Dal rosso intenso, al giallo ocra, al blu cobalto del mare. Un paradiso primordiale da scoprire in solitaria o in piccoli tour guidati, con il supporto logistico di chi la conosce a fondo.
É suddivisa in due regioni, la Bassa California del Nord con capitale Mexicali (anche se Tijuana, al confine con gli Stati Uniti è la città più conosciuta) e la Bassa California del Sud, con capitale La Paz.
Questa suddivisione risale alla fine della guerra messicano -statunitense conclusasi a metà del XIX secolo con la perdita dei territori messicani del Texas, del New Mexico e dell’Alta California.
Deve essere per questo che ancora oggi nella parola gringos, comunemente utilizzata dai californiani del sud per definire gli americani, si avverte un non so che di pungente.
La penisola ha più o meno le dimensioni dell’Italia, ma è largamente spopolata e questo ne fa una delle aree naturalistiche più intatte del pianeta, con le sue estese coste deserte, i massicci che raggiungono i 3000 metri di altezza e la vasta zona desertica centrale.
Parte delle coste, i massicci vulcanici, il deserto del Vizcaino e la Valle de Los Cirios, costituiscono vaste aree protette perché ecosistemi unici al mondo, abitati da animali e piante endemiche.

Più di qualsiasi altra bellezza naturalistica del paese, sono le splendide coste a costituire motivo di afflusso da parte di visitatori provenienti principalmente da Stati Uniti ed Europa.
“1200 km di pura metafisica, che ti strega con i suoi colori. Dal rosso intenso, al giallo ocra, al blu cobalto del mare “
La varietà della vita marina
Il clima mite tutto l’anno (con l’eccezione della stagione estiva, molto calda, e quella delle piogge che va da fine agosto a tutto settembre) rende la Bassa California la meta preferita di divers, surfisti e amanti della natura che giungono numerosi ad ammirare l’incredibile varietà e ricchezza della vita marina.
Ma anche i semplici appassionati di snorkeling trovano nel golfo della California grandi gratificazioni: infinite spiagge bianche o dorate lambite da acque turchesi e limpide come il cristallo, brulicanti di una miriade di pesci tropicali, conchiglie, spugne, aragoste, coralli, ma anche tartarughe marine, mante e delfini.

Sia il Pacifico che il Mar di Cortez sono punteggiati da isole e isolette deserte, parte di parchi marini visitabili in barca, anch’esse di notevole interesse naturalistico per fauna terrestre e flora endemiche.
Gran parte del turismo invernale è però dedicato all’avvistamento delle balene, in particolar modo della balena grigia, che ogni anno compie la migrazione più lunga che si conosca al mondo, percorrendo 16.000 chilometri dalla fredda Alaska alle lagune sudcaliforniane, per i rituali di accoppiamento e per mettere al mondo i piccoli concepiti l’anno precedente.
Le acque delle lagune, sono l’ambiente ideale per la riproduzione di questi mammiferi perché basse e calde e dove i temibili predatori come le orche non si avventurerebbero mai.
La protezione delle balene

Nonostante in passato queste lagune siano state territorio di una vergognosa e feroce caccia alla balena (come dimostrano le cronache del massacro ad opera di Charles Melville Scammon, presso la Laguna Ojo de Liebre e la Laguna di S. Ignacio), dagli anni settanta in poi c’è stato un sempre crescente interesse per la protezione di questa specie.
L’inversione di tendenza si è verificato perché per primo un pescatore di nome José Francisco Mayoral, raccontò di essere stato avvicinato da una balena che aveva un comportamento amichevole e che sembrava salutarlo.
Poco a poco altri pescatori presero coraggio e raccontarono una versione simile, tanto che negli anni ottanta alcuni ricercatori incuriositi da queste voci, sempre più numerose, giunsero a Laguna S. Ignacio per verificarne la veridicità e ne rimasero positivamente sorpresi.
Da allora è in atto una politica di protezione sempre più stringente da parte del governo messicano che, grazie a leggi severe e molto precise, ha ottenuto uno straordinario successo in termini di conservazione e riproduzione della specie. Questo ha avuto anche il suo vantaggio economico grazie ad un turismo sempre più consistente, orientato proprio all’osservazione e all’avvicinamento di questi animali in libertà.
L’incontro con i giganti del mare

Seguendo un regolamento ben preciso per evitare loro qualsiasi fastidio e su piccole imbarcazioni con un massimo di otto persone a bordo, i visitatori della Bassa California possono vivere l’emozione dell’incontro con le balene che, di loro spontanea volontà, si avvicinano alle barche a volte addirittura spingendo delicatamente il loro cucciolo verso i turisti, quasi come fosse un rituale di presentazione.
Non solo, le più amichevoli si lasciano accarezzare e mostrano di gradire i grattini sulla groppa e sul muso con poderosi sbuffi d’acqua. Inutile dire che gioia e commozione sono assicurate.
Le grigie non sono le uniche balene avvistabili in Bassa California. A novembre, sulla punta sud della penisola, dove l’Oceano incontra il Mar di Cortez, arrivano anche le megattere e le balenottere azzurre che stazionano in queste acque per alcuni mesi. Anch’esse sono avvicinabili grazie a uscite in barca dedicate con partenza da vari punti della costa Sud.

