
In breve qual è la storia del celebre titolo e quali sono le tappe da seguire per candidarsi e diventare la nuova Capitale europea della cultura.
Matera orgoglio italiano. Alla nomina della città dei Sassi come Capitale europea della cultura 2019 seguono alte aspettative, tantissime iniziative e la voglia di, come si dice in gergo, spaccare.
Il titolo di Capitale europea della cultura è infatti celebre, importante e porta con se’ valore ma soprattutto responsabilità. Cerchiamo di capire però, cos’è realmente e qual è l’iter da seguire per una possibile nomina.
La storia
L’iniziativa, di istituire annualmente una Capitale europea della cultura – in origine denominata “Città Europea della Cultura”, è stata adottata dal Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea a partire dal 1985 su proposta di Melina Mercouri (all’epoca Ministro della Cultura del governo greco). Si tratta di un contributo al ravvicinamento dei popoli europei e, contemporaneamente, un’opportunità di valorizzare la ricchezza, la diversità delle culture e i loro tratti comuni, migliorare la conoscenza che i cittadini hanno gli uni degli altri, favorire la presa di coscienza dell’appartenenza ad una medesima comunità. Quella europea, appunto.
I vantaggi di una nomina per una città sono molteplici e in termini culturali, sociali ed economici; e, con ogni probabilità, duraturi nel tempo. Una sorta di treno imperdibile per puntare a rigenerare un luogo, a modificarne l’immagine e farla conoscere meglio.
Le tappe da seguire
Candidature e programmi
Il titolo è riservato a città ubicate nell’Unione Europea e viene attribuito per un anno; a decorrere dal 2011, per ciascun anno possono essere designate due città come Capitali europee della cultura.
Sei anni prima dell’anno della manifestazione, ciascuno Stato membro designato ad ospitarla pubblica un invito a presentare candidature, rivolto alle città che potrebbero essere interessate al titolo. Le città hanno dieci mesi di tempo per rispondere, presentando una bozza del programma che andrebbero a sviluppare nell’anno da Capitale della cultura.
È importante che Il programma culturale presentato dalle città candidate sia rivolto al futuro, senza trascurare la storia su cui la città basa la propria identità. Deve avere un carattere innovativo e favorire la creatività e la condivisione attraverso l’intervento e la sinergia di artisti locali e non. E in più, deve rispondere ad alcuni criteri, per due categorie diverse: Dimensione europea e Città e cittadini.
Per la categoria Dimensione europea, il programma dovrebbe:
Favorire la cooperazione tra operatori culturali, artisti e città degli Stati membri interessati e di altri Stati membri in qualsiasi settore culturale.
Promuovere la ricchezza derivante dalla diversità culturale in Europa.
Evidenziare gli aspetti comuni delle culture europee.
Per Città e cittadini, il programma dovrebbe:
Incoraggiare la partecipazione attiva degli abitanti della città e dell’area circostante, attraendo il loro interesse, come pure quello dei cittadini esteri.
Caratterizzarsi per la sostenibilità.
Configurarsi come parte integrante dello sviluppo socio-culturale a lungo termine della città.
Fasi di preselezione, selezione e nomina
Nella fase della preselezione, una commissione giudicatrice di esperti (di 13 membri, di cui 6 nominati dallo Stato in questione e 7 nominati dalle Istituzioni europee) si incontra una prima volta e redige l’elenco di città idonee ad ottenere il titolo.
Nella successiva fase di selezione, le città pre-selezionate sono invitate a presentare un documento più approfondito e dettagliato del loro programma culturale. A distanza di nove mesi dalla preselezione, la giuria si incontra per una seconda volta e raccomanda una città per ogni paese interessato. Il Consiglio dei Ministri dell’Unione, su raccomandazione della Commissione, designa poi ufficialmente le due città che porteranno il titolo quattro anni dopo.
Durante questi quattro anni la giuria, con il sostegno della Commissione europea, sostiene le Capitali della cultura con consulenze, orientamento e monitoraggio dei preparativi. Al termine del periodo di monitoraggio, la giuria valuta l’opportunità di raccomandare o meno l’assegnazione da parte della Commissione europea del premio Melina Mercouri (attualmente pari a 1,5 milioni di euro), che verrà consegnato almeno tre mesi prima della manifestazione.
A partire dal 2019 le capitali stesse elaboreranno una relazione sui risultati.
Per scoprire qualche anticipazione sul programma di Matera 2019 clicca qui.
Testo di Redazione|Riproduzione riservata Latitudeslife.com
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