Assisi nel cuore dell’Italia, conosciuta nel mondo. Un viaggio per lo spirito, la mente e il corpo, che oltre ai luoghi canonici di Francesco conduce a boschi rigogliosi e intatti, borghi medievali, eremi e monasteri per vacanze attive, respirando natura e cultura.

Assisi è San Francesco e Santa Chiara. Tutto qui parla di loro, la spiritualità è tangibile ovunque, e anche chi non è credente, ne rimane affascinato. Ma è pure l’anima verde dei dintorni, con la fascia olivata umbra, il parco del Monte Subasio, a catturare e stimolare un turismo sempre attento e responsabile.
Un contenitore di arte e di storia che il mondo ci invidia e che dall’anno 2000 è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. In più, l’Umbria è l’unica regione italiana inserita per la sezione gastronomica nella classifica delle 30 destinazioni da visitare per il 2023 della guida annuale Best in Travel della Lonely Planet.
Un territorio definito il cuore verde d’Italia, come recita il claim del noto video pubblicitario. Con i suoi borghi e le chiese, gli eremi, i conventi, e i castelli medievali, immersi in una natura intatta e prorompente. Ecco allora l’idea di viaggio: gli itinerari a piedi, in bici o in mountain-bike sulle tracce di Francesco, dentro e fuori le mura di Assisi.
Il santo per la natura e gli ultimi

Francesco, che amava la terra e la natura e lasciò tutto per vivere in povertà a disposizione degli utlimi, può essere considerato il primo ambientalista. I suoi insegnamenti sono ancora attuali, accolti e valorizzati anche nel mondo laico.
Figlio di un agiato mercante di tessuti, nacque intorno al 1181 e si spense nel 1226, partecipò alla guerra tra Assisi e Perugia, restando a lungo prigioniero. Al ritorno ebbe inizio il percorso di conversione, con la rinuncia ai beni materiali. In un primo momento ostacolato dalla Chiesa, fu grazie all’approvazione papale della Regola che nel 1209 potè fondare l’Ordine dei francescani.
Durante la sua vita abitò in diversi luoghi dell’Umbria, che oggi ne perpetuano il culto in Assisi e nei dintorni. Interessanti dal punto di vista religioso, artistico, culturale, naturalistico.

Il messaggio di Francesco, il cui vero nome era Giovanni di Pietro di Bernardone, cambiato per le origini provenzali della madre, lo si ritrova un po’ ovunque: pace, fratellanza, rispetto per gli altri. Ancora perfettamente attuale e condivisibile.
E pensando alla sua scelta di povertà un poco lasciano perplessi lo splendore e la ricchezza della Basilica Superiore e della Inferiore. Ma d’altro canto come non ammirare fra le navate la narrazione della vita del Santo attraverso le opere meravigliose di Giotto, Cimabue e degli altri maestri, massimi artisti italiani a cavallo tra il Duecento e il Trecento? Il consiglio è di farsi accompagnare nella visita da una brava guida che farà apprezzare dettagli interessantissimi di tesori e simbologie.
Trekking urbano ad Assisi

Ma Assisi è da scoprire anche percorrendo le stradine e i borghi meno noti. Partendo dall’alto, dalla Rocca Maggiore, e scendendo con andamento slow, in un percorso di trekking urbano.
Alla Rocca Maggiore si può arrivare a piedi o (meno faticoso), in taxi, godendo solo della discesa. Attualmente l’interno della Rocca non è visitabile, ma dallo spiazzo si coglie un bel panorama che spazia sulla città, abbraccia la Valle Umbra e arriva fino a Perugia. L’urban trekking procede in discesa tra i vicoli e le piazzette della città medievale, con le case ben ristrutturate decorate con i fiori ai davanzali e giardini nascosti e curati. Ad ogni angolo c’è qualcosa da vedere.
Il primo incontro è con la Cattedrale di San Rufino, il duomo, uno degli esempi più interessanti di stile romantico umbro. Con il tipico rosone centrale e le statue simboliche, alcune molto particolari. All’interno si trova la fonte battesimale originale dove Francesco e Chiara furono battezzati.

