I CICLOPI, SATURNO E I PAPI HANNO ABITATO QUI

Medievo e antichità preromaniche si ritrovano nei paesini arroccati sui colli e sui monti che dominano le ampie vallate. La storia di Papi ed Imperatori, accanto al mito del dio Saturno accompagnano in un percorso enogastronomico d’eccezione.

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La Valle del Sacco Alta Ciociaria (FR)
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Putto sulla facciata della Chiesa di Santa Salome a Veroli (FR)

Alla Ciociaria si associa immediatamente Sophia Loren, Vittorio De Sica, Nino Manfredi e Marcello Mastroianni, greggi di pecore, aromi inconfondibili di formaggio. Se l’abbiamo conosciuta così, conviene sapere che invece è una regione composita, interessante, bella, intatta. Soprattutto la marca appartata dell’Alta Ciociaria. Distante poco più di un’ora da Roma, tuttavia trascurata dal grande turismo, ripaga chi ha la fortuna di esservi incappato magari per caso, con la bellezze di luoghi dove il tempo sembra essersi fermato, scolpito sui muri in pietra delle case, nelle chiese, nei palazzi, nei castelli. E’ testimonianza viva della storia di papi e imperatori, e ancora a ritroso fino alle tribù degli Ernici e dei Volsci, le cui tracce sono ben visibili nelle città dei Ciclopi fondate, secondo la leggenda, dal dio Saturno.

Anagni posta su uno sperone roccioso a dominio della Valle del Sacco, è l’antica capitale degli Ernici, cui sono attribuite le mura poligonali. La cinta ricalca fedelmente la forma della costellazione dei Gemelli e le sue misure non sono per nulla casuali, ma riproducono quelle perfette del segmento aureo… Anagni è famosa soprattutto perché residenza e patria di quattro Papi, tra cui Bonifacio VIII, ideatore nel 1300 del Giubileo. Nel centro, rigorosamente medioevale, si trovano il Palazzo Civico, la Casa Barnekow ed il Palazzo di Bonifacio VIII con la sala del “famoso” schiaffo.

Alatri, città Ernica che il mito ritiene edificata per volere di Saturno, è tra i centri ciociari più ricchi di storia. Di grandissimo interesse l’ Acropoli (VI sec. a.C.), uno dei più mirabili e meglio conservati complessi di mura ciclopiche esistenti in Italia. E’ una visione magica l’arrivo al castello di Fumone: una cima tra le nuvole, dove accendendo un fuoco di paglia bagnata si annunciava ai 40 paesi sottostanti l’arrivo di cavallerie nemiche. Dentro il maniero dei marchesi Longhi de Paolis oggi visitabile, tra busti romani, un dipinto del Tiziano e un bozzetto canoviano irriverente di Paolina Bonaparte, c’è il pezzo forte: l’angusta prigione (3 metri per uno e mezzo) in cui nel 1296 morì papa Celestino V. Tra le stanze del castello pare si aggiri anche un fantasma bambino. Particolarmente suggestivo il borgo medioevale, in cui auto e moto sono bandite, e dove si può cenare in una tipica taverna con animazione in costume medioevale nell’antica cantina con volte di pietra, risalente all’anno Mille.

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Tradizioni e presente della Ciociaria

Scendendo nella piana si incontra Ferentino, centro di origine antichissima, anch’esso ornato da una cerchia di mura megalitiche lunga circa due chilometri, con dodici porte. Sovrasta la città la possente Acropoli in opera poligonale, sul cui piazzale si ergono il Duomo romanico dell’XI sec. ed il Vescovado del XIII sec. Poco lontano il mercato romano coperto, ritrovato negli anni ’60 da re Gustavo di Svezia, che amava soggiornare in queste zone. Di particolare bellezza la chiesa di S. Maria Maggiore, primo esempio di architettura cistercense in Italia (1150).

A Veroli, nella basilica di Santa Maria Salomè si trova un’altra opera originale, la Scala Santa, quasi una succursale di quella vaticana: 100 giorni di indulgenza a chi sale in ginocchio i 12 scalini. Veroli ha anche la più antica biblioteca del Lazio meridionale (anno di fondazione, 1773) e un museo di piante officinali.

A questo proposito è d’obbligo una tappa alla Certosa di Trisulti e una visita guidata da fra’ Domenico al prato del chiostro dove, mescolate al tappeto erboso, si celano erbe medicinali che crescono spontaneamente. La Certosa, del 1204, è un monumento nazionale; nei locali rinascimentali è ubicata una preziosa farmacia del 1770 ancora attrezzata coi vasi in terracotta maiolicata risalenti al XII secolo che contenevano spezie, unguenti, medicamenti e droghe.

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Acqua della Fonte di Fiuggi

Nell’Abbazia di Casamari invece incontriamo l’unica immagine esistente dell’imperatore Federico II, una faccina scolpita su una piccola colonna del chiostro. Ma il viaggio riserva altre sorprese, come le Terme S.Bonifacio di Fiuggi, dove sgorga l’acqua migliore al mondo per depurare i reni e sciogliere i calcoli. Lo sapevano già Bonifacio VIII, il quale fin dal 1299 faceva portare in botti a Roma “l’acqua della salute” e Michelangelo, che la definiva “L’acqua che spacca la pietra”. Microbiologicamente pura, facilita l’eliminazione dell’acido urico e delle scorie metaboliche favorendo la minzione, come ben intuisce dai 424 bagni disseminati nel parco. Una volta adeguatamente depurati della Ciociaria apprezzeremo ancor più i prodotti della terra e della tradizione: gli ottimi i vini, gli oli e i piatti sapientemente cucinati. Un viaggio tra sapori e profumi dimenticati in un territorio: il gusto antico dei piatti contadini rivive sulle tavole delle numerose e tipiche trattorie dove si possono gustare gli ottimi vini d.o.c. come il Cesanese e la Passerina del Piglio, il Torre Ercolana di Anagni.

Testo Teresa Scacchi Foto Eugenio Bersani

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