ALTA VALTELLINA I nuovi sentieri del ghiaccio

“Se le montagne sono grandi sculture geologiche modellate dalle forze della natura nei millenni, l’acqua attraverso la pioggia e l’erosione dei ghiacciai, ha scavato e modellato valli e profili delle montagne: queste dinamiche sempre attive, si possono scoprire esplorando il territorio della montagna e leggendo i segni attraverso la scoperta dei ghiacciai: è questo lo scopo della valorizzazione turistica dei ghiacciai e dei percorsi che li circondano e li attraversano”

Gionata Coacci

Stanno per iniziare le Vacanze di Natale e con esse la stagione sciistica. Le montagne ammantate di neve sono uno spettacolo maestoso in cui scivoliamo o passeggiamo felici. La loro vista ci nutre l’anima, l’aria fine ci euforizza, il cielo è blu ntenso come mai lo vediamo in città. Ma tutto questo può finire. Se non decidiamo di adottare comportamenti più consapevoli  verso l’ambiente in materia di emissioni ed effetto serra, che contribuiscono al surriscaldamento del pianeta.

Alta Valtellina (SO). La carta del Ghiacciaio dei Forni

Latitudeslife (Gionata Coacci): Perché oggi i ghiacciai sono divenuti così interessanti ed importanti da conoscere ed esplorare?

Prof. Claudio Smiraglia: I ghiacciai in questi ultimi decenni, come sappiamo, sono in fase di intenso regresso in quasi tutto il mondo. Questo certamente è un fenomeno importante perché è il segno principale del fatto che il nostro clima sta cambiando. Quindi è importante visitare le fronti glaciali e attraversare i ghiacciai per renderci conto di come sta cambiando il nostro mondo dell’alta montagna. Credo che possiamo parlare addirittura di una nuova esplorazione: dobbiamo visitare queste zone che il ghiacciaio sta abbandonando, ed è interessantissimo perché avremmo la possibilità di osservare su spazi di dimensioni limitate gli stessi fenomeni grandiosi che si sono verificati circa 12.000 anni fa, quando i grandi ghiacciai arretrarono dalla pianura padana. Le forme sono le stesse, i fenomeni sono gli stessi, avremo acqua ruscellante, acqua selvaggia che incide il ghiaccio, che incide i versanti e quindi è opportuno che queste zone appena scoperte diventino meta di esplorazione e di conoscenza .

Latitudeslife: Perché il Ghiacciaio dei Forni in Alta Valtellina è un fenomeno unico tra i ghiacciai delle nostre Alpi?

Prof. Claudio Smiraglia: Il Ghiacciaio dei Forni presenta alcune particolarità e specificità veramente eccezionali. Innanzitutto è il più grande ghiacciaio italiano, in realtà si potrebbe discutere se pensiamo solo alla superficie, perchè il Ghiacciaio dell’Adamello è un poco più grande, ma il ghiacciaio dei Forni è un ghiacciaio vallivo composto ed è un caso abbastanza raro sulle Alpi italiane, perchè ha

Alta Valtellina (SO). Il Ghiacciaio dei Forni

tre colate che scendono a valle con tre cascate di ghiaccio che confluiscono in un’unica lingua. Abbiamo così tre grandi bacini collettori, dove si accumula neve durante l’inverno e sono gli unici, direi, sulle Alpi italiane che rendono un poco l’idea di cosa potrebbero essere le terre polari, le grandi calotte dell’Antartide e della Groenlandia: tre cascate di ghiaccio gigantesche, che oggi purtroppo stanno molto diminuendo, e una lingua compressa segnata da questi nastri scuri delle morene, che sono sicuramente le più grandi morene che esistono oggi sulle nostre Alpi. Insomma un ghiacciaio decisamente