Continuando la discesa, si giunge alla piazza della Basilica di Santa Clara, dove riposa Santa Chiara e tuttora vivono le consorelle, da quando lasciarono San Damiano per motivi di sicurezza nel 1257. Ancora viuzze e tornanti ed ecco la Chiesa di Santa Maria Maggiore e il Vescovado, dove dal 2017 c’è il Santuario della Spogliazione. Proprio lì Francesco abbandonò i suoi abiti ricercati davanti al padre e al Vescovo Guido per indossare l’umile saio.

Nei dintorni l’Oratorio di San Francesco, dove si dice nacque il Santo e la Chiesa Nuova con i resti della sua casa paterna. Si può vedere solo dall’esterno, perché oggi è privata, anche la casa dell’amico fraterno Messer Bernardo da Quintavalle. In un primo momento Bernardo cercò di dissuadere Francesco, ma successivamente divenne uno dei suoi più fedeli seguaci dopo averlo visto in estasi mistica proprio in quella dimora. Infine si incontrano le chiese di Santo Stefano e di Santa Margherita da cui si gode una splendida vista sulla Basilica di San Francesco.
Oltre che per i luoghi religiosi, il centro storico di Assisi è interessante per alcune vestigia romane. Come il Tempio di Minerva, diventato l’ingresso della Chiesa di Santa Maria sopra Minerva, quindi fonti, cisterne e domus. Un esempio è la domus del Larario, a due passi dalla piazza del Comune, un gioiello con i muri affrescati in stile pompeiano, in cui spicca il famoso color rosso.
Fuori le mura San Damiamo, Santa Chiara e i Frati minori

Nel Monastero di S. Damiano San Francesco scrisse Il Cantico delle Creature. Ormai quasi cieco, percepiva però ciò che lo circondava. In particolare il giardino del monastero, un luogo di incomparabile tranquillità che ancor oggi accoglie e rasserena, con la silenziosa presenza dei Frati minori, appena fuori dalla mura di Assisi.
E’ invece nel Sacro Tugurio, all’interno del Santuario di Rivotorto, che si può ipotizzare l’inizio della conversione. Poco più di una capanna in pietra, fu la dimora di Francesco e dei suoi primi compagni che qui insieme a lui vivevano in totale povertà. Vicino a un lebbrosario, per potersi prendersi cura di coloro considerati reietti e isolati dalla città.

La Porziuncola è una piccola chiesa attorno alla quale è stata costruita l’imponente basilica di Santa Maria degli Angeli. Ospita anche il roseto di San Francesco, unico luogo al mondo in cui fiorisce la rosa canina assisiensis, una rosa priva di spine. Francesco per sfuggire alle tentazioni una notte si gettò in mezzo al roseto, ma i fiori non pungevano! Nel 1211 Francesco vi si trasferì e visse buona parte della sua vita fino alla morte.
C’è poi il bel legame di Francesco con Chiara, che affascinata dalla sua predicazione decise di lasciare la casa paterna e raggiungere la Porziuncola. Abbandonò la sua vita lussuosa e i begli abiti, indossò il saio, tagliò i capelli e si rifugiò dapprima dai benedettini a Bastia e Sant’Angelo. Quindi in un edificio a fianco della chiesa di San Damiano, restaurata da San Francesco. Qui con un suo piccolo seguito e la madre fondò l’Ordine delle Clarisse.
ll Bosco di San Francesco e il terzo paradiso

Luogo di armonia e silenzio, ai piedi della Basilica di Assisi si trova una zona intatta del paesaggio umbro, bene del FAI – Fondo per l’Ambiente Italia. Un sentiero conduce in una radura dove si apre un bosco secolare.
Oltrepassato il muro che costeggia la piazza della Basilica Superiore si apre un cancello e si accede al Bosco di San Francesco. Lasciata alle spalle la folla di pellegrini e turisti e percorrendo un passaggio nel verde si raggiunge un luogo dove domina la quiete. Ben 64 ettari di estensione e cinque chilometri di sentieri per escursioni nella valle del torrente Tescio.

