Barcellona. Voglia di remuntada

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Spagna, Barcellona, Spain, Barcelona, Barceloneta

È la prima global smart city, battendo NYC e Londra. La capitale catalana  mette in panchina la  nascita di nuovi hotel, punta sulla sostenibilità ambientale  e vince per innovazione. E di fronte al gigante Gaudì schiera le archistar che scendono in campo riqualificando quartieri: fuori dal Camp Nou, la nueva Barcelona gioca una partita epica, contro la touristification.

“Di turismo non si può morire”. Non ne possono più da tempo i barcellonesi delle orde di los guiris, i turisti stranieri che prendono d’assalto la Boqueira, nelle vicinanze della Rambla. Sorridono poco e amaramente i commercianti, scontenti di fare i figuranti di quello che somiglia sempre meno a un mercato rionale e più a un’attrazione spettacolarizzata fine a se stessa.  Barcellona, sta combattendo a denti stretti la sua battaglia contro la touristification, tema delicatissimo e dibattuto che va a braccetto con la dilagante gentrificazione, alterando inesorabilmente il tessuto sociale e urbano dei quartieri. Eppure si può rinascere. Rifondare su basi diverse. È quanto sta accadendo nella città catalana, amatissima dagli italiani, che anche nel 2017 la eleggono in testa alle preferenze per city break e ponti. Così Barcellona cerca di scrollarsi di dosso la nomea di meta facile, attrattiva e low cost e contrappone al modello città-lunapark il suo alter ego. Al degrado e all’abusivismo risponde con tecnologia, sostenibilità e servizi. Contiene la gazzarra e riqualifica quartieri.  La marcia in più? Sta nel rallentare. Anzi, indietro tutta, si punta sulla felice decrescita turistica. E in città si cambia rotta.

Spagna, Barcellona, Spain, Barcelona, Torre Agbar,
Spagna, Barcellona, Spain, Barcelona, Torre Agbar

Il nuovo che avanza Barcelona @22

L’emblema della Nueva Barcelona è ai margini dell’Eixample, nel quartiere Poblenou. Il Distrito, come viene chiamato, è l’esempio dell’urbanistica dal volto umano. Le fabbriche e i capannoni di questa parte della città, che era nota come la Manchester catalana, ora hanno lasciato spazio a edifici avveniristici, a basso impatto, che si integrano perfettamente con le abitazioni. Un paesaggio urbano all’insegna dell’equilibrio che vale la pena di essere attraversato. Su tutto svetta la Torre Agbar, progettata da Jean Nouvel, oggi rappresentativa forse quanto la poi non così lontana Sagrada Familia. Dietro, spunta l’edificio a onde del Museu del Disseny de Barcelona, ovvero il museo del Design. Progettato dallo studio di architettura MBM Arquitectes, il museo ospita esposizioni temporanee e permanenti dedicate alle varie arti decorative. E poi c’è il Media Tic, che ospita il polo universitario e tecnologico. Piccola sosta sulle sdraio con vista su una disordinata Plaça de les Glories Catalanes, un lido cittadino che si fa apprezzare nonostante il mare non sia all’orizzonte.

Spagna, Barcellona, Spain, Barcelona, Torre Agbar e Museu del Disseny
Spagna, Barcellona, Spain, Barcelona, Torre Agbar e Museu del Disseny

Modernizzare stanca               

Più di 300 chilometri di piste ciclabili previste nel piano urbanistico: Barcellona scommette sulla mobilità sostenibile e sull’ecologia. La città, grande poco più la metà di Milano, si presta bene ad essere girata in bici. Peccato invece che il servizio di Bike Sharing cittadnino sia esclusiva dei residenti. Così bisogna rimediare sui servizi a noleggio che costellano la città, a costi turistici più o meno  abbordabili. A bordo delle due ruote ci si può spingere fino al delizioso Gràcia, quartiere bohémien che, seppur gentrificato, conserva ancora un’aura autentica. La corsa finale è verso l’antico quartiere di pescatori della Barceloneta, tra le facciate colorate dove i panni stesi al sole sventolano accanto alle bandiere del movimento indipendentista della Catalogna. Un lungomare orlato da palme in pieno stile Miami è preso d’assalto da runner e famiglie e invita a rilassarsi.

Spagna, Barcellona, Spain, Barcelona, Park Guell di Antoni Gaudì
Spagna, Barcellona, Spain, Barcelona, Park Guell di Antoni Gaudì

Per il tour classico invece si può optare per il Barcelona Bus Touristic, che per chi ha poco tempo rimane un ottimo modo per vedere le principali attrazioni della città: dalle opere architettoniche  del genio Gaudì, come l’iconica Casa Battlò, la Pedrera,  l’opera magna della Sagrada Familia e il mondo onirico di Parc Güell, fino al Castello, su per la collina del Montjuic, passando per la Fundaciò Joan Mirò. E a bordo c’è anche l’audioguida. Non vale proprio la pena vedere tutto, meglio allora rimanere comodi e dedicarsi a una generica overview. Aprendo una parentesi, tra le cose assolutamente da  evitare, fortunatamente lontano dal tragitto dell’autobus, c’è il Museo dell’Erotismo, proprio a metà della Rambla. Un edificio fatiscente che raccoglie poca roba, messa insieme anche male: persino gli appassionati rimarranno delusi.