Alta Valtellina (SO). Il Ghiacciaio dei Forni

spettacolare e da conoscere, un ghiacciaio che sta riducendo notevolmente la sua dimensione specialmente nella parte più bassa, e che purtroppo, se le cose non cambieranno a livello climatico nei prossimi decenni potrebbe frammentarsi a livello dei tre bacini superiori con un isolamento rispetto alla lingua principale. Se le cose poi non cambieranno ancora è chiaro che nel prossimo secolo potremmo addirittura ipotizzare un’Alta Valtellina priva di queste gemme di ghiaccio stupende, con un nuovo scenario più simile dapprima, a quello degli

Alta Valtellina (SO). Il Ghiacciaio dei Forni

attuali Pirenei, che hanno semplicemente dei ghiacciai d’alta quota, e poi simile a quello degli attuali Appennini, che sono montagne sicuramente bellissime, straordinarie da visitare, dove però non c’è quell’oggetto affascinante del paesaggio che è il grande ghiacciaio che rappresenta di per sè il simbolo della vera e propria alta montagna.

Latitudeslife: Quali sono i contenuti del nuovo turismo naturalistico dedicato alla scoperta dei ghiacciai, e quali sono gli itinerari di questa nuova tendenza nei territori dell’Alta Valtellina?

Alta Valtellina (SO). Il Ghiacciaio dei Forni

Prof. Claudio Smiraglia:

Il regresso glaciale è importante perché lascia spazio a nuovi territori e può essere veramente un oggetto di appassionante approfondimento turistico in senso lato: è un turismo che potremmo definire naturalistico e culturale. Nella zona del Ghiacciaio dei Forni abbiamo proprio una serie di itinerari che rispecchiano queste esigenze: si tratta di andare a visitare sia queste nuove aree appena scoperte, per cui si fa veramente dell’esplorazione, sia di ripercorrere tutto ciò che il ghiacciaio ha abbandonato durante i secoli precedenti. E’

Alta Valtellina (SO). Il Ghiacciaio dei Forni

come fare un viaggio a ritroso nel tempo, perché noi partiamo dal parcheggio attuale del Ghiacciaio dei Forni, in una zona che il Ghiacciaio ha liberato 20.000 anni fa circa, e lo ripercorriamo fino agli ultimi depositi abbandonati proprio l’estate scorsa e contemporaneamente ci rendiamo conto di come il ghiacciaio opera e come agisce. Nell’Alta Valtellina, in provincia di Sondrio, ci sono diversi itinerari creati appositamente per questo scopo: il principale è proprio sul Ghiacciaio dei Forni che è stato oggetto di studi già dalla metà dell‘800. L’itinerario si chiama ‘Sentiero Glaciologico del

Alta Valtellina (SO). Il Ghiacciaio dei Forni

Cinquantenario’ e si trova all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio. Il percorso ha origine dal Rifugio dei Forni ed è raggiungibile con l’auto. Da lì l’itinerario permette di visitare i fianchi vallivi e di raggiungere il Rifugio Branca, quindi di arrivare alla fronte del ghiacciaio per osservare tutte quelle morfologie e quei nuovi paesaggi creati dal ghiaccio e dall’acqua. Se si è un pochino più capaci, oppure con una guida alpina, si può risalire il ghiacciaio e andare a visitare la stazione metereologica automatica posata sul ghiaccio, e poi chiudere questo cerchio interessantissimo che permette veramente di fare un viaggio straordinario a ritroso nel tempo, per visitare il senso del nostro pianeta. Quando uno immagina un’alta montagna, non può non pensare al ghiaccio e alla neve. Il ghiacciaio è proprio l’emblema tipico del mondo alpino e dell’alta montagna: per questo rappresenta una risorsa idro-geologica unica e da sempre ha costituito un fattore di attrazione molto importante.

Video e intervista di Gionata Coacci © 11/2010
Oceano Film. v.Sardegna, 31. 20146 Milano. t. +39 333 49 47 861
gionata.coacci@oceanofilm.com

Si ringrazia Map Responsibility-Janssen Cilag per le immagini tratte da “Glacer Care 2006”

Caro lettore,

Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.

Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.