Roverelle, carpini e lecci si alternano a uliveti e radure che il FAI ha interamente recuperato e riaperto al pubblico nel 2011. Situato nella porzione centro-orientale dell’Umbria, il bosco è localizzato nel complesso montano del Monte Subasio, a nord della città di Assisi e a ridosso delle antiche mura cittadine.
Il restauro ha permesso il recupero e la riapertura al pubblico non solo dei sentieri, ma anche delle testimonianze di un microcosmo medievale abitato tra ‘200 e ‘600 da monache benedettine. Un monastero con i resti dell’antico ospitale, oggi punto informativo del FAI, la piccola chiesa romanica di Santa Croce e poco distante un mulino medievale diventato un ristorante tipico. E’ l’Osteria del Mulino, dove gustare i piatti della tradizione preparati con prodotti locali. Nella bella stagione si può mangiare sotto al pergolato.

Nella valle si erge una torre del ‘300 a difesa di un antico opificio. L’intervento ha interessato anche gli antichi ulivi abbandonati e dal 2008 è iniziata una produzione di olio EVO di buona qualità, acquistabile al centro visite.
Ma oltre al paesaggio tipico umbro, il Bosco di San Francesco ospita anche un altro oliveto molto speciale. L’opera di land art “Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto. Un’originale installazione naturale, dove il paesaggio tradizionale diventa opera d’arte in un connubio unico e suggestivo tra natura e arte contemporanea.
Realizzata con 121 ulivi disposti a doppio filare a formare tre ampi elementi circolari, rappresenta nella visione dell’artista una nuova e ritrovata armonia tra uomo e natura. In mezzo al cerchio centrale un’imponente asta di acciaio raffigura il rapporto fra la terra e il cielo: guardando verso l’alto dalla base dell’asta, non se ne vede la fine.
L’eremo delle carceri

L’Eremo delle carceri antico luogo francescano sul monte Subasio a soli 4 km da Assisi e a 800 mt di altezza, nel cuore di un bosco di lecci secolari – è uno dei santuari francescani custoditi dai Frati Minori della Provincia Serafica di San Francesco d’Assisi. La parola Carcere non significa prigione, ma proviene dal latino “carcer”, luogo appartato, solitario, adatto alla vita di preghiera. Qui venivano Francesco e i suoi compagni, e in seguito i frati per periodi limitati di preghiera.
E’ un luogo molto bello e pacificante dove passeggiare meditando e vedere le piccole celle dove dorminavano i frati. Compresa quella, molto angusta, di San Francesco. Sul sentiero ombreggiato da alberi secolari si incontra l’altare del Tau, tra il verde dei faggi, nella pace accogliente della natura.
Il Parco del Monte Subasio e la fascia olivata
Assisi, alle pendici del Parco regionale del Monte Subasio, è inserita in un progetto di sviluppo turistico per le attività outdoor: trekking, escursioni a cavallo, mountain bike, osservazione di fauna e flora ricchissime. Con Spello, Nocera Umbra e Valtopina, sono 4 i comuni del territorio del Parco che si stanno aprendo al turismo all’aria aperta per valorizzare le risorse locali.
Da Assisi parte la Fascia olivata che arriva fino a Spoleto, attraversa i borghi di Spello Foligno, Trevi e Campello sul Clitunno. 40 chilometri di ulivi, un esempio di come l’agricoltura possa preservare, valorizzare e tutelare gli ambienti naturali.
Un patrimonio storico, artistico e paesaggistico unico, al punto da volerlo candidare fra i siti Unesco. Attualmente la Fascia olivata, dopo essere stata riconosciuta quale Paesaggio Rurale storico dal Ministero delle Politiche Agricole, rientra anche tra i Sistemi del Patrimonio agricolo di rilevanza mondiale della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura. È stato, infatti, il primo territorio italiano ad essere inserito nel programma GIAHS (Globally Important Agricoltura Heritage Systems).

