Viaggio in Sardegna: il Parco Tepilora

di Elisa Bosco

Si dice che la Sardegna più che una regione sia un vero e proprio continente a sé e più si conosce questa terra, più ci si rende conto di quanto questo sia vero. Multiforme e sorprendente, non finisce mai di stupire, e proprio quando si crede di aver visto tutto, ecco qualcosa che lascia di nuovo a bocca aperta. C’è quindi sempre un motivo per visitare la Sardegna, e L’Oasi del Parco Tepilora non fa eccezione. Anzi, di motivi qui ce ne sono almeno cinque: Montagna, Mare, Cultura, Archeologia e Tradizione.

Montagna

Parco Naturale Regionale dell’Oasi di Tepilora per l’esattezza, è un’area di incredibile bellezza che si estende per quasi 8000 ettari nella parte nord orientale dell’isola e che è delimitata dai comuni di Torpè, Posada, Lodè e Bitti. Un territorio ampio, caratterizzato da vallate profonde e cime imponenti, boschi incontaminati, sorgenti e corsi d’acqua. L’altitudine varia dal livello del mare di Posada, ai 980m della cima di “Nodu Pedra Orteddu”. Tutta la zona è un paradiso per chi ama fare escursioni: a piedi, in jeep o a cavallo, qui ci sono chilometri e chilometri di sentieri che si snodano attraverso i due principali corpi montuosi del Parco: “Crastazza” e “Tepilora”.

Ulivo secolare

Mare

Durante il periodo estivo la zona del Parco potrebbe essere un’ottima base da cui partire anche per vivere il mare. Posada è infatti a poche decine di minuti dalle cime montuose, e le spiagge meravigliose del Golfo di Orosei sono ugualmente poco distanti. Posada è un piccolo centro situato esattamente sul mare, non ancora invaso dal turismo di massa ma vicinissimo a località più note come Budoni e San Teodoro a nord e Orosei a sud. Da visitare assolutamente il castello che domina il paese, in particolare la torre da cui si gode di un panorama incredibile a 360 gradi.

Cultura

Ma il Parco tepilora non è una destinazione solo estiva. A parte le gite e le escursioni in montagna, che possono essere effettuate tutto l’anno (in inverno sulle cime più alte compare spesso la neve, rendendo il paesaggio ancora più affascinante), le attrattive non mancano: Bitti è ad esempio la sede del Museo Multimediale del Canto a Tenores, espressione musicale più arcaica della Sardegna e ricchezza inestimabile del tesoro culturale dell’isola. Questo tipo di canto dalle origini antichissime e ancora in parte misteriose è stato inserito dall’Unesco tra i “Masterpieces of the Oral and Intangibile Heritage Of Humanity”, la visita merita quindi senz’altro il viaggio.

Archeologia

Altra testimonianza della ricchezza storico culturale di questa parte di Sardegna sono i siti archeologici. L’imponente complesso archeologico di Su Romanzesu si estende per circa 7 ettari in un bosco di sughere non lontano da Bitti. Si tratta di uno dei più importanti siti archeologici della Sardegna nuragica, composto da un centinaio di capanne, cinque edifici di culto, un tempio a pozzo e quattro a Megaron, oltre ad un grande recinto cerimoniale che aveva probabilmente a che fare con il culto dell’acqua.

Tradizione

Architettura

Al confine tra il comune di Bitti e quello di Lodè, incastonato in una vallata verdissima e panoramica, si trova il santuario campestre della Beata Vergine dell’Annunziata. Fondato nel 1550 e poi ampliato e restaurato nel ‘700, mantiene ancora oggi un fascino tutto particolare, specialmente durante la tradizionale Festa dell’Annunziata. La festa si svolge la terza domenica di maggio, ed è preceduta dalla novena, periodo di preghiera e penitenza durante la quale i fedeli si trasferiscono nelle Cumbessias, piccole abitazioni utilizzate esclusivamente in questo periodo e completamente disabitate il resto dell’anno. La novena di penitenza e silenzio culmina in una grande festa, caratterizzata da canti, balli e grandi festeggiamenti non stop di giorno e di notte. Anticamente era uso concedere asilo e immunita a chiunque venisse ospitato all’interno del sacro recinto delle cumbessias, gli abitanti vivevano come una grande famiglia ed ogni rivalità era sospesa. Tutt’oggi, ogni anno l’antico spirito di comunione e fratellanza rivive tra le mura del santuario mantenendone intatto il fascino e il significato profondo. ? eb

Info utili: La cooperativa Montalbo escursioni organizza escursioni guidate a piedi o in mountain bike fin sulla vetta del monte con itinerari di varia difficoltà. Anche l’azienda agricola e agrituristica Ertila organizza su richiesta interassantissime ed emozionanti escursioni in jeep 4×4 per vivere la montagna da tutte le sue angolazioni. L’agriturismo è aperto tutto l’anno ed effettua anche ristorante con prodotti licali come verdure, pasta, formaggi e miele.

Link utili: Parco di Tepilora

Foto di Elisa Bosco | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com