A Grado, in provincia di Gorizia, il 5 marzo segna la festa del Carnevale. Questa è una data molto sentita da parte degli abitanti del comune friulano e culmina con la rievocazione medievale del “Manso Infiocao”. La traduzione è “manzo infiocchettato” e rimanda a un evento storico che ha radici secolari: nel 1162 il Patriarca di Aquileia Voldarigo insieme ad alcuni feudatari provò a occupare la cittadina ma fu fermato dal Doge di Venezia. Il passaggio del manzo attraverso le stradine del borgo lagunare, ricorda inoltre il tributo annuale del Giovedì Grasso di dodici maiali e un manzo in favore dei cittadini più poveri. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il manzo in carne e ossa è stato rimpiazzato da una versione in cartapesta attorniata da diversi attori in costume tradizionale, che poi si esibiscono in una coreografia al Campo Patriarca
Elia. La rievocazione continua anche nella riscoperta dei gusti grazie alla possibilità di mangiare prodotti come il “biscotto del manso infiocao”: dolce simile a una ciambella e ricoperto di zucchero la cui ricetta è stata ritrovata in un manoscritto del Trecento. Il Carnevale stavolta non si esaurirà a marzo ma il 15 luglio ci sarà un’eco festosa con tanto di sfilata di carri e maschere da diverse regioni.
Testo di Mauro Pinto
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