In Sicilia il passato è solare e il futuro scintillante.

Nel panorama siciliano, una regione naturalmente portata alla produzione vitivinicola, brillano tante nuove stelle enologiche che si affiancano ai leggendari produttori. La Sicilia è una terra dove nascono grandi vini, grazie a condizioni climatiche straordinarie, che ha visto una trasformazione radicale, una rivoluzione, arricchendo ed ampliando l’offerta con prodotti di grande qualità e vicini al gusto contemporaneo dei consumatori.
Il vino siciliano racchiude i profumi millenari di quest’isola. Il terreno fresco e calcareo, sabbioso, con l’influenza del mare, del sole, del vento, rende i vini siciliani particolarmente profumati. Ecco perché vale la pena scoprirli, farci un weekend, tra moderne cantine, borghi romantici e relax con wine tastings che sanno di mediterraneo.

Quindi … da dove cominciare? I vigneti dell’Etna, grandi protagonisti della produzione vinicola siciliana, splendido assist alle pendici del vulcano più grande d’Europa dove si pratica una viticoltura eroica apprezzata dai wine lover di tutto il mondo. La Strada del Vino dell’Etna ha nel Nerello Mascalese la qualità di vite più pregiata. Tra i fiori all’occhiello vi è il Treno dei Vini dell’Etna, un’esperienza unica per vivere un luogo unico. Il percorso a bordo dell’automotrice a scartamento ridotto della Ferrovia Circumetnea che si completa con il Wine Bus lungo un itinerario di scoperta delle più belle cantine del territorio e degustarne i vini con una guida dedicata. Al ritorno, la lenta discesa, con il mare all’orizzonte, regala un’atmosfera da non perdere!
Le strade del vino siciliane

Scoprire e percorrere le Strade del Vino è il modo concreto per apprezzare paesaggi naturali, perfettamente integrati con la produzione dei vini e dell’uva. Dal 1999 ad oggi sono state istituite ben 12 strade del vino in Sicilia, eterogeneamente distribuite all’interno del territorio isolano. Uno degli itinerari più dolci è quello del Cerasuolo di Vittoria che comprende tutta la fascia sud orientale della Sicilia, le province di Ragusa e Siracusa, tra le bellezze barocche Patrimonio Unesco. Dalle città della Val di Noto fino al mare, lungo le coste più belle, passando per l’eleganza liberty della città di Vittoria. Un viaggio nel cuore dell’unica Docg di Sicilia! La Provincia di Messina fa invece della Malvasia il suo prodotto di punta. Geograficamente si affaccia su due mari, ed è immersa nell’incontaminato territorio della catena montuosa dei Peloritani. Originale ed intimo è il nisseno, lontano dalle coste e dal mare quindi dal turismo di massa, ma proprio per questo motivo più vicino alla Sicilia vera, capace di conservare la sua identità e la sua memoria. La Strada del Vino dei Castelli Nisseni è uno scrigno a cielo aperto tutto da scoprire, con i suoi castelli e monumenti, i suoi paesaggi agricoli suggestivi e a volte un po’ aridi, le miniere di zolfo in disuso e i tanti sentieri del gusto che conducono sulle orme di un passato così vivo da sembrare attuale.

Perfetta fusione tra storia e natura è il triangolo d’oro della viticoltura siciliana, la Strada del Vino delle Terre Sicane che si dipana tra la Valle dei Templi e tutta la provincia di Agrigento. La tradizione enogastronomica è frutto di un affascinante mix di biodiversità che gode di una natura prodigiosa, di un clima mite e di tanti apporti culturali retaggio delle diverse popolazioni che hanno abitato queste colline, nella Valle del Belìce. Nel trapanese, tra Erice e Marsala si sviluppa la Strada del Vino Alcamo Doc, vantando le produzioni Doc Terre d’Occidente e Val di Mazara. Un paesaggio ampio e dolcemente collinare dominato dalla presenza di vigneti che disegnano verdi geometrie di filari ordinati su terre assolate e dai colori cangianti: dal bruno delle argille, al rossastro delle sabbie, ai bianchi calcari pietrosi. E che si affaccia sull’ampio specchio del Golfo di Castellammare lasciando scoprire la propria straordinaria e seducente bellezza. Nella vallata di Calatubo, lungo il Fiume Freddo e su Monte Pietroso, ad oltre 500 metri di altezza, dovunque si posa, lo sguardo scopre filari di vigneti ben coltivati. E architetture rurali ben inserite nel paesaggio della campagna. Semplici case dei contadini, bianche di calce, o Bagli, Ville e Castelli della nobiltà terriera, di grande interesse storico e architettonico, raccontano la storia di generazioni di uomini che hanno lavorato le vigne e vissuto questo territorio fin dall’antichità.
E anche a Segesta, dove la perfetta sintesi di natura e cultura lascia senza parole, attraverso le imponenti architetture del Tempio che segnano il tempo da millenni – anche da lì si potrà ritrovare quel paesaggio del vigneto che rappresenta l’identità più autentica di questo territorio. E ancora, la Strada del Vino Erice Doc, La Strada del Vino sul Percorso della Targa Florio, La Strada del Vino Val di Mazara, la Strada del Vino Val di Noto, la Strada del Vino Marsala- Terre d’Occidente. Infine, non poteva mancare la Strada del Monreale Doc, all’interno della provincia palermitana, in cui il Lucido è senza dubbio alcuno il vino più apprezzato.
Assuli, un’esperienza autentica, bellissima