I due riconoscimenti anticipano e danno la spinta al raggiungimento dell’obiettivo Unesco, che i Comuni con la collaborazione della Regione dell’Umbria e Sviluppumbria stanno portando avanti. Il 70% del territorio del parco fa parte del comune di Assisi, e per questo la città è la capofila di un progetto per sviluppare un turismo sostenibile e di destagionalizzazione.
Passeggiare lungo il sentiero degli ulivi anche per brevi tratti e fermarsi in uno dei tanti agriturismi della zona per rilassarsi e degustare i piatti tipici della cucina umbra, accolti dalla gentilezza degli ospiti, è un ottimo modo per scoprire il territorio.

All’agriturismo a conduzione famigliare La Malvarina si può arrivare a piedi attraverso un bel sentiero che costeggia la fascia olivata. E’ possibile raggiungerlo anche in auto ma non è certo la stessa cosa! Immerso nel verde è un antico casale in pietra, ideale per trascorrere le vacanze nella quiete della campagna umbra e ottimo punto di partenza per esplorare la zona. Posizione panoramica con camere e appartamenti, piscina, ristorante gourmet, che fa parte delle Osterie d’Italia Slow Food. Vengono proposte sorprendenti esperienze di gusto con gli squisiti piatti fatti in casa. Produzione di olio e altri prodotti locali. Da provare la torta al testo, in stagione la parmigiana di cardo gobbo, il pollo alla cacciatora, la dolce rocciata…

La cucina e l’olio Evo
Un’experience per il corpo, ma che entra nell’anima, è una sosta al ristorante in Assisi il Frantoio per vivere un’esperienza gastronomica unica.
In un ambiente ricercato e moderno, ma senza esagerazioni, con meravigliosa vista panoramica sulla scenografica Valle Umbra, propone un menu dalla forte identità dove l’ingrediente principale è l’olio.
Segnalato dalla Michelin, nella filosofia del ristorante il cibo è anzitutto convivialità, occasione d’incontro. E i piatti raccontano il rapporto con il territorio e con le sue materie prime. Lo chef Lorenzo Cantoni propone una cucina arricchita da ottimi oli, ovviamente in prevalenza umbri, e per questo è stato premiato come Miglior Chef dell’Olio AIRO 2021. Notevole la carta dei vini, anche di produzione propria.

Buona cucina del territorio in centro ad Assisi, di fronte al Tempio di Minerva, alla Trattoria la Pallotta che propone eccellenze della tradizione umbra dal 1860. Ovvero strangozzi con salsa di funghi, tagliatelle fatte in casa, gnocchi di patate, coniglio alla cacciatora, torta al testo, piccione alla ghiotta, zuppa inglese.
Proprio a ridosso della Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola si trova il ristorante Domus Pacis, ubicato nell’hotel omonimo.
Per dormire: Hotel Giotto ha una posizione strategica nel centro di Assisi, con terrazza panoramica che si affaccia sulla valle.
Natale ad Assisi
Durante le festività di fine anno Assisi si ammanta di un’atmosfera ancora più magica e per il Natale 2022 si veste di tradizione e innovazione con molti e suggestivi eventi (dall’8 dicembre 22 all’8 gennaio 23). Diverse le tematiche natalizie: città vestita di luce con le proiezioni luminose su chiese e monumenti storici, presepi viventi, artisiti e giocolieri. Città incantata con mercatini, pista di ghiaccio, musiche e zampognari. Città d’arte con visite ai tanti beni culturali. Città evento con i concerti, spettacoli, gospel e mostre. E per il capodanno festa in piazza e trekking invernale nel Parco del Subasio.

Assisi più vicina
Da venerdì 1° luglio 2022 a venerdì 31 marzo 2023 è attivo il servizio Perugia Airlink, in collaborazione con Trenitalia. Il nuovo servizio dedicato collega le città di Perugia ed Assisi all’aeroporto Internazionale dell’Umbria “San Francesco d’Assisi”.
Il percorso prevede un numero ridotto di fermate per consentire la salita e la discesa dall’aeroporto verso le città di Perugia ed Assisi. Le fermate sono facilmente visibili, grazie alla specifica grafica del Perugia Airlink.
Info Città di Assisi
Testo di Teresa Scacchi, foto di Teresa Scacchi e NicolaTaietta|Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com
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