Sempre a Sud della penisola, nel parco marino di Cabo Pulmo, è possibile avvistare capodogli, squali balena e squali, ma anche circa 6.000 specie marine che vivono protette lungo la barriera corallina più grande del Nord America.
Il parco è un’imperdibile meta di subacquei e amanti dello snorkeling che in queste acque possono ammirare immensi banchi di pesci di ogni dimensione, ma anche mobule, tartarughe marine e i piccolissimi e bizzarri nudibranchi.
Un mondo di coste e deserti inesplorati

Per gli amanti delle bellezze naturali della Bassa California, la meraviglia non si esaurisce sulle splendide coste della penisola. C’è tutto un mondo straordinario e più segreto che merita di essere visitato, anche se non è altrettanto conosciuto.
A partire dalle coste, vale la pena di esplorare le foreste di mangrovie, straordinario e fragile ecosistema di pesci, conchiglie, molluschi ed uccelli che nidificano sul labirinto di queste piante aquatiche.
Poi c’è il deserto del Vizcaino, una delle aree desertiche protette più vaste al mondo, dove il clima estremo e secco ha dato origine a singolari endemismi di animali e piante, come il bizzarro Cirio (conosciuto anche come albero Boojum, un albero della famiglia degli ocotillo) che raggiunge anche altezze di venti metri.
Quest’area è l’habitat di molti anfibi, rettili, uccelli e circa cinquanta mammiferi che vivono esclusivamente in questa zona. Poi c’è il cuore roccioso della penisola, formatosi due milioni di anni fa dall’intensa attività vulcanica che ha separato la penisola dal resto del Messico e che, a Nord, raggiunge i tremila metri di altezza.
Se nella vasta zona desertica di pianura gli animali che vi vivono sono di piccole dimensioni, non è raro incontrare sulla Sierra della Giganta, una delle zone più inesplorate della penisola, grandi animali endemici come il Borrego (una pecora dalle grandi corna) o il puma, noto anche come leone di montagna.
Reperti archeologici e civiltà perdute

Raggiungibile dalla città di Loreto, questa zona montuosa racchiude un segreto, un’importante zona archeologica, Patrimonio Unesco, costituita da pitture rupestri perfettamente conservate.
Per visitarle, bisogna raggiungere un piccolo villaggio di montagna, dove la popolazione formata da poche famiglie vive secondo ritmi antichi scanditi dal tempo e dalle stagioni.
Grazie ai loro muli e alla guida esperta degli uomini, si può scendere lungo incantevoli canyons per ammirare le sorprendenti testimonianze dell’antico popolo Cochimi, scomparso definitivamente nel XX secolo.
Anche Sierra della Laguna, formazione rocciosa che si trova a Sud della penisola, costituisce un’area straordinaria, di grande valore naturalistico, per questo Riserva della Biosfera e Patrimonio Unesco.
Il suo ecosistema complesso è caratterizzato da un’estrema varietà climatica che va da temperature e paesaggi desertici a zone fresche e umide con foreste di latifoglie, passando per palmeti e oasi con suggestivi specchi d’acqua.
Non mancano nemmeno le oasi termali di acqua calda. Pozze limpide turchesi, in mezzo alla natura intatta.
La Baja California con chi la conosce davvero
È in questo angolo di paradiso e precisamente a La Paz, che ha sede Baja California Travel, un tour operator nato dalla passione del suo fondatore, un imprenditore Italiano, per questa bellissima penisola e per offrire ai viaggiatori servizi per viaggi in Self Drive sia in Suv che in fuoristrada.

Grazie ad una conoscenza meticolosa del territorio, basandosi sull’esperienza di guida ma anche sui gusti e sulle esigenze dei suoi ospiti, Baja California Travel, costruisce itinerari personalizzati che non prescindono dalla visita alle località storiche e naturalistiche più apprezzate, ma promuove anche la conoscenza dei luoghi meno turistici e frequentati, che costituiscono i veri gioielli segreti della Bassa California.
Grazie al materiale di viaggio dettagliato che prevede mappe, descrizioni accurate e tracce gps di percorsi verificati annualmente (qui gli agenti atmosferici come le mareggiate, i venti o le forti piogge di settembre riescono a cambiare rapidamente la fisionomia di un luogo), e grazie ad un’assistenza telefonica costante, gli ospiti di Baja California Travel, possono addentrarsi nei territori più belli ed intoccati della penisola, dal deserto ai canyons dai colori pastello, fino ai minuscoli villaggi di pescatori o alle oasi ricche di acque sorgive e palmeti.
I tour guidati
Inoltre, per dare la possibilità ai propri ospiti di visitare le aree più remote e deserte, anche quelle prive di qualsiasi struttura ricettiva e di connettività, Baja California Travel, offre l’opportunità di piccoli tour guidati, da due a quattro giorni, da inserire all’interno del proprio viaggio in modalità indipendente.
Grazie al personale esperto e ad un equipaggiamento adatto, costituito da ampie tende, comodi lettini con cuscini e materassini, cucina da campo e serbatoio d’acqua, è possibile viaggiare lungo percorsi di montagna, visitare isole deserte, missioni abbandonate nel deserto, oasi, boschi di cactus millenari e, soprattutto, sconfinate e bellissime spiagge remote, per un soggiorno che regala meraviglia nel pieno rispetto dell’ambiente.
Per informazioni sugli itinerari Self Drive consultate la pagina del sito
Testo di Laura Luciani Foto di Andrea Izzotti|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com