Nel sud dell’Argentina ritorna la stagione degli avvistamenti della rara specie del pinguino saltarocce, in una delle poche zone facilmente accessibile dai turisti.

Chi non vorrebbe vedere da vicino un pinguino? Certo, ci sono quelli negli zoo. Ma è ovvio che non reggono il confronto. E in Europa, di pinguini selvatici non ce ne sono poi tanti… In Argentina sì. E c’è una specie in particolare che è davvero rara, e che nidifica solo in alcune isole degli oceani meridionali, spesso talmente remote da essere raggiungibili solo dopo diversi giorni di navigazione. Ma al largo di Puerto Deseado c’è un’isola, facilmente raggiungibile, in cui nidifica questa particolare specie di pinguino: il pinguino saltarocce.
In spagnolo questo pinguino si chiama pingüino de penacho amarillo, ossia pinguino dal pennacchio giallo, e già a prima vista si capisce perché: le lunghe piume gialle, ai lati della testa, che ricordano lunghe sopracciglia, gli conferiscono un’aria contemporaneamente buffa e austera.
Ma quand’è il periodo giusto per avvistarli? Proprio adesso.
I pinguini saltarocce si riproducono tra settembre e dicembre, ma in questa zona la stagione riproduttiva inizia leggermente più tardi: quindi proprio gli ultimi giorni di ottobre e i primi di novembre sono i migliori per poter osservare questa specie che, secondo l’indice di conservazione, è classificata come “vulnerabile”.
L’Isola dei pinguini

La Isla pingüino è una delle preferite dei pinguini dal pennacchio giallo, ma ha una particolarità: è l’unica in cui si riproduce questa specie di pinguino, in tutto l’emisfero australe, ad essere così vicina alla terraferma; solo 20 km d’acqua la separano da Puerto Deseado, il porto più vicino.
Quest’isola di origine vulcanica risale a 150 milioni di anni fa e, oltre ai pinguini saltarocce, ospita uccelli, elefanti marini, e un’altra specie di pinguino: quello di Magellano. L’isola appartiene al Parque Interjurisdiccional Marino Isla Pingüino, che si occupa di preservarne la natura. Infatti, per salvaguardare la colonia di pinguini saltarocce, la legge del Parco ha disposto che l’isola possa essere visitata da un numero limitato di turisti, perché il ciclo di vita dei pinguini non venga nemmeno minimamente alterato, e perché si conservi questa verginità naturale unica.
Puerto Deseado
Alla Isla pingüino si accede via mare da Puerto Deseado, una città che si trova nell’estremità sud-orientale della provincia di Santa Cruz, 290 km a sud di Comodoro Rivadavia e 730 km a nord di Río Gallegos, capoluogo della provincia. La città fu fondata nel 1884 sull’estuario del fiume omonimo, una zona incredibilmente ricca di biodiversità, soprattutto riguardo la fauna marina. Le acque fredde, blu e profonde in cui Puerto Deseado si bagna, il mare a perdita d’occhio fino all’orizzonte, le baie e i promontori da cui è circondata, incorniciano questa città rendendola una delle più belle destinazioni turistiche sulla costa atlantica della Patagonia.
Un’escursione per i sensi

I turisti che arrivano a Puerto Deseado possono intraprendere una gita organizzata in traghetto, che inizia sulla foce del Ría Deseado: nel suo estuario, attiguo al centro cittadino, convivono almeno 34 specie di uccelli marini. Il tour prosegue nella direzione del fiume, portando i turisti in mare aperto. Da qui la barca incontra alcune piccole isole sulle quali si presenta la fauna marina al completo in tutto il suo splendore, e, con un po’ di fortuna, si potranno osservare i delfini che nuotano vicini allo scafo della barca: qui ce ne sono tre specie. Aggiungendo un altro pizzico di buona sorte, si potrebbero avvistare anche le orche.
È impossibile non farsi trasportare dal profumo del mare e dal vento freddo sulla pelle. E così si arriva all’Isola dei pinguini; una passerella di pietra conduce dalla barca a una scogliera: tutto attorno, pinguini saltarocce con le loro piume gialle, quasi incuranti degli esseri umani che li osservano. E sono lì, davvero a pochissimi passi dagli occhi di chi guarda.
La traversata da Puerto Deseado dura circa 6 ore, e quasi ogni giorno (tempo permettendo) almeno una barca parte per raggiungere l’isola. Pochi chilometri di mare per poter guardare questi stranissimi pinguini: si trovano lì, a un palmo dal proprio naso. Un’esperienza di turismo ecologico che non ha eguali.
A cura di Stefano Ghetti|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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