenti. Il Palio è un momento cruciale per tanti astigiani, preparato con dedizione per tutto un anno e contrassegnato nei giorni di vigilia da cene propiziatorie nei vari borghi della città.

Buon cibo tradizionale e, naturalmente, buon vino di un territorio patrimonio Unesco, sono gli ingredienti essenziali per invocare la vittoria per sé e, fra sfottò, canzonature e scherzi bonari, augurare la sconfitta a tutti gli altri. Anche i ristoranti astigiani si mobilitano per garantire soprattutto nella fatidica giornata tutto il meglio di questa terra fra le più generose del generoso Piemonte. Come il rinomato Cambiocavallo, che propone un menù speciale rendendo onore a tutti i protagonisti della grande manifestazione storica e ai tantissimi appassionati ospiti.

Bisogna essere qui, immergersi nell’atmosfera del Palio, magari condividere i momenti salienti degli ultimi giorni affiliandosi a qualche borgata per capire quanta passione e quanta apprensione si concentrano in quel drappo cremisi con l’insegna della città e l’immagine del Santo Patrono. Solo uno potrà sventolarlo fra l’entusiasmo incontenibile dei borghigiani. Per gli altri saranno amarezza e delusione, subito stemperate dalla voglia di rivincita e dalla gioia di aver partecipato ad un evento che scorre come linfa vitale nel sangue degli astigiani. Il programma di domenica 2 settembre è molto fitto, ma il clou si raggiunge naturalmente con il corteo storico per le strade del centro e la disputa della corsa in Piazza Alfieri. Per tutte le informazioni sui vari appuntamenti anche riguardanti i giorni di vigilia: Comune di Asti.

di Teresa Scacchi| Riproduzione riservata Latitudeslife.com