Varsavia è da sempre una città esuberante, movimentata, piena di vita. Nonostante una storia particolarmente travagliata, ha conservato caratteristiche che l’accomunano alle altre capitali dell’occidente europeo. Il suo spirito giovane la rende una città unica. Il brillante connubio tra antico e moderno, riscontrabile nella mentalità e nell’architettura,si realizza nel pieno rispetto delle tradizioni e assecondando la spinta naturale verso l’evoluzione. Varsavia, una città protetta dalle sirene. Narra infatti una leggenda che due sorelle sirene, nuotando nel Baltico presero strade diverse, una approdò a Copenaghen e l’altra risalì il fiume Vistola, fermandosi per riposarsi in un luogo che oggi è la città vecchia, dove fu catturata e poi liberata dal figlio di un pescatore a cui promise aiuto in caso di dificoltà. E di statue delle sirene a Varsavia ce ne sono ben tre, oltre a moltissime altre piccole sculture di cui non si conosce il numero esatto ma che spuntano ad ogni anglo, ad ogni incrocio.
Varsavia, capitale della Polonia, nelXVIII secolo era nota come “la Parigi dell’est” per le tante testimonianze lasciate dagli artisti italiani. Da sempre è una città esuberante, movimentata, piena di vita che sa affascinare il turista col suo spirito giovane. Il brillante connubio tra antico e moderno, molto evidente nell’architettura, si realizza nel pieno rispetto delle tradizioni, assecondando la spinta naturale verso l’evoluzione. Situata nel cuore della pianura della Masovia ha avuto vicende travagliate, da cui ne è uscita sempre a testa alta. Per comprendere la storia e la forza di ripresa del popolo polacco è stato realizzato nel 2004 “Il Museo dell’Insurrezione di Varsavia”, per ricordare alle giovani generazioni gli orrori della guerra. Su una superficie di tremila metri quadrati sono visibili oltre mille reperti ed un filmato in 3D, che mostra la città distrutta dalla furia nazista. Varsavia è un fiorente centro culturale, con concerti autunnali di musica contemporanea e di jazz. Fryderyk Chopin, che ad otto anni diede il suo primo concerto, fu educato a Varsavia e tanti sono i luoghi che lo ricordano fra cui il parco reale di Lazienki, nel giardino delle rose, dove si erge il monumento che lo ritrae come “poeta del pianoforte”.
Nel parco ci si può sedere su panchine multimediali, uniche nel loro genere, installate nel 2010 nel duecentesimo anniversario della nascita del compositore, che permettono a tutti, premendo un pulsante, di poter ascoltare la sua musica. Nel Parco Lazienki si possono vedere pavoni e scoiattoli e si può fare anche un giro in gondola. Affascinanti gli edifici storici al suo interno, realizzati dall’ultimo re della Polonia, Stanislaw Poniatowski, grande amante delle arti, che andando a caccia nel parco, decise di far costruire ilPalazzo sull’Acqua, che si riflette con il suo colore bianco nelle acque del laghetto artificiale e altre strutture monumentali come l’Orangerie vecchia, al cui interno c’è il bellissimo teatro di corte Stanislawoski; l’Anfiteatro estivo; il collegio militare e il palazzo Mysliewicki.

La strada reale, che termina con il Palazzo del Belvedere, fino al 1994, residenza del capo dello Stato, collega i vari palazzi reali con il castello totalmente ricostruito. L’utilizzo di quadri, fotografie e ricordi della gente servì come base per un grandioso progetto architettonico di ricostruzione del centro storico completato nel ’62 e che l’Unesco nel 1980 ha proclamato patrimonio di tutta l’Umanità. Il verde è punto di forza di Varsavia e ne è un esempio il giardino pensile della Biblioteca dell’Università con i suoi originali 2000 metri quadrati di verde attrezzato sul tetto, unito da passerelle, ponti e pergolati. Per scoprire la vera “cultura” della vodka, si può scegliere un tour di degustazione di tre ore che propone la visita di almeno tre diversi locali caratteristici per assaggiare sei diversi tipi di vodka, ascoltando le storie e gli aneddoti sulla città e su questa bevanda tipica polacca, infatti, secondo molti, è nata proprio in questo Paese. Ma da assaggiare c’è anche l’idromele, un liquore dolce ottenuto dalla fermentazione di acqua, miele e lieviti, che la leggenda vuole fosse la bevanda preferita da Odino, re dei Vichinghi, oltre ad essere l’ambrosia degli dei. Il termine “Luna di miele”, si dice che nasca proprio dall’usanza di consumare idromele nella settimana successiva al matrimonio per aumentare la probabilità di nascita di un erede maschio.
Per info: WarsawTour e Polonia Travel
Testo di Graziella Leporati | Foto Ufficio del turismo polacco RIPRODUZIONE RISERVATA © LATITUDESLIFE.COM
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