Echi di tamburi, batterie e percussioni si rincorrono per la città. Accade ogni fine settimana d’estate (ovvero da maggio a ottobre) su quella porzione di spiaggia che risponde al nome di Banana Beach. Direttamente sulla sabbia, quasi con i piedi nell’acqua, si ritrovano al tramonto del venerdì batteristi e musicisti non professionisti che danno il via al ‘Welcome to weekend’ con jam sessions che tirano l’alba. Banana Beach è anche il nome del Beach Bar più cool di tutta la spiaggia dove, tra divani e poltrone che mimano un salotto en plein air come oggi usa, si beve, si mangia, si chiacchiera ogni notte fino a che le stelle non impallidiscono. Proprio dall’altra parte della strada, il muezzin chiama i fedeli dal minareto della Moschea di Hassan Bek mentre sulla spiaggia scorrono cocktails, balli e musica. Piccoli esercizi di tolleranza attiva. Questa è Tel Aviv.
Banana Beach, Shlomo Lahat
Testo: Lucia Giglio Foto: Alessandro Gandolfi www.parallelozero.it
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