Dalla Val di Cecina al borgo campano delle castagne, fino a una delle più suggestive città siciliane, il weekend fuori porta si può vivere in tre suggestivi luoghi tra arte, storia e natura.

A partire da Volterra e dal suo territorio, dove i Musei della terra degli Etruschi – un complesso sistema museale articolato tra la cittadina in provincia di Firenze e la Valle che domina – permettono di conoscere cultura e stili di vita di un tratto di Toscana piccolo ma dal passato glorioso. Collezioni imperdibili, allestite in magnifici luoghi, raccontano arte e storia, natura e cultura, spiritualità, stili di vita e tradizioni: tutto questo e molto altro attendono i visitatori in ben 15 musei e 4 aree archeologiche, in grado di completare le visite dei viaggiatori amanti dell’approfondimento, sia divulgativo che specialistico. Fin dal 1992 i musei volterrani hanno costituito un sistema museale, con un unico biglietto e orari e progetti coordinati: si tratta di uno dei primi sistemi museali della Toscana, precursore delle attuali tendenze espositive e che ha fatto da esempio per la costituzione di altri sistemi simili in altre aree. Molti musei sono concentrati nella città di Volterra, che è sempre stata il principale centro economico e culturale dell’area: il primo ad essere costituito, nel 1761, fu il Museo Etrusco Guarnacci.

Spostandosi in Campania, non tutti sanno che il paese noto in tutta la sua regione per le sue prelibate castagne, è anche il borgo delle cascate. La più amata e conosciuta di Montella (Avellino) deve il nome ad un antica leggenda che racconta di una bella lavandaia, sedotta da un nobile locale e poi, rimasta incinta, annegata nelle vicinanze del ponte dal seduttore stesso. La Cascata della Lavandaia sorge proprio ai piedi del Santissimo Salvatore, monte sacro sulla cui cima sorge l’omonimo Santuario. Il paesaggio è da fiaba, caratterizzato da una folta vegetazione e dall’omonimo ponte, risalente addirittura al I secolo a.C. Negli anni, è stata sottoposta a lavoro di rifacimento fino ad arrivare nel XV secolo quando la sua funzione principale divenne quella di alimentare il vecchio mulino fortemente voluto dai montellesi e che è rimasto attivo fino agli anni cinquanta del secolo scorso.

Per chi invece avesse in programma un viaggio in Sicilia, a Siracusa merita senza dubbio una visita il Museo dei Pupi Siciliani, che sorge in via della Giudecca non distante dal più famoso Teatro dei Pupi. Questo luogo suggestivo ripercorre – attraverso l’esposizione di pupi, marionette, oggetti di scena e materiale scenografico – i punti salienti della storia dei fratelli Vaccaro, famosi pupari della città isolana. Varcata la soglia dello spazio museale, si viene letteralmente trascinati all’interno di un mondo fantastico, dove trovano posto cavalieri cristiani e saraceni, maghi, streghe e creature mostruose. Un percorso arricchito da schede storiche che ripercorrono i punti salienti della loro storia: il laboratorio di vicolo dell’Ulivo, l’esordio nel 1978, la nascita del loro teatro, i progetti incompiuti e la loro fine. Il Museo sorge inoltre in un contesto davvero unico, nel cuore del quartiere ebraico, fra balconi barocchi, chiese paleo-cristiane e vicoli fioriti.
a cura di Fuoriporta |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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