Spagna, Barcellona, Spain, Barcelona, La manual Alpargatera,
Spagna, Barcellona, Spain, Barcelona, La manual Alpargatera

Shopping: la città ai vostri piedi

Da quando ha chiuso Vinçon, i design addict hanno perso un punto fermo. Il celebre store, icona barcellonese,  ha cessato le attività nel 2015 e oggi è difficile rassegnarsi  ad acquistare souvenir e  ciarpame che campeggiano praticamente in tutte le vetrine del centro. Stessa cosa per sciarpe e maglie blaugrana vendute nei negozietti gestiti in modo esclusivo dagli asiatici. Più originale comprare un paio di espadrillas artigianali, come quelle cucite a mano dalla Manual Alpargatera.  Non fosse altro perché la bottega storica, che si trova tra la Cattedrale, le Ramblas ed il Palau de la Generalitat vanta clienti di tutta fama come Jane Moreau, Penélope Cruz e Salvador Dalí. Se ci capitate il sabato pomeriggio, potete allungarvi fino alla Cattedrale per vedere i catalani che ballano  la tipica danza della sardana sulla piazza ancora assolata. Uno spettacolo coinvolgente che si ripete la domenica a mezzogiorno. Qui vicino, praticamente di fronte, c’è la Cooperativa Arquitectes di Jordi Capell, un negozio di souvenir di livello, dove fare incetta di oggetti di design originali.

Spagna, Barcellona, Spain, Barcelona, Susana del Restaurant Can Culleretes,
Spagna, Barcellona, Spain, Barcelona, Susana del Restaurant Can Culleretes

Cucina fuoriclasse
Ci sono le tapas e i fratelli Adrià a portare alta la bandiera della Catalogna nel mondo. Almeno in fatto di cibo. E poi in mezzo, tra i deliziosi piccoli motaditos, serviti praticamente ovunque nei bar della città e l’alta cucina contemporanea degli chef blasonatissimi, c’è tutto un mondo; intermedio, forse, ma interessante allo stesso modo.
Dove persino gli opposti si incontrano. Ne sa qualcosa Charles Abellan, altra stella del firmamento Michelin, che nel suo Tapas 24 ha reinterpretato gli iconici canapè barcellonesi.  Per i locals la “meca del tapeo” rimane La Esquinica, un bar senza pretese lontano dal centro, con prezzi popolari che valgono la fila. Chi invece vuole optare per la cucina catalana classica, l’indirizzo da non perdere è nel pittoresco quartiere Gracia: Cal Boter è un posticino delizioso e a buon mercato che propone cuina de mercat, ossia solo pietanze con prodotti di stagione. Piatti della tradizione anche da Can Culleretes, che vanta il primato di essere il ristorante più antico della città. Una fama meritata, considerando la coda di gente che aspetta per cena.

Spagna, Barcellona, Spain, Barcelona, Restaurante Semproniana,
Spagna, Barcellona, Spain, Barcelona, Restaurante Semproniana

Cucina catalana rivisitata invece alla Semprionana, nell’Eixample. Un locale eclettico, arredato con stile, con un menu del dia assolutamente da provare:  i 16 euro richiesti per il pranzo (2 portate, vino o acqua e dolce) sono una cifra ridicola, fosse solo per la cura nell’impiattamento. E, al di là dell’estetica, c’è anche molta sostanza.

Testo di Francesca Calò, foto di Eugenio Bersani|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

INFO UTILI

Come arrivare

Dall’Italia, numerose compagnie di bandiera e low cost propongono voli per la città catalana.

All’arrivo conviene munirsi  della Hola BCN Card, la carta dei trasporti  acquistabile in tagli a partire da 48 ore, che permette un numero illimitato di corse sui mezzi pubblici urbani a un prezzo accessibile. Nel costo è incluso anche il biglietto da e per l’aeroporto, che ha un prezzo maggiore rispetto alla normale corsa urbana. Più costosa la Barcellona Card, che prevede alcuni sconti sui musei e attrazioni. Consigliamo vivamente di preventivare gli spostamenti e le visite per capire quale soluzione è più adatta alle vostre esigenze.

Dove dormire

The Corner Hotel è un albergo confortevole nel cuore dell’Eixample, quartiere che ha avuto il suo apice nel XIX secolo, tra i più storici e caratteristici della città. The Corner Hotel è situato in un edificio elegante e architettonicamente importante che fa da cornice a un hotel accogliente arredato con stile e con tutti i confort moderni.  È uno spazio piacevole, funzionale e accogliente per riposare dopo aver visitato la città.

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Mallorca, 178

08036 – Barcelona – España

Tel.: +34 93 554 24 00

E-mail: thecornerhotel@nnhotels.com

Dove mangiare

Can Culleretes: vanta la fama di essere il ristorante più antico della città. Sicuramente è un ottimo indirizzo per chi vuole assaporare i piatti della tradizione in una cornice suggestiva.  In questo ristorante sarete accolti da una proprietaria deliziosa, Susana, che vi racconterà la storia affascinante della sua locanda, Troverete piatti tradizionali come il lechón (maialae arrosto), la cuixa d’oca amb pomes (gamba di oca con mele), Canelones de brandada de bacalao. Indirizzo: Calle Quintana, 5 Tel: +34 93 317 3022. Metropolitana: fermata Liceu (linea verde L3).

Semproniana: un ristorante in una cornice eclettica, arredato con pezzi vintage e oggetti riciclati, che propone piatti della tradizione rivisitati.

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