Usini, vini e andarinos di Sardegna

Le carciofaie a perdita d’occhio, le pecore e le vigne. Una bella scoperta: addentrarsi, di poco, da Alghero e ritrovarsi in una terra genuina che si racconta attraverso le feste, l’arte popolare, i balli, i canti tradizionali. Ma è il vino a racchiudere l’identità, vitigni autoctoni e quasi sconosciuti, come il Cagnulari. Da non perdere il 10 agosto la Sagra degli Andarinos.

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La Sardegna del’entroterra è ancora un mondo autentico ©pixabay

Per tanti di noi del “continente” la Sardegna è mare, smeraldino, profumato di mirto e lentisco, distribuito lungo una costa con spiagge da favola e baie incantate appartenente a quattro province. Poco o niente sappiamo delle vere suddivisioni geografiche che per i sardi sono la mappa storica della loro terra, in cui riconoscono tradizioni, dialetti, usanze, prodotti.

Così se decidiamo saggiamente di lasciare per qualche ora, o meglio, qualche giorno, i lidi delle nostre vacanze marine e andare verso l’entroterra, c’è un mondo autentico e interessante che ci aspetta, pronto a catturarci con una cultura locale piena di fascino.

Il Coros è una di queste suddivisioni antiche, localizzata nel nord-ovest della regione. Usini insieme ad altri comuni della Provincia di Sassari (Cargeghe, Codrongianos, Florinas, Ittiri, Muros, Olmedo, Ossi, Ploaghe, Putifigari, Tissi, Uri) fa parte dell’Unione dei Comuni del Coros.

Una manciata di paesi, piccoli centri e borghi con una comunità attiva e coesa, fiera della sua terra, delle tradizioni, del cibo, del vino. Usini è uno dei più prosperi e vivi: quasi 4500 abitanti e, cosa piuttosto inusuale di questi tempi, una popolazione in crescita. Perché è vicino a due grossi centri regionali, ma soprattutto per via di un’agricoltura fiorente e produzioni tradizionali che danno lavoro e possibilità anche per tanti giovani.

La vite, l’olivo e il rinomato carciofo sono protagonisti in questa contrada di basse colline e piana fertile dove le asperità dell’interno sardo qua e là affiorano, donando ancor più forza al paesaggio. Si contano infatti circa 380 ettari coltivati a vitigni, 450 ettari a oliveto e 200 ettari a carciofaie. Un piccolo grande tesoro sempre più valorizzato.

A cominciare proprio dal vino, vanto del Coros. Si parla ovviamente di Vermentino, poi Cannonau, ma Usini vuol dire oggi in particolare Cagnulari, il vitigno autoctono dato quasi per estinto se nel 1970 un viticoltore entrato nel mito non l’avesse testardamente riportato alla luce e adeguatamente valorizzato. “Zio” Billia Cherchi ne fece una produzione di punta e ora il Cagnulari, rosso suadente e fruttato, si trova nelle enoteche e nei migliori ristoranti isolani e sta ritrovando una nuova notorietà. Le cantine Cherchi possono orgogliosamente vantare il primato di questa rinascita, sebbene ci siano nel comune altre otto aziende vinicole  a sostenere la produzione simbolo del territorio. E accanto a loro, tante piccole cantine di casa, “vin de garage”, che producono poche bottiglie, e fanno il vino per la famiglia e gli amici, secondo un’usanza mai persa lungo i secoli, ma non rifiutano certo un assaggio, soprattutto durante l’originale degustazione itinerante Ajò a Ippuntare (andiamo a spillare), che si tiene in genere a dicembre. Mentre una rassegna amatori e produttori del Cagnulari a maggio, Vini di Coros arrivata quest’anno alla XXII edizione, celebra proprio queste produzioni.

Ed è solo l’inizio, perché poi c’è un olio d’oliva raffinato e leggerissimo, che entra in tante preparazioni. Fantastico in abbinamento con i carciofi, sottolio da standing ovation. Gli allevamenti ovini della zona danno un pecorino dall’aroma di piante selvatiche intrise di mediterraneo. I prodotti tipici di Usini si ritrovano nelle feste e nelle manifestazioni, una componente fondamentale della cultura popolare locale. Così, ad esempio, il 10 di agosto la tradizione verrà celebrata nella famosa Sagra degli Andarinos, una pasta fatta esclusivamente a mano con semola di grano duro, acqua e sale, visibile anche in uno dei murales  sparsi nel paese.  In agosto si tiene pure il Festival Internazionale del Folklore, famoso in tutta l’isola. E’ in occasioni come queste, fra donne e uomini in costume, canti a tenores, balli tipici che si percepisce l’anima autentica di Usini.

