Fotografia notturna

Fotografia notturna

La fotografia in notturna è sicuramente una delle regine del reportage di viaggio. Quante volte abbiamo spalancato gli occhi nel guardare una delle tantissime fotografie dello skyline di New York o di Times Square. Molti ritengono molto difficile “portare a casa” immagini di effetto, eppure fotografare di notte è relativamente facile soprattutto oggi al tempo delle fotocamere digitali.  La prima cosa da tener conto è l’inquadratura, che deve essere quanto più “wide” possibile. L’uso delle focali grandangolari è caldamente raccomandato. Ma da tenere ben presente è anche il soggetto. E’ preferibile trovarsi in una zona panoramica ed è necessario che il soggetto sia ben illuminato. Grattacieli, oppure paesini arroccati, sono l’ideale ma solo se illuminati bene artificialmente. Un altro elemento da controllare  è il tempo di scatto. Per impressionare bene la pellicola o il sensore sicuramente si useranno tempi largamente al di sotto del canonico 1/30 di secondo, tempo limite per le foto a mano libera. Anche se i moderni sistemi di stabilizzazione ottica permettono di scattare a mano libera con tempi anche più bassi. Per determinare il tempo di posa, basta fare alcune prove, oppure seguire le indicazioni dell’esposimetro. Per il diaframma, magari evitate la “tutta apertura” e chiudete almeno di un paio di stop. Meglio un tempo più lungo che uno più corto ma a  tutta apertura. L’ideale per la foto notturna è il treppiede e il comando di scatto remoto. Se non si dispone  del treppiede, si può utilizzare un muretto, o un qualsiasi punto di appoggio. Per evitare le vibrazioni della mano al momento dello scatto, si può usare l’autoscatto, tenendo ben ferma la macchina fotografica con le mani.  Se non abbiamo nessun punto di appoggio, non rimane che scattare a mano libera, avendo magari l’accortezza di appoggiarsi con le spalle a un muro. Utile può essere la tecnica di scattare subito dopo aver espirato l’aria dai polmoni, in modo da non far vibrare la fotocamera. Se si prevede di lavorare lo scatto in post produzione, è preferibile avere un file leggermente sottoesposto, in modo da salvaguardare le alte luci. Se invece volete ricavarne una stampa di grosso formato, meglio tenersi basso con gli Iso, anche se le nuove produzioni pur con numero di Iso alti, offrono una ottima resa nei dettagli. Mentre una volta esistevano complesse tabelle da applicare per impressionare correttamente la pellicola, con il digitale c’è il vantaggio di poter verificare al momento il risultato finale. Basta provare, quindi, per trovare la migliore combinazione tempi-diaframmi per rendere indimenticabile il panorama notturno.

Leggi qui le lezioni precedenti

di Mimmo Torrese  | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com