Una città, tre culture e un ricco patrimonio storico-architettonico: sono questi i tesori che rendono Klagenfurt una delle più affascinanti località dell’Austria. Un luogo tutto da scoprire anche attraverso i buoni sapori.

Klagenfurt am Wörthersee, piccola e sobria città, capitale della Carinzia sorge al crocevia fra tre culture, che trovano ampie testimonianze nella città rinascimentale.
Visitarla è un momento rilassante per i ritmi lenti che si possono tenere e l’influsso positivo del lago, lungo 17 km e largo uno, alle porte di questa città austriaca che tanto ha da offrire.
L’influsso carinziano si manifesta nelle persone con una pronuncia morbida e melodica, un discreto senso dell’umorismo, il sorriso sempre pronto e l’atteggiamento rilassato nei confronti della vita.
Impronte italiane
La vicina Italia è presente nello stile architettonico dei palazzi e delle piazze del centro storico, nei mercati e nell’arte.
Nella irrefrenabile voglia di far festa si riconosce, invece, l’ascendente sloveno, che ha influenzato anche le armonie delle canzoni popolari. E qui, gli abitanti, amano definirsi “allegri come gli italiani, sereni come gli sloveni e precisi come i tedeschi”.
I sapori i Carinzia

Ma su tutto, il giusto mix è la cucina che sintetizza il meglio delle tre culture in una gustosa fusione di elementi alpini e adriatici. Qui si tengono, in settembre, le Giornate della cucina Alpe Adria, giunta, nel 2022 alla V edizione.
Tenetelo a mente per il 2023 per visitare il cuore pulsante della regione Alpe Adria, fra Carinzia, Veneto, Friuli, Slovenia e Stiria, per assistere ad alcuni dei tantissimi eventi culinari in programma: sessioni di cuochi stellati internazionali e “tips” sulle attuali tendenze del food. Oltre a pranzi, cene e spuntini garantiti. Il miglio del gusto dell’Alpe Adria ne è il fulcro.
Il cuore della città
Furono gli architetti italiani che plasmarono il volto della città, nata 800 anni fa, con i suoi palazzi signorili, le corti interne e le piazze.
Sono due le mete principali, nel centro storico, che consentono di scoprire la storia e le origini di Klagenfurt: la Neuer Platz, in mezzo alla quale campeggia il Lindwurm, (il baco del gelso, sì, ma gigante) monumento in ardesia dedicato alla leggenda delle origini di Klagenfurt, naturalmente finita male per il mostro ucciso da tre coraggiosi giovani nel luogo dove sarebbe poi sorta la città e la Landhouse, la sede del parlamento regionale carinziano il cui pezzo forte è la bellissima sala “sala degli stemmi”.
Qui si trovano la Pietra del Principe (“Fürstenstein”) e i 665 stemmi di principi e famiglie aristocratiche dipinti da Josef Ferdinand Fromiller, celebre pittore barocco carinziano.
La potrete visitare, assieme a tante attrazioni, con la Karntencard, fonte di sconti e agevolazioni che vi verrà consegnata in hotel gratuitamente al vostro arrivo.
Luoghi da non perdere

In tutto questo non va dimenticato il duomo di Klagenfurt, dedicato ai Santi Pietro e Paolo, anche se la chiesa più attrattiva è quella dedicata a Sant’Egidio. Qui si trova un’opera quantomeno eccentrica oltre ad un campanile che narra un’interessante storia.
Oltre 20 anni or sono, Ernst Fuchs, artista austriaco scomparso nel 2015, iniziò l’allestimento della cappella meridionale nella Chiesa Parrocchiale di St. Egidio. Fuchs, il più conosciuto rappresentante della Scuola Viennese del Realismo fantastico dipinse la così detta “Cappella dell’Apocalisse“, oltre 160 mq di arte fantastica, con tema centrale che attraversa con forti e intensi colori l’intera cappella, l’Apocalisse di Giovanni rivista in chiave psichedelica, con raffigurazioni di scene bibliche accanto a scene moderne, mettendo assieme sacro e profano (satelliti, aerei da combattimento e astronauti, pittura ispirata al rinascimento ed anche prima, mischiata con stili più moderni).
Il campanile della chiesa in Pfarrplatz è alto 91,7 mtri e ha una piattaforma panoramica a 50 metri che offre una vista a 360° sul centro storico. Ma il plus è la storia con cui l’attuale custode, Horst Ragush, molto più che una guida, affabula chi azzarda la salita, con enfasi e simpatia.

È quella della famiglia dell’ultima custode, Helene Reichelt sposata ad un falegname analfabeta, che visse lì per tanti anni, tanto da salire i 225 gradini che la portavano a “casa” per 20 mila volte, pari a circa 9 milioni di scalini, o 101 volte l’ascesa alla sommità dell’Everest.
La storia di una famiglia umile che ha tanto tenuto alla cultura e alla lettura fino ad affrancare i cinque figli dalla dignitosa povertà e farne persone di cultura e successo.
Eventi e attività
Tornando a fatti terreni, ogni giovedì e sabato mattina nella centrale Piazza San Benedetto si tiene un variopinto mercato agricolo: bancarelle di verdure, latticini e insaccati, oltre a dolci e liquori. Il centro è costellato di locali e piccoli negozi imperdibili ma anche il Benediktinermarkt esercita un richiamo cui non si riesce a resistere, adatto agli shoppers compulsivi.

Prodotti regionali proposti dagli agricoltori del luogo e le specialità portate dai mercanti italiani e sloveni tornano a rimarcare il “crocevia di culture”.
Il Wörthersee è fonte inesauribile di visite, spunti, scorci, attività sportive e non.
Maratone, Ironman Austria, United World Games, sono solo alcune delle attività, cui si affiancano due premiati green a 18 buche: Klagenfurt-Seltenheim e Dellach am Wörthersee.
Se volete accontentare i bambini, fate una puntatina a Minimundus, il microcosmo sul Wörthersee un parco giochi di 26mila metri quadri in cui è possibile ammirare i monumenti più importanti del mondo riprodotti in scala 1:25.
I modelli sono circa 125 raffiguranti monumenti di quaranta diversi paesi, e per concludere, magari un giro in battello sul lago se non volete provare windsurf, una bella nuotata estiva o sup.
Panorami

Per concludere in bellezza, non fatevi mancare una salita sulla Pyramidenkogel, la torre panoramica in legno più alta del mondo. Domina il Wörthersee a circa 900 metri di altitudine.
La torre, realizzata in legno di larice, sorge sul luogo dove altre due furono erette e si dice che le sinuose forme armoniche siano state ispirate da Sophia Loren. Chissà?
Alta 100 metri la struttura offre un fantastico panorama a 360°, dagli Alti Tauri, la catena montuosa delle Caravanche ai monti che segnano il confine con l’Italia e la Slovenia. Si può salire a piedi o con circa 400 gradini, ma per scendere c’è anche lo scivolo a spirale: centoventi metri con un dislivello di cinquantadue metri che ne fanno il più lungo d’Europa.
Informazioni utili:
Dove dormire:
Domgasse 2
Universitätsstraße 104
Friedelstrand 2
Dove mangiare:
Gasthaus Augustin,
Pfarrhofgasse 2
Panima
Osterwitzgasse 6
Per una cena con vista lago, il Castello Maria Loretto al Lendspitz
Testo di Massimo Terracina|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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