“Se non siete mai saliti su un sup, niente paura: fissate un obiettivo da raggiungere, guardate dritto davanti a voi e non abbassate mai lo sguardo verso l’acqua” ci dice Josh, il nostro insegnante di suping. Siamo sul lago di Bled, nella Slovenia nordoccidentale, e dietro di noi si staglia il magnifico scenario delle Alpi Giulie.
Il sup (letteralmente “stad-up paddle”) è una sorta di tavola da surf lunga circa 3 metri e mezzo, dotata di un dispositivo di auto-pompaggio grazie al quale si risparmia tempo e soprattutto fatica. Si manovra con un solo remo, in piedi o in ginocchio ed è davvero una bella trovata per chi vuole fare sport ma anche godersi il paesaggio.
Proprio dal punto di vista paesaggistico, poi, la Slovenia offre magnifici scenari dove fare suping, andare in canoa o in kajak, fare rafting per i fiumi alpini, oppure semplicemente camminare nella natura incontaminata. Con il 65%del territorio occupato da boschi, il nostro vicino balcanico è il terzo paese in Europa per spazi verdi e i numerosi laghi e fiumi sono un’attrattiva turistica sempre più in voga tra i viaggiatori “green”.
Il lago di Bled, immerso nel parco nazionale del Triglav, è particolarmente suggestivo in quanto luogo di storia, natura e paesaggi incantevoli. È qui che il maresciallo Tito passava le sue vacanze in una bellissima villa oggi trasformata in un albergo di lusso.
Già nell’anno 1004, per la prima volta nella storia, fu menzionato il nome del paesino di Bled, quando l’imperatore tedesco Enrico II ne fece dono al vescovo Alboino di Brixen. In realtà l’isoletta al centro del lago è stata abitata fin dal II secolo a.C. dagli antichi popoli slavi che qui veneravano la divinità Ziva, simbolo dell’amore e della fertilità.
Sulla roccia che scende a strapiombo sul lago per cento metri, si trova una torre romanica ancora oggi parte dell’imponente castello che ospita numerose collezioni museali. Sul piazzale antistante, sorge la bottega della stampa, dove si conserva una copia della macchina con cui è stato stampato il primo documento ufficiale a caratteri mobili da Gutenberg. Tutta la storia viene illustrata da un mastro artigiano in costume e, chi vuole, può stampare l’immagine del lago con il sigillo ufficiale in cera lacca.
Nelle immediate vicinanze di Bled, si trova uno dei migliori ristoranti di tutta la Slovenia: è il Vila Podvin dello chef Uroš Štefelin che ha riscoperto i prodotti tradizionali delle varie regioni attraverso ricette creative e tecniche moderne, capaci di reinventare la Nouvelle Cuisine slovena. Tutte le portate sono accompagnate dai pregiati vini della zona del Carso e dell’Istria, mentre il dessert è l’immancabile torta nata proprio da queste parti durante il periodo austroungarico, la Kremna Rezina, preparata con due basi di pasta sfoglia farcite con crema e panna montata.
A meno di mezz’ora d’auto da Bled, un posto da non perdere è il lago Bohinj, meno segnalato dalle mappe e dai classici percorsi turistici, ma vera e propria oasi di tranquillità e pace. Anche qui durante i mesi estivi è possibile praticare molti sport acquatici, dalla pesca alla canoa e perfino nuotare nelle sue pulitissime acque. La conca nella quale sorge il lago è circondata dalle montagne e presso il ponte di pietra è situata la chiesa di San Giovanni Battista, risalente a 700 anni fa e riccamente decorata con affreschi del secolo XIV.
Il principale affluente del lago Bohinj è il ruscello Savica le cui acque sgorgano dalla parete del Komarča, nella Valle dei laghi del Triglav. La vista della cascata è uno spettacolo affascinante: il Savica scorre dalla sorgente sopra una superficie inclinata, cadendo quasi verticalmente per 51 metri.
Scendendo lungo il sentiero, dopo una mezz’ora abbondante di camminata in mezzo alla natura incontaminata, un chiosco in legno offre te caldo e cioccolata fondente per dare ristoro agli affaticati viandanti.
È qui, nel mezzo della natura più pura, suggestiva e spettacolare, che si può dire: “I feel Slovenia”.
di Angelo Laudiero |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com