I nuovi siti patrimonio dell’UNESCO 2018

Si è riunita in Bahrain questa volta la commissione mondiale, in una sessione dal 24 giugno al 4 luglio per scegliere i nuovi siti patrimonio dell’UNESCO. E 19 sono stati i luoghi selezionati, dei quali 13 culturali, 3 naturali e 3 “misti”. La lista si allarga e, ad oggi, conta ben 1092 nomi sparsi in 167 Paesi.

Siti culturali:

Aasivissuit-Nipisat (Danimarca)

Situato al centro-ovest della Groenlandia, nel bel mezzo del Circolo Artico, questo luogo è un concentrato di una storia che va avanti da più di 4.000 anni, oltre che di mare e ghiacciai.  Il panorama racchiude in sé tradizione e migrazione.

Al-Ahsa Oasis (Arabia Saudita)

Un’oasi fatta di oltre 2.500 palme, canali, laghi e insediamenti urbani, dove la dimensione naturale entra perfettamente a contatto con quella umana, creando una storia secolare, che dal Neolitico non si è ancora fermata.

Antica città di Qahlat (Oman)

Cresciuta come uno dei maggiori porti della costa orientale dell’Arabia tra l’XI e il XV secolo, la storica città di Qhalat è stata riconosciuta come un importante sito archeologico che conserva antichissime mura esterne ed interne e diverse necropoli, rendendosi porta voce delle contaminazioni tra le diverse culture dell’est.

Il complesso di Hedeby e il Danervirk (Germania)

Il sito archeologico patrimonio dell’UNESCO di Hederby racconta la storia di una vecchia città commerciale a ridosso del Regno Danese di cui si possono ammirare ancora alcune tracce: strade, edifici, cimiteri e un porto millenario. Un luogo attraverso cui riemerge la crescita socio economica europea durante l’era dei Vichinghi.

Califfato della Citta di Medina Azahara (Spagna)

Le sue origini affondano le radici nella metà del Xsecolo, quando la dinastia di Umayadd decise di edificare lì il Califfato di Cordoba. Ciò che rimane non è poco, e comprende strade, ponti, sistemi d’acqua, elementi decorativi e oggetti; il sito è una testimonianza della vecchia e scomparsa civiltà Islamica occidentale di Al-Andalus.

Göbekli Tepe (Turchia)

Un sito archelogico con una forte carica storica e mistica, costituito per lo più da strutture megalitiche rettangolari e circolari, che rimandano a rituali o probabilmente funzioni funerarie.

Siti Cristiani nascosti nella regione di Nagasaki (Giappone)

Dieci villaggi, una cattedrale e il castello di Hara: è così scomposto il sito culturale nella zona occidentale del Giappone. Costruiti tra il XVI e il XIX secolo, questi luoghi testimoniano la presenza e l’attività dei Cristiani nascosti nella regione di Nagasaki, soprattutto nella fase della loro persecuzione.

Ivrea, città industriale del XX secolo (Italia)

Situata nel piemonte della Torino metropoli e quartier generale del gruppo Olivetti, la città di Ivrea con il suo complesso industriale rappresenta la sinergia perfetta tra industria e architettura, tra comunità, tradizione e innovazione.

Cattedrale di Naumburg (Germania)

Costruita a partire dal 1028, la Cattedrale di Naumburg è ricchezza di passato e arte. La sua struttura Romantica con le contaminazioni Gotiche delle torri, evidenziano la transizione stilistica e l’introduzione della natura e della scienza nelle arti figurative in ambito religioso.

Sansa, Monasteri Buddisti della Montagna (Corea)

Il sito è costituito da sette templi risalenti tra il XII e il XIX secolo con caratteristiche strutturali tipiche della tradizione Coreana. Le montagne, gli edifici, sono sacri poli che raccontano una lunga storia di pratica religiosa.

Siti sasanidi della regione di Fars (Iran)

Questo complesso di otto siti archelogici sparsi in tre regioni del Sud Iran risalgono all’Impero sasanide che si insidiò nelle zone e volle qui la sua capitale. Il panorama è ricco di cultura di popoli, influenze (soprattutto dall’Impero Romano) e le architetture fanno emergere un’ottima strategia di utilizzo del territorio naturale.

Sito archelogico di Thimlich Ohinga (Kenya)

A nord ovest della città di Migori vi è uno dei più massicci e meglio conservati muri di pietra a secco, risalente al XVI secolo. La struttura, secondo gli storici, fungeva da protezione per le popolazioni locali.

Ensemble di arte Vittoriana, Gotica e Deco di Mumbai (India)

Frutto di un ambizioso progetto di urbanistica, il sito patrimonio dell’UNESCO di Mumbai è costituito da un insieme di edifici pubblici dove arti diverse come quella vittoriana, gotica e decò coesistono e si abbracciano con il design Indiano. È, dunque, testimonianza della modernizzazione della città a partire dal XIX secolo.

Siti naturali:

Montagne di Barberton Makhonjwa (Sud  Africa)

Le montagne di Barbeton Makhonjwa, nella parte nord-est del Sud Africa, è uno dei siti dalla struttura geologica più antica, costituito da rocce vulcaniche e sedimentarie le cui origini risalgono a più di tre bilioni di anni

Chaine des Puys-Limagne (Francia)

Nel cuore della Francia è situato il particolare sito patrimonio dell’UNESCO tutto al naturale, comprendente la falla di Limagne, la catena vulcanica des Puys e il rilievo della Montagna della Serra. Un panorama creatosi conseguentemente  alla formazione delle Alpi 35 milioni di anni fa e che è una delle più grandi esempi del fenomeno della tettonica.

Fanjingshan (Cina)

Il Fanjingsha raggiunge i 2.570 metri al di sopra del livello del mare, è costituito per lo più da roccia metamorfica ed è culla di una estesa vegetazione. È uno spettacolo di varietà di flora e fauna che si eleva in altezza.

Siti misti:

Parco Nazionale di Chiribiquete– “La Maloca del giaguaro” (Colombia)

Un parco con più di 20.000 anni di storia alle spalle, porta voce di popolazioni antiche e culti ancestrali come quello del giaguaro, simbolo di potere e fertilità. Le rocce che vi sono protette all’interno presentano più di 75.000 dipinti che raffigurano scene di caccia, danze e cerimonie, testimoniando un passato radicato nel tempo.

Pimachiowin Aki (Canada)

Un microcosmo patrimonio dell’UNESCO fatto di fiumi, laghi, zone umide e foreste che ha ospitato gli Anishinabeeg, una popolazione indigena divisa in differenti comunità, la cui cultura era basata sul rispettare e onorare l’ambiente circostante.

La Valle Tehuacán-Cuicatlán: l’habitat originario del Mesoamerica

La Valle, che presenta accurati sistemi di canalizzazione, acquedotti, pozzi e dighe, è una zona particolarmente arida o semi-arida del Mesoamerica. Qui è possibile assistere ad uno spettacolo unico: un’immensa distesa di cactus (dalle diverse specie, molte delle quali in estinzione) accompagnata da una variegata vegetazione.

Estensioni:

Bikin River Valley (Russia)

Un territorio che vanta oltre un milione di ettari, con fitte foreste di conifere e diverse specie di mammiferi.

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