Fra le attrazioni storiche e architettoniche Casa Diaz, privata, ma visitabile. All’interno della corte si possono ammirare la cantina sotterranea e il frantoio con attrezzature risalenti ai primi del ‘900 (già da allora il vino di Usini veniva esportato nella penisola), nonché numerosissimi attrezzi dell’arte contadina dell’epoca. Quindi Casa Derosas, antico palazzo signorile, oggi sede di un importante centro documentale. La struttura risale alla fine del’800, un tempo abitazione di Achille Derosas, uno dei principali proprietari terrieri del paese e primo sindaco di Usini. Molto interessante la chiesa campestre di San Giorgio di Oleastreto. Il piccolo edificio romanico sorge in una posizione geografica privilegiata, delimitata dal Rio Mascari e dal Rio Mannu, nella zona in cui si sviluppò un piccolo agglomerato di case. Appartata e suggestiva, attorniata da greggi di pecore della vicina azienda ovicola, è meta di turisti e pellegrini.

Le  testimonianze più antiche di insediamenti umani risalgono al neolitico recente (3.800 – 2.900 a.C.). La nascita e la sopravvivenza delle popolazioni prenuragiche fu agevolata dalle favorevoli condizioni geografiche, dall′esistenza di terreni fertili adatti alla coltivazione e dalla ricca presenza di acque sorgive e fluviali. Si contano numerose “domus de janas”, alcune delle quali, come la “domus V” della necropoli di “S′Elighe Entosu”, riproducono scolpiti nella roccia viva i particolari architettonici delle capanne prenuragiche.

A piedi, in montain bike e con pedalata assistita, o a cavallo, interessante è il cammino delle Ippovie del Mediterraneo, fra la macchia meditteranea, ulivi e vigne.

Se volete portarvi a casa i sapori di questo piccolo paradiso visitate le 9 cantine di Usini (quasi tutte spediscono a casa anche quantitativi minimi):

Azienda Vinicola CHERCHI, di cui abbiamo già parlato, è forse la più grande con 7 etichette fra Vermentino, Cagnulari, Cannonau, che contano anche un passito e un metodo calssico

Cantina Carpante, costituita nel  2003, è un’azienda giovane e dinamica che vanta, attraverso i soci, esperienza significativa nel campo vitivinicolo

Azienda Vitivinicola Francesco Fiori. La famiglia Fiori si dedica alla produzione vinicola da oltre 3 generazioni ed ha sempre gestito questa attività a Usini. Un nome ben noto del Coros e del Logudoro.

Azienda Vitivinicola Chessa.  Da diverse generazioni la famiglia Chessa ha fatto della viticoltura il proprio lavoro quotidiano . Oggi grazie alla passione e dedizione delle nuove leve, l’azienda riesce a fondere tecnologia e antiche tecniche  proponendo vini di gran pregio, prodotti in limitata quantità, pluripremiati.

Cantina Pisoni. Da più di 40 anni  è un’azienda vitivinicola a carattere familiare. Tradizione e genuinità.

Azienda Vitivinicola “Galavera“, parola che significa cosa bene fatta, e c’è tutto l’impegno per mantenerla.

Cantine Sandro Panzali. Nella regione di Monte Oro  si estendono le vigne di nobili tradizioni vitivinicole

Azienda vitivinicola Salvatore Chessa Passione, impegno e valori condivisi sono le linee guida che da sempre vengono seguite in azienda e nei vigneti .

Azienda Vitivinicola Tanarighe, la terza generazione di una famiglia di viticoltori. Produzione del vino tipico del territorio: il “cagnulari” e il “vermentino.

Da mettere nel paniere delle meraviglie anche l’olio; se volete farvelo spedire, Fratelli Ezza. Poi l’ottimo miele dalle virtu’ terapeutiche di apicoltura Quattro Mori. Da provare la birra del microbirrificio Birre di Coros, anche di farro.

Pecorino, ricotta affumicata, salumi tipici alla macelleria – salumeria Delogu Mauro a Usini, e una visita la merita l’azienda zootecnica Floris con 600 pecore: proprietari accoglienti e professionali.

Un soggiorno nella natura in un maneggio. Alloggi spartani ma confortevoli e cucina sarda dell’interno. Padre e filgia gestiscono l’agriturismo Badde Cubas a Usini. Luogo magico con asini, cavalli, pavoni, anatre e cinghiali. Pranzi e cene su richiesta con i prodotti dell’azienda: carni, verdure, e il meglio dei vini del Coros di produzione locale. In più stanno allestendo una bella piscina.

A Uri la Piccola locanda S’Ausentu accoglie con semplici camere e una bella piscina già disponibile. C’è anche il ristorante con pizza e cucina regionale.

Altri B&B anche in case coloniali a Usini e nei paesi vicini

www.comune.usini.ss.it

Testo e foto di Teresa Scacchi|Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com

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