Isole Frisone occidentali, perle verdi del Mare del Nord

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Le isole hanno sempre esercitato un grande fascino sull’uomo. Che fossero angoli sperduti di paradiso, rifugi sicuri o addirittura prigioni, la possibilità di un esilio (quasi) totale ha nutrito la fantasia di poeti ed esploratori per secoli. Anche quando l’isola è ben lontana dall’essere deserta, la sensazione seducente di isolamento rimane. Non è legata alla presenza di altre persone, ma ai confini così netti della piccola terra emersa. Ai percorsi circolari. Si finisce ogni volta per scontrarsi con l’orizzonte infinito del mare. Con le onde che spingono violentemente a riva, di nuovo. Lo sguardo, allora, si rivolge inevitabilmente altrove. Dentro.

Anche se la mente dei più starà forse visualizzando atolli tropicali e palme da cocco, le isole di cui parliamo hanno un cuore più freddo, ma non meno accogliente. Sono sferzate dal vento e coperte da verdissimi prati, casette in mattoni e mulini a vento. Siamo nel Mare del Nord, sulle isole Frisone occidentali, in terra olandese. L’arcipelago è una lunga striscia che corre parallela alla costa del continente, dai Paesi Bassi alla Danimarca passando per la Germania. A separarle dalla terraferma c’è il mare di Wadden, che significa fango: in particolari condizioni di bassa marea, infatti, alcune di queste isole possono essere raggiunte a piedi camminando sul fondo melmoso (ma solo accompagnati da guide autorizzate).

Texel è la più grande delle isole olandesi, a soli venti minuti di traghetto da Den Helder, nell’Olanda Settentrionale, cittadina a 85 km di distanza da Amsterdam. Lunga 25 km e larga 8, la località è la meta turistica prediletta da olandesi e tedeschi. Offre numerosi alloggi (dagli hotel ai campeggi) e non manca l’ampia libertà di scelta nemmeno nelle attività quotidiane: naturalistiche, sportive, culturali, gastronomiche. Soprattutto chi desidera stare a contatto con la natura, però, con la sua maestosità e potenza, può trovare a Texel ciò che cerca. Lo troverà nelle lunghissime e ampie spiagge di sabbia bianca, ad esempio, modellate dalle onde e dal vento.

Nella più grande si erge il simbolo dell’isola: il faro rosso eretto 150 anni fa sulla punta settentrionale. Oppure nel verde entroterra coperto da polder, laghi artificiali e fiumi. O nelle distese erbose tra un paesino e l’altro, dove pascolano placide pecore e mucche. Il mezzo ideale per esplorare ogni angolo dell’isola è certamente la bicicletta: come nel resto dell’Olanda, anche qui una fitta ed efficiente rete di piste ciclabili permette di raggiungere qualunque punto.

Meta apprezzata anche per il bird-watching, Texel e i suoi dintorni ospitano una fauna ricca e variegata. Le escursioni in barca sono l’occasione per provare ad avvistare le foche, che spesso sostano nelle piccole isole sabbiose (disabitate o quasi) non lontane. Se l’avvistamento non dovesse andare a buon fine, si può sempre visitare Ecomare, famoso museo e acquario all’interno del Parco nazionale delle dune che ospita tutti gli abitanti del cielo e delle acque tipici della zona. In particolare la struttura accoglie foche e altri animali marini feriti o malati: una volta curati, vengono rimessi il libertà.

Da Texel alcuni collegamenti via mare privati portano i turisti a Terschelling, la seconda isola più grande delle Frisone occidentale. Sul suo territorio si trova il più antico faro dei Paesi bassi e la riserva naturalistica di Boschplaat, “casa” di farfalle e colonie di uccelli, ma anche di piante rare. Terschelling e le isole vicine (Vlieland e Ameland) possono però essere raggiunte più facilmente in traghetto dal continente, da Harlinger o Holwerd. Vlieland, la più lontana, sembra cristallizzata nel tempo: nei suoi 12 km di lunghezza si trovano solo un faro, un villaggio di pescatori (l’unico), un’alta duna sabbiosa e fitta vegetazione. La circolazione in auto è vietata, salvo permessi speciali. Anche Ameland, chiamata “diamante del Wadden”, è uno scrigno di bellezze naturali.

La più piccola delle isole è invece Schiermonnikoog: ha un unico villaggio e strade (senza auto) che vanno solo da est a ovest per aggirare la potenza del vento. Come altre minuscole isole di sabbia disabitate nei dintorni, frequentate per lo più da foche, tartarughe e qualche avventuroso turista di passaggio, anche Schiermonnikoog è un parco naturale.

Informazioni Ente del Turismo Olandese

di Chiara Beretta | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com