Weekend alla scoperta di Aldino, delle Valli del Natisone e di Marcetelli

Il fine settimana fuori porta propone un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo nelle provincie di Bolzano, Udine e di Rieti.

Escursione nel Geoparc Bletterbach di Aldino

E’ il caso del Geoparc Bletterbach di Aldino, piccolo borgo che sorge a sud-est del capoluogo regionale del Trentino-Alto Adige, nel cuore delle Dolomiti Patrimonio Mondiale Unesco. In questa sorta di splendido museo a cielo aperto, è possibile imbattersi in fossili di piante e orme di sauri, mentre nel centro visitatori sono illustrate una geologia e una geomorfologia del tutto particolari. Da questa parti, oltre 15.000 anni fa, il piccolo Rio Bletterbach iniziò a scavare la terra su una lunghezza di otto chilometri, incidendola a 400 m di profondità e dando origine ad una magnifica gola, unica del suo genere in Europa. E così la discesa nella profondità del canyon della gola del Bletterbach, della durata di circa mezz’ora, mostra 250 milioni di anni di storia della terra: pietre che risalgono a milioni di anni fa, orme di sauri, piante fossilizzate, molteplici tracce di cibo e di scavo e sedimentazioni marine con conchiglie, chiocciole e ammoniti che vissero nei mari tropicali delle Dolomiti milioni di anni fa illustrano la storia movimentata del nostro pianeta.

Sulla strada del Gotico Fiorito

Affreschi all’interno delle Chiesette del Natisone Foto da http://www.dizionariobiograficodeifriulani.it/

In altre suggestive valli, quelle del Natisone a cavallo tra il Friuli-Venezia Giulia e la Slovenia, è invece possibile andare alla scoperta delle suggestive 44 chiesette votive, che custodiscono un grandissimo patrimonio artistico poco conosciuto al grande pubblico. Note come “le sentinelle delle Valli” o come “vedetta sulle principali cime”, sorsero tra il tredicesimo e il quattordicesimo secolo e presentavano una costruzione primitiva di tipologia romanica con presbiteri semicircolari. Dopo il terremoto del 1348 che richiese una ricostruzione delle Chiesette, in queste valli si affermò lo stile proveniente dalle vicina Slovenia e conosciuto come il “Gotico Fiorito”, di cui uno dei principali artefici di questa scuola fu Peter Parler. In alcune Chiesette si possono ancora ammirare affreschi di scuola slovena di Jernei da Skofia Loka, e altari lignei dorati sempre della stessa provenienza. Raggiungere queste chiesette, meglio se a piedi, in bicicletta o a cavallo, permette di immergersi nella cultura materiale e spirituale del popolo della Slavia Friulana.

Antichi mestieri a Marcetelli

I vecchi utensili impiegati nella produzione delle botti a Marcetelli Foto di Pavlofox da Pixabay

Spostandosi nel Lazio, l’antica arte del cerchiaro si svela nei suoi aspetti più tradizionali nel più piccolo Comune della Regione. Tra i monti Cervia e Navegna, precisamente nel piccolo borgo di Marcetelli, la collaborazione tra la Riserva Naturale e l’amministrazione comunale ha dato vita al primo museo interamente dedicato all’arte del cerchiaro. Visitare il museo significa percorrere un bellissimo viaggio della memoria, tra “pialle” “toghe” “cerchi” “cortellu elle toe” e “segarellu”, in quella che era la principale attività lavorativa dei marcetellani. La professione “de u cerchiaru”, da sempre fu favorita dalla presenza di numerosi boschi, per lo più castagneti, utilizzati come materia prima per la costruzione di botti, tini, bigonci necessari per le attività connesse all’agricoltura. I diversi utensili che costituiscono il museo denominato “la Bottega del cerchiaro”, sono stati donati dagli abitanti del paese per fare in modo che le generazioni future non dimentichino l’antica tradizione dei nonni e possano conservarne la memoria nel futuro.

a cura di Fuoriporta |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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