
Lo Sri Lanka, o “lacrima dell’India” ha cambiato tante volte il nome nel corso dei secoli, ma rimane un posto stupendo con una natura tropicale esuberante, monumenti architettonici immutabili da centinaia d’anni, come l’antica capitale Polunnaruwa e le rovine di Anuradhapura, entrambi siti UNESCO, e una popolazione sorridente e disponibile che, alla fine del viaggio, sarà l’aspetto destinato a restare più a lungo nelle vostre menti e nei vostri cuori.

Il suo territorio non è vastissimo, tanto da lasciarvi la sensazione di non essere riusciti a vedere abbastanza. Al contrario ha un’estensione a misura di viaggio; che consente di soddisfare le più diverse esigenze del viaggiatore con la rocca di Sigirya, non a caso considerata l’ottava meraviglia del mondo, le piantagioni di te che coprono intere colline della parte centrale dell’Isola, nel distretto di Nuwara Eliya, l’antica capitale Kandy e le spiagge bianche della parte meridionale del Paese dove ancora si possono vedere i pescatori sul palo (in verità ormai più una forma di esibizione turistica che non una reale tecnica di pesca), i siti archeologici e gli animali.

Safari nel parco
Proprio per gli appassionati di natura una destinazione da non mancare è il Parco Nazionale di Yala. Si tratta del parco più visitato e il secondo maggiore parco nazionale dello Sri Lanka. Ci si arriva da Colombo dopo aver percorso circa 300 km. Situato nella regione sudorientale del Paese, ha una superficie di 1268 km² e la sua istituzione risale al 1938. Andare in questo parco, che ha una vasta parte del suo territorio affacciato sul mare, significa entrare in contatto con la natura ben conservata di questa porzione di Asia circondata dall’Oceano Indiano. A Yala si possono avvistare tantissimi animali selvatici, tra i mammiferi in particolare si trovano grandi branchi di elefanti (Elephas maximus maximus) e di bufali indiani. Lungo le sponde degli stagni e dei vari corsi d’acqua inoltre sono frequenti i coccodrilli.
Il leopardo asiatico
Tra gli appassionati di natura tuttavia, il Parco di Yala è soprattutto noto per la sua popolazione di leopardo asiatico, ancora abbastanza numerosa e presente qui con la sottospecie endemica: il leopardo dello Sri Lanka (Panthera pardus kotiya). Il caratteristico comportamento elusivo proprio della specie lo rende un avvistamento di grande soddisfazione ma occorre un po’ di fortuna. Non ama la presenza umana e, grazie alla colorazione del suo mantello, si nasconde abilmente nella fitta vegetazione (qui è vietata la pratica, diffusa in Africa, del Walking Safari).

Eppure tutte le sere questo animale protetto, esce dalla sua tana e va a caccia di cibo. Soprattutto poco prima del tramonto, quando lascia il suo ricovero diurno e si avventura nelle radure del parco in cerca della sua preda preferita, il cervo pomellato. I visitatori più fortunati (e accompagnati dalla guida più abile) riescono a vedere da lontano quell’animale dal pelo fulvo con piccole macchie color ruggine. Uno spettacolo vederlo muovere con tanta eleganza e circospezione nel suo habitat naturale.
Elefanti, uccelli e gli altri abitanti del parco

Il parco Yala è noto proprio per la varietà di animali selvatici che lo abitano ed ha un ruolo importante nella conservazione di moltissime specie di uccelli, sia migratori che stanziali. Ben 215 specie sono presenti sull’isola, molte delle quali sono visibili a Yala, incluse sei specie endemiche. Grandi branchi di elefanti si alimentano sul suolo del parco e i grandi stagni sono il punto di osservazione privilegiato per vederli in azione. Una presenza insospettabile, considerando il clima tropicale, è l’orso labiato dello Sri Lanka , nella sottospecie cingalese (Melursus ursinus inornatus), che vive e si riproduce nel territorio del Parco. Tra le altre specie di animali si possono ammirare grandi mandrie di cervi pomellati, cinghiali, lo sciacallo dorato, il pavone, l’entello (una scimmia della famiglia dei cercopitechi), il bufalo selvatico e il coccodrillo di palude.
Un safari in questo parco occupa un’intera giornata e va prenotato sul sito ufficiale del Parco Yala
Testo di Graziella Leporati foto di Lucio Rossi |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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