«Questi non sono vini ordinari» dichiara Roberto Caruso, Presidente di Assuli, in dialetto “Al Sole”, una cantina orgogliosa ambasciatrice del vino siciliano. Grazie al mantenimento scrupoloso dei canoni tradizionali di lavorazione di uve autoctone, produce vini indimenticabili, tutti biologici, fedeli al luogo speciale da cui provengono. Posti tra Mazara del Vallo e Trapani, ad un’altitudine fra i 100 e 250 metri sopra il livello del mare con un clima mediterraneo mite e ventilato, i vigneti Assuli contano circa 130 ettari, con una particolare vocazione per i vitigni autoctoni Nero d’Avola, Zibibbo, Insolia, Lucido, Grillo, Perricone, ma anche ottimali per il conosciutissimo Syrah. I vitigni autoctoni, infatti, sviluppano con il territorio un rapporto intimo, adattandosi ad esso e nutrendosi delle sue particolarità. Baglio Assuli è una moderna cantina, di certo merita una visita, che unisce tradizione e innovazione in un luogo magico dove l’orizzonte si fonde con la campagna.

È il risultato di un lento e accurato lavoro di ristrutturazione di un antico baglio del ‘700, rispettando i criteri originari in una struttura con sue esigenze di funzionalità ed efficienza economica. Un immenso volume multifunzionale esteso su una superficie di 10.000 mq che abbraccia le colline che lo circondano sottolineando il forte legame con il territorio. Un connubio ribadito dallo stesso utilizzo di materiali quali il tufo del marsalese, il marmo di Custonaci, i coppi di tipo siciliano, che creano una struttura in perfetta armonia con la natura, dove geometrie semplici e complesse le donano un’eleganza senza eguali. Qui la tradizione si sposa con moderne tecniche di vinificazione che ne esaltano la potenza espressiva, per ottenere una qualità sempre superiore, restando fedele ai metodi di eccellenza nella vinificazione. Unendo tutti i profumi della Sicilia con una ricerca aromatica completa, Assuli sta permettendo ad un pubblico sempre più ampio di conoscere ed apprezzare i vini di eccellenza celebrati da numerosi riconoscimenti, tra gli ultimi i 3 Bicchieri del Perricone Furioso 2016, caratterizzato da maturazione tardiva che rende la produzione particolarmente complessa. Assuli si fregia della Denominazione di Origine Controllata “Sicilia”, riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti nel relativo disciplinare di produzione.

L’enologo Lorenzo Landi grazie alla sua pluriennale esperienza, alla grandissima professionalità ed alla profonda conoscenza dei territori, riesce a produrre vini impeccabili esaltando l’originalità territoriale: i bianchi delicati, freschi o sapidi che ricordano il mare, i rossi dal carattere più forte e deciso, influenzati dal caldo e dal vento.«La vendemmia Assuli 2019 è un’annata a 5 stelle, molto positiva in generale in quasi tutta Italia, Sicilia compresa, sia per bianchi che per rossi con una vendemmia abbastanza tardiva, senza problemi sanitari, una maturazione lenta ma completa, con le migliori situazioni che si possano realizzare, insomma un’annata di grande soddisfazione, molto al di sopra della media» spiega Landi, gettando le basi per la vinificazione e l’elevazione dei vini. «Ciascun vino ha caratteristiche uniche e ben distinguibili rispetto ad ogni altro territorio, in questo senso è localizzabile dal consumatore con uno stile, un’identità precisa. La grande cura che mettiamo dalla coltura del vigneto, fino alle nostre bottiglie, esprime la tipicità e l’originalità dei vitigni tardivi per la zona e la particolare ricchezza dei vitigni autoctoni, anche recuperandoli dall’oblio totale».
I vitigni reliquia siciliani

Un calice di Cutrera, grazie. O uno di Vitrarolo rosso? O un Alzano, un Lucignola, un Orisi o un po’ di Anonima nera? Nomi mai sentiti ma questi vini in Sicilia sono esistiti e, in piccolissime produzioni, esistono ancora. Nuove varietà frutto di un progetto di recupero della biodiversità cominciato nel 2003 e che sta un po’ alla volta dando i propri frutti: il percorso, iniziato dall’assessorato regionale all’Agricoltura ha permesso di individuare tante nuove varietà di vite da vino. Sono i cosiddetti vitigni reliquia siciliani, recuperati grazie ad un ambizioso progetto sperimentale per raccontare l’antica storia del vino nell’Isola. Ad esempio il ‘Vitrarolo’, la cui coltivazione era limitata a pochi ceppi, presenti nei vigneti più antichi dell’area dei Nebrodi dove il paesaggio è montuoso e il clima è rigido, deve il suo nome alla caratteristica dei tralci che, nel periodo invernale, assumono un aspetto vitreo e si spezzano facilmente. Un modo per sottolineare ancora di più il legame con la terra, nella consapevolezza che sulla tutela di questo straordinario ecosistema naturale, si decide il futuro della viticoltura isolana. L’istituto Vite Vino di Marsala è il primario promotore del miglioramento varietale viticolo; la voglia di scavare nel passato sta portando alla luce varietà dimenticate, un elemento di ancor più forte identità portando nuova spinta anche all’enoturismo, in Sicilia già un must, vista la crescente voglia di scoprire i territori attraverso le loro radici più forti. Ed è proprio grazie a questi vitigni, e ai vini che vengono prodotti con questi uvaggi, che il vasto mondo enologico siciliano si arricchisce ulteriormente, offrendo nuove, stimolanti, degustazioni.
Testo di Stefania Bacchini| Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com
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