Il rumore dell’acqua che si infrange sulla sabbia accompagna le giornate nell’isola di Mauritius. Un Paradiso da vedere anche in bicicletta, se si ha il giusto allenamento, per osservarla da un nuovo punto di vista.
Le strade strette, la velocità a cui viaggiano auto e bus, la guida a sinistra e la mancanza di cultura cicloturistica rappresentano le maggiori difficoltà per coloro che vogliano visitare l’isola su due ruote. Tuttavia, con un po’ di attenzione, è possibile raggiungere luoghi meravigliosi come la Blu Bay. Circa sei chilometri di strada semplice da percorrere conducono infatti nella baia, che ospita la barriera corallina più bella dell’isola. Il Parco istituito nel 1997 conserva con gelosia una colorata fauna ricca di pesci tropicali e uccelli marini.
La montagna più alta di Mauritius si eleva solamente per 800 metri, ma le profonde falesie e le creste a lama di coltello fa sì che non sia facile raggiungere la cima in bici. Se però ci si vuole avventurare lungo una delle strade che si arrampicano su per le montagne, si può raggiungere il tempio indù Grand Bassin, luogo di celebrazione della Maha Shivaratree, una delle festività induiste più importanti al di fuori dell’India oppure lasciar scorrere sotto le ruote i 20 chilometri della Route du tè e fermarsi a visitare la storica fabbrica Bois Cheri per imparare come si lavorano le foglie di tè e fare una degustazione. Nel 2008 arrivò sull’isola anche il famoso ciclista Raphael Geminiani per seguire il nipote in corsa durante il Tour de l’ile, e che di Mauritius si innamorò.
Presso la Domaine de la Bourdonnais, invece, si può passeggiare in bicicletta per circa un’ora tra le piante tropicali, per conoscere le verietà da cui provengono i numerosi e succulenti frutti che si assaggiano sull’isola. Le biciclette si possono noleggiare facilmente in qualsiasi punto turistico dell’isola o presso alcuni hotel. Il clima è favorevole tutto l’anno, i mesi più caldi sono quelli che vanno da novembre ad aprile, mentre quelli più asciutti e freschi coincidono con la nostra estate.
E se Mark Twain, nel suo diario di viaggio, scrisse che “Si ha l’impressione che sia stata creata prima Mauritius e poi il Paradiso“, una ragione ci deve essere.
Testo di Federica Giuliani | Foto web
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