Città e paesi ancora da scoprire con le loro antiche tradizioni, la cucina tipica e la calorosa ospitalità: un tuffo mozzafiato, in moto o in fuoristrada, nei luoghi più suggestivi di questo angolo di Sardegna. Itinerari interessanti e avventurosi, tra montagne e mare per visitare i luoghi più importanti, intervallati da soste gastronomiche e culturali.
Itinerario storico – 106 km. 2 gg. – facile – Le torri saracene evocano un paesaggio che parla di battaglie, fortificazioni e conquiste e lungo quasi tutta la costa della Sardegna è possibile ammirare ancora i resti di queste costruzioni edificate tra l’ VIII e il XVI secolo come sistema di difesa con torri di avvistamento armate di artiglierie per difendersi dalle incursioni da parte degli Arabi prima e dei pirati Barbareschi dopo. Erette sui promontori e sulle isole che rappresentavano punti strategici, in una posizione tale da garantire la comunicazione visiva con quella precedente e quella successiva, nel Sulcis Iglesiente rimangono alcune interessanti tracce di questo sistema che, in tutta la Sardegna, arrivò a contarne fino a 500. Partendo da Sant’Anna Arresi, dove una torre ora scomparsa si trovava sul promontorio di Porto Pino, si raggiunge Torre Cannai, sull’Isola di Sant’Antioco. La torre risale alla seconda metà del XVIII secolo ed è stata realizzata con rocce vulcaniche, lave e tufi. Oggi ospita una mostra permanente sulle emergenze naturalistiche e archeologiche presenti nell’area meridionale dell’isola. A Calasetta la torre è situata al centro del paese e risale al XVII secolo. Costruita in trachite rossa, ha subito
svariate ristrutturazioni da quando il Comune la acquistò semi diroccata nel 1875 per il prezzo di 550 lire. Un recente ed accurato restauro ha portato alla luce il piano terra, suggestivo per la roccia su cui poggia e per la maestosità delle arcate. A Carloforte, caratteristico borgo di pescatori, si erge la torre di San Vittorio. Risalente al 1767, è situata a ridosso delle saline ed è strutturata in blocchi di basalto con un corpo centrale circolare e tre lobi. In passato fu una fortezza e oggi ospita l’osservatorio astronomico. Sulla costa di fronte si erge invece la torre di Portoscuso. Risalente alla seconda metà del XVI secolo, offre meravigliosi scorci paesaggistici che spaziano dal centro storico del paese alla tonnara di Su Pranu. Decisamente insolita invece la torre di Porto Paglia, a Gonnesa, a forma di nave, costruita in una secca direttamente sull’acqua con pietre di tufo vulcanico e lava, che rappresenta un unicum in tutta la Sardegna. L’itinerario si conclude alla Torre di Cala Domestica, che si raggiunge a piedi dalla spiaggia dopo 20 minuti circa di camminata. Realizzata in pietra calcarea e elementi ornamentali in tufo, custodisce orgogliosa un paesaggio da sogno, un mare cristallino e un’anima prima piratesca, ieri mineraria, oggi turistica.
Itinerario della fede: km76,5 – 2 gg. – facile – Nel Sulcis Iglesiente i luoghi della fede sono tanti e molti di questi sono di grande valore religioso e artistico. Il percorso, da Iglesias a Villaperuccio, unisce luoghi più o meno conosciuti ad alcuni dei tesori dell’archeologia e della cultura di un Sulcis Iglesiente dipinto dall’uomo e dalla natura. Iglesias, o Villa di Chiesa, custodisce non solo nelle sue chiese medievali un glorioso passato: il duomo di Santa Chiara in stile gotico-catalano, la chiesa di San Francesco con la sua facciata a capanna in trachite rosa, il santuario di Santa Maria delle Grazie, e il castello di Salvaterra, il palazzo vescovile e il centro storico di epoca pisana. Proseguendo lungo la SS126, ai pellegrini di grandi vedute è consigliata una sosta alla Parrocchia di Santa Barbara Vergine Martire a Nebida (nella foto), costruita su un promontorio che domina la costa dell’Iglesiente. Poco prima di arrivare a Carbonia è visibile dall’esterno la chiesetta campestre di S. Maria di Flumentepido di origine benedettina. Nel cuore della città si trova la Chiesa di San Ponziano, in stile neoromanico e realizzata in granito nell’ordine inferiore e in trachite in quello superiore e nel campanile. Per gli amanti dell’archeologia un’interessante sosta è Monte Sirai, insediamento fenicio di importanza strategica.
Proseguendo lungo la SP78 si arriva a Perdaxius e alla piccola ma suggestiva chiesa campestre di San Leonardo, immersa nella macchia e protetta dai grandi ulivi che la circondano. L’edificio risale al XIII secolo e conserva ancora oggi le caratteristiche proprie del romanico di quel periodo. Intitolata a San Nicola di Bari è invece la chiesa trecentesca di Narcao, oggi ricostruita. Lo spirito medievale ritorna evidente a Nuxis, dove i benedettini si insediarono attorno all’anno 1000. Piccolo gioiello di età bizantina è la chiesa di Sant’Elia di Tattinu, meta di pellegrinaggi. L’ultima tappa del percorso è Villaperuccio. Oltre ad una breve sosta alla chiesetta della Madonna delle Grazie e alla Parrocchiale della Beata Vergine del Rosario, è d’obbligo una visita al sito archeologico di Montessu, la più importante necropoli di Domus de Janas del Sud Sardegna.
Testo di Daniela Bozzani Foto archivio
Info: STL Sulcis Iglesiente – Provincia di Carbonia Iglesias, Via Mazzini 39, Carbonia t. 0781 6726326/327/330/331.
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