Scanno, il borgo dei fotografi

Le montagne d’Abruzzo sono come scrigni, che custodiscono rare gemme fatte di mattoni e pietra, di straordinarie simbiosi tra natura e storia e di tradizioni millenarie sospese in un tempo, che sembra non correre troppo in fretta verso il futuro.

Questa è la prima e impellente sensazione che prova chiunque arrivi, per la prima volta, a Scanno. L’antico borgo in provincia de L’Aquila, situato alle pendici delle splendide Gole del Sagittario, resta saldamente ancorato alla sua millenaria identità: qui le signore indossano ancora i costumi tradizionali, qui sopravvivono le botteghe artigiane del secolo scorso, in cui ancora oggi si producono a mano gioielli (tra cui la celebre “Presentosa”), tessuti, lavorazioni in ferro battuto e delizie gastronomiche. Incastonato tra le vette, il paesino declina verso l’omonimo lago (che per buona parte appartiene al comune adiacente di Villalago), protetto dal suggestivo Eremo di San Domenico e dalla natura incontaminata, che è valsa all’intera regione l’appellativo di “polmone verde d’Europa”.

Proprio qui a Scanno, circa sessant’anni fa, la storia moderna della cultura e dell’arte ebbe una svolta straordinaria: incuriosito dai ritratti di vita quotidiana di Pietro di Rienzo, giunse in paese un mostro sacro della fotografia, che con i suoi reportage portò le bellezze del borgo in tutto il mondo, consacrando il genere della Street Photography come forma d’arte universale. Il suo nome? Henri Cartier-Bresson. Con la sua paziente ricerca dell’attimo giusto per raccontare una storia, convinto che “le fotografie possono raggiungere l’eternità attraverso il momento”, Cartier-Bresson realizzò un reportage passato alla storia, che accese l’interesse dei più grandi fotografi del mondo nei confronti di questo piccolo e semi sconosciuto comune abruzzese.

Dopo di lui, infatti, Scanno è stata la musa di artisti del calibro di Mario Giacomelli, Gianni Berengo Giardin, Fulvio Reuter, Ferdinando Scianna, Lynn Saville, Jill Hartley, Yoko Yamamoto, Giuliana Traverso, Pepi Merisio e molti altri. La relazione quasi simbiotica tra Scanno e l’arte della fotografia non si è mai spenta da allora tanto che, nel 1999, è stata inaugurata la cosiddetta Strada dei Fotografi, una stretta e tortuosa discesa che, dal centro storico, si apre su uno dei punti panoramici più belli dell’intera area. Ancora oggi Scanno è meta di veri e propri pellegrinaggi da parte di fotografi professionisti (ultimo in ordine di tempo Chris Warde-Jones, fotografo del New York Times), ma anche di semplici appassionati provenienti da tutto il mondo, ispirati dalle magiche atmosfere impresse dai più grandi “artisti dell’immagine”, che esplorano ogni angolo del borgo per raccontare la “propria” Scanno.

Testo di Alessandra Narcisi | Foto di Henri Cartier-Bresson

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