Pensione da sogno? Sempre all’estero!



Riproponiamo la nostra inchiesta del marzo 2012 sul valore della nostra pensione se ci trasferissimo all’estero. Abbiamo aggiornato i dati con l’esclusione di alcuni (numero di italiani iscritti all’AIRE residenti nel Paese in questione e prestazioni pagate dall’INPS)  in quanto le statistiche sono ancora le stesse, quelle del 2010. I costi della vita in molti luoghi piacevoli sono diminuiti in rapporto a quello italiano. Il che sta a significare quanto si sia apprezzato l’euro e/o di quanto sia cresciuto il costo della vita in Italia.

Sessant’anni o giù di lì: scatta l’ora della pensione. Per alcuni un’età vissuta con rassegnazione, più densa di ricordi che di progetti. Per altri, complice l’allungamento dell’aspettativa di vita, un’età per coltivare le proprie passioni, quelle cui non ci si è mai potuti dedicare causa mancanza di tempo, per  impegni lavorativi, di genitori, di figli eccetera. Ora che finalmente il tempo non è più un problema occorre però fare i conti con la pensione, il più delle volte insufficiente.

Se non si possono aumentare le entrate occorre diminuire le spese, rischiando di dover ridimensionare uno standard di vita faticosamente conquistato negli anni. A meno di non trasferirsi in un Paese dove vivere costi meno, che conservi però una buona qualità di servizi, assistenza medica soprattutto. Decisione coraggiosa, certo, ma che viene affrontata da un numero sempre maggiore di neo pensionati, che optano per iniziare la loro nuova vita altrove. A seconda della scelta occorre un certo spirito di adattamento e soprattutto sposare la filosofia di vivere local, perché se si cerca di riprodurre lo stesso stile di vita con le medesime abitudini (alimentari e non) del Bel Paese, si rischia di spendere molto di più.

Innanzitutto qualche numero per capire le dimensioni del fenomeno
Su oltre 16 milioni di prestazioni pensionistiche pagate dall’INPS, circa mezzo milione sono state pagate a beneficiari residenti all’estero. Con l’ausilio delle statistiche dei versamenti per Stato estero effettuati nel 2010 e di numerosi motori che, mediante diversi algoritmi, paragonano il costo della vita in Italia con quelli delle destinazioni sognate,  abbiamo indagato quale nuova patria hanno scelto molti nostri connazionali e perché,  ben sapendo che non è solo il fattore economico a guidare una decisione di tale portata, ma che vi incidono anche fattori culturali, climatici, di distanza geografica e di durata;  se cioè si decida per un trasferimento definitivo o si opti per una soluzione più soft, una specie di part time per un certo periodo dell’anno.

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