50 anni di fotografie di Branzi a Novara

Riaprono le sale del Castello Visconteo Sforzesco di Novara,  presentando una mostra con le fotografie di Piergiorgio Branzi. Dal 23 giugno al 6 settembre 2020

Cavaliere della Mancia, 1956 © Piergiorgio Branzi

Dopo il fermo a partire da fine febbraio, che ha bruscamente interrotto la mostra sul Divisionismo (che dovrebbe riprendere a settembre), finalmente Novara riparte. La mostra fotografica Il Giro dell’occhio presenta sessanta immagini di Piergiorgio Branzi, scattate fra il 1950 ed 2010. Volti e momenti quotidiani immortalati in scatti suggestivi, ammantati per lo più di neorealismo, che documentano la carriera del fotografo toscano, uno dei più importanti interpreti della fotografia italiana.

Potrà sembrare un’affermazione azzardata ma, a mio giudizio, fotografare è un’operazione compromettente. Compromettente perché quel fondo di bicchiere che conosciamo e che capta quel lampo di luce che racchiude un frammento di realtà, è rivolto verso l’esterno, ma l’immagine proviene dal nostro intimo più profondo e nascosto: e ci racconta e ci smaschera. Queste le parole del superlativo autore protagonista della mostra

Le osservazioni attive

Mykonos, 1957 © Piergiorgio Branzi

Un excursus di oltre cinquant’anni di sguardi sul mondo, di osservazioni attive di chi è capace di cogliere l’attimo, la situazione rappresentativa, e possiede l’attitudine ad interpretare il suo tempo. La mostra è un’occasione per ripercorrere una stagione importante della fotografia e della cultura italiana, in cui le immagini si intrecciano con le riflessioni, i ragionamenti ed i ricordi. Un insieme di temi che accompagna il racconto di una vita piena di meraviglie e di scoperte. La forza del bianco e nero che racconta i dettagli, gli sguardi, i personaggi che ne definiscono la storia.

Città e momenti

Dalle foto degli Anni Cinquanta realizzate nella sua Toscana ad uno sguardo all’intera penisola; per passare poi a Mykonos in Grecia, Andalusia ed altre città e culture del Mediterraneo. Per passare poi a Mosca, dove Branzi ha vissuto cinque anni come inviato per la RAI. La sezione dedicata a Parigi ritrae momenti passati e presenti in una continuità costante che il fotografo racconta con il passo e lo sguardo del flâneur, ma acuto ed indagatore. La mostra propone anche uno sguardo sull’ultima produzione del fotografo, quella più sperimentale legata allo studio delle forme.

Il progetto

La mostra è organizzata da Contrasto con Fondazione Forma per la Fotografia e Contrasto Galleria, in collaborazione con Fondazione Castello visconteo-sforzesco di Novara e con il patrocinio del Comune di Novara.

Il giro dell’occhio in cui ci conduce Piergiorgio Branzi con le sue fotografie – afferma Alessandra Mauro, curatrice del volume Contrasto che accompagna la mostra – è un turbine d’immagini e memorie, di ricordi, impressioni e scelte meditate. Di osservazioni coerenti in cui lo sguardo è sempre pronto a percorrere il mondo, tracciare e nominare la visione di profili di terre e di pietre. Una serie di vedute e rivedute che comunicano la stessa esperienza esistenziale dell’autore, il suo respiro. Quello di un corpo profondamente attento, lieto di continuare a vivere di meraviglia e di osservazione.

Breve biografia di Piergiorgio Branzi

Piergiorgio Branzi nasce a Signa, Firenze, nel 1928. La sua attività di fotografo comincia nei primi Anni Cinquanta; in questo periodo conosce Vincenzo Balocchi, uno dei membri del gruppo La Bussola, un’associazione di fotografi creata nel 1947 con l’obiettivo di promuovere la fotografia come arte dal punto di vista professionale e non solo documentario.

Nel maggio del 1953 Branzi espone per la prima volta nell’ambito della Mostra della Fotografia Italiana, presso la Galleria della Vigna Nuova a Firenze; a partire dall’autunno di quello stesso anno si dedica sempre di più alla fotografia; partecipa alle principali esposizioni italiane e vince numerosi concorsi tra il 1955 e il 1957. Intraprende lunghi viaggi in motocicletta ed in auto attraverso l’Italia e la Spagna, raccontando in immagini la vita quotidiana dei paesi che attraversa.

Dopo una collaborazione con Il Mondo di Mario Pannunzio, nel 1960 viene assunto alla RAI; intraprende quindi la carriera di giornalista, rallentando così la sua produzione fotografica. Come inviato della RAI e su incarico di Enzo Biagi, si trasferisce a Mosca per circa cinque anni e diventa il primo corrispondente occidentale nella Russia di oltrecortina; dal 1966 al 1969 sarà, invece, corrispondente da Parigi.

Nel 1969 torna in Italia, a Roma, per assumere l’incarico di commentatore del telegiornale. Le sue fotografie sono state esposte in numerose mostre dedicate alla fotografia italiana del Novecento, di cui è considerato uno degli indiscussi maestri. Il suo archivio ed il suo lavoro sono gestiti in esclusiva da Fondazione Forma per la Fotografia.

Info utili

La mostra dedicata a Piergiorgio Branzi, Il giro dell’occhio – Fotografie 1950-2010, è visitabile a Novara, Castello Visconteo Sforzesco (piazza Martiri della Libertà 3), dal 23 giugno al 6 settembre 2020.

Orari: martedì – domenica, 10.00-19.00 (la biglietteria chiude alle 18.00)

Biglietti: intero €8, ridotto €6

È consigliata la prenotazione e l’acquisto on line su ticketone

Informazioni al numero 0321.1855421 e sul sito del Castello di Novara.

Testo di Teresa Scacchi Foto Ag. Contrasto|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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