Roma: primavera all’Aventino e al Roseto Comunale

Aventino_Il-Roseto-ComunaleRoma è una città immersa nel verde dei suoi giardini, dei suoi parchi e dei suoi colli. E uno fra tutti è forse quello che meglio accoglie ogni anno l’arrivo della primavera: l’Aventino. Posto di fronte al Palatino, il colle da un lato si affaccia sull’imponente Circo Massimo e dall’altro sul fiume Tevere. La sua posizione dominante lo rende una tappa imperdibile per ammirare scorci e panorami mozzafiato: molto famosa è per esempio la terrazza che si trova all’interno del romantico Giardino degli Aranci. E proprio per la sua posizione, il colle ha una storia molto lunga: da ricco quartiere residenziale di epoca romana, divenne rocca militare della famiglia Savelli e meta di pellegrinaggio fin dal medioevo per la presenza di antiche basiliche come Santa Sabina, Santa Prisca e Sant’Alessio, fino ad essere scelto come sede del Priorato dei Cavalieri di Malta. Proprio sulla sommità dell’Aventino infatti sorge l’imponente villa dell’Ordine, il cui portone regala una sorpresa sensazionale: accostando l’occhio al buco della serratura, si può vedere infatti, in uno straordinario gioco prospettico, un viale di piante appositamente tagliate che accompagnano lo sguardo fino alla cupola di San Pietro!

Piazza-Cavalieri-di-Malta

Ma ciò che accade alle sue pendici, a partire dal 21 Aprile, giorno del Natale di Roma, e fino alla metà di Maggio, ha forse un sapore ancora più singolare.  E’ questo infatti il periodo in cui aprono al pubblico i cancelli del Roseto Comunale, un giardino in cui sbocciano più di 1.100 diversi tipi di rose provenienti da tutto il mondo, un vero e proprio trionfo di colori e profumi inebrianti.

Il Roseto Comunale fu realizzato negli anni 50 del Novecento, andando a sostituire il precedente roseto del Colle Oppio, voluto nel 1931 dalla Contessa Mary Gailey Senni, la quale scelse proprio questo luogo perché vi si trovava già una raccolta di numerose piante di rose provenienti dal Vivaio del Governatorato. La contessa partecipò a tutte le fasi di realizzazione del roseto e fu l’artefice della sua promozione all’estero, la curatrice del cosiddetto “Premio Roma” per l’elezione della rosa più bella in concorso ogni anno. Distrutto sotto i bombardamenti della II Guerra Mondiale, in epoca moderna fu sostituito con quello dell’Aventino, che venne realizzato nell’area in cui, in passato, vi era il cimitero della comunità ebraica, trasferito poi al Verano nel 1934. In segno di ringraziamento alla comunità che acconsentì alla realizzazione di un roseto, fu posta all’ingresso del giardino una stele in ricordo della precedente destinazione sacra dell’area, mentre i vialetti che dividono ancora oggi le aiuole, furono disegnati in modo tale da formare una menorah, il candelabro a sette bracci, simbolo sacro dell’Ebraismo. Il giardino è oggi diviso in due parti da via di Valle Murcia, strada che nel nome ricorda l’antica parola latina murcius – mirti – che aveva dato anche il nome al colle in passato. E la divisione non è casuale perché nella parte a monte sono presentate ai visitatori le variegate specie di rose (tra cui le più stravaganti sono indubbiamente la rosa dai petali verdi, quella maleodorante e quella dai petali che mutano colore), mentre nella porzione a valle sono disposte le rose vincitrici del concorso annuale – dal 1993 ad oggi – e le specie attualmente in gara. Non resta quindi che percorrere i vialetti del Roseto, magari cercando di indovinare quale potrebbe essere la rosa vincitrice di questo anno!

Testo e foto a cura di L’Asino d’Oro Associazione Culturale | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

 

 

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