Chiunque di noi, almeno una volta nella vita, avrà avuto il desiderio di abbandonare tutto, preparare una valigia e partire per un luogo lontano dove rilassarsi in un ambiente paradisiaco che non conosce lo stress della vita quotidiana: un sogno che si può facilmente trasformare in fantastica realtà alle Bermuda, arcipelago formato da centinaia di isole, le più grandi delle quali collegate da ponti quasi a formare una unica striscia di terra. Un piccolo puntino nell’immensa vastità dell’oceano Atlantico, facile da raggiungere in quanto distante poco meno di due ore di volo dalle maggiori città americane della costa est, tra cui New York. Scoperte nel 1503, furono chiamate Isole del Diavolo dai primi colonizzatori, a causa dei numerosi incidenti provocati dallo scontro delle navi contro la barriera corallina lì presente. Ma il legame con lo spirito del male finisce qui, e non potrebbe essere altrimenti vista la sublime spettacolarità del suo territorio, che custodisce lunghissime spiagge dalle enormi distese di sabbia finissima e colorata, un cristallino e caldo mare, che assume tonalità tra l’azzurro e il turchese e una rigogliosa vegetazione che circonda tutto. Se a tutto ciò si aggiunge un clima mite tutto l’anno, ecco completata la magia di questo luogo.
Antica colonia britannica, ancora oggi riesce a conservare l’atmosfera del suo glorioso passato, testimoniata dalle fortezze, dalle ville coloniali e dalle piccole case con mura dipinte da dolci color pastello e deliziosi giardini all’inglese: tutto questo, e non solo, si può trovare nei tranquilli ma vivaci centri abitati di Hamilton, la capitale, e di St. George’s Town, altra piccola località che per il suo fascino è entrata nei siti dei Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Spostarsi nel paese risulta piuttosto facile, perché le distanze sono molto brevi. Vietato l’uso dell’auto, per rispettare il fragile ecosistema, ci si può muovere in taxi, in motorino, in autobus, in traghetto o in bicicletta. Si viene qui per le spiagge e il mare e loro non si fanno attendere: scegliere il luogo migliore è impresa impossibile, perché tutto è deliziosamente bello: un’idea simpatica è quella di percorrere una delle strade principali, la South Road, perchè seguendola si incontrano in rapida successione un gran numero di lidi. Elbow Beach, Coral Beach e Horseshoe Bay Beach sono solo alcuni esempi, tutti accomunati da scenari spettacolari formati da lingue di sabbia rosa e soffice, da acque trasparenti, che si spingono lungo l’orizzonte fino a confondersi e a unirsi con l’azzurro del cielo, e da piccoli sentieri che si inoltrano nella lussureggiante vegetazione che fa cornice a tutto.
Se Warwick Long Bay è un ottimo punto per camminare a un soffio dall’oceano mentre si è attorniati da boschi e prati costieri, la Jobson’s Cove è la meta ideale per quanti sono alla ricerca di romanticismo: ha le stesse dolci caratteristiche delle precedenti, ma è un angolo più intimo e nascosto, perché formato da una piccola insenatura circondata da ripide e frastagliate rocce calcaree. Pura poesia. Non lontano, ecco West Whale Bay: con alle spalle un grande parco e un’antica fortificazione, è una destinazione apprezzata per la pesca o per ammirare il passaggio di balene dirette verso nord. Relax ma anche tanta azione, perché è facile trovare chioschi che noleggiano attrezzature per praticare sport acquatici: snorkeling, immersioni, windsurf, kayak sono solo alcune delle tantissime possibilità offerte. Anche la terraferma regala molte occasioni, con un incredibile numero di campi per giocare a golf o a tennis disseminati ovunque. E quando la notte si avvicina, il divertimento continua nei tantissimi locali traboccanti di persone: sorseggiare un drink e danzare trasportati dalla musica sono il modo migliore per concludere la giornata. Bermuda, una fantastica realtà impossibile da dimenticare.
Testo Gabriele Laganà © RIPRODUZIONE RISERVATA | Foto Ufficio del Turismo delle Isole Bermuda
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