Il Marocco riapre le frontiere ai turisti dal 7 febbraio

Il governo marocchino ha deciso di riaprire il suo spazio aereo dal 7 febbraio per i voli da e per il Paese, dopo oltre due mesi di chiusura.

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Il Marocco ha deciso di riaprire le frontiere del regno conformemente alle disposizioni di legge sulla gestione dello stato di emergenza sanitaria, seguendo le raccomandazioni della commissione scientifica e tecnica che ha tenuto conto dell’evoluzione della situazione epidemiologica nel regno.

Tuttavia non sono stati ancora annunciati i provvedimenti relativi ai requisiti di accesso e, il governo ha comunque prorogato lo stato di emergenza sanitaria in vigore dal 2020, su tutto il territorio, fino al 28 febbraio 2022.

Le autorità marocchine hanno anche disposto l’obbligo di presentazione di un certificato vaccinale (o dell’attestazione di esenzione dalla vaccinazione), per circolare in Marocco e per accedere a uffici pubblici, hotel, ristoranti, bar, spazi al chiuso, negozi, sale sport e hammam.

Confini chiusi da ottobre 2021

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Di fronte alla variante Omicron, a ottobre 2021 il Marocco aveva chiuso i suoi confini con una decisione che ha colpito duramente il settore turistico, alberghiero e della ristorazione, un comparto vitale per l’economia del regno.

A fine gennaio gli operatori turistici hanno manifestato in tutto il Paese per chiedere la riapertura dei confini, nonostante l’annuncio di un piano di sostegno al turismo da due miliardi di dirham (190 milioni di euro). Inoltre, a causa dell’inasprirsi della pandemia e della contagiosità della variante Omicron, molti marocchini sono rimasti bloccati all’estero da fine novembre, provocando forti proteste dentro e fuori il Paese.

Soprattutto perché alcune compagnie di jet privati ​​operavano collegamenti con il Marocco a prezzi esorbitanti: più di 10.000 euro per passeggero per un biglietto di sola andata.

Se il picco dei contagi con la variante Omicron sembra essere stato raggiunto nelle prime settimane di gennaio, con i suoi 36 milioni di abitanti, il paese Maghrebino punta molto sulla campagna di vaccinazione per fermare l’epidemia: oltre 23 milioni di persone hanno ricevuto una seconda dose di vaccino, anche se l’obiettivo delle autorità resta quello di immunizzare l’80% della popolazione, ovvero 30 milioni di persone.

Procedure per il rientro

Tuttavia, per i voli da e per il Marocco, molti Paesi europei continueranno a chiedere ai passeggeri di dare prova della loro negatività al virus attraverso il green pass e un tampone molecolare effettuato nelle 48 ore precedenti il viaggio.

Per chi rientra in Italia, è obbligatoria la compilazione del Passenger Locator Form da mostrare all’imbarco, oltre all’obbligo di presentazione del risultato negativo di un test molecolare effettuato nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel nostro Paese (o un test antigenico effettuato nelle 24 ore precedenti).

Inoltre resta l’obbligo di isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per 10 giorni, al termine del quale è necessario sottoporsi ad un ulteriore tampone molecolare o antigenico.

Anche se la situazione resta ancora critica, è un primo segnale di ripresa del settore turistico e di speranza per altri Paesi del Nord Africa verso una riapertura delle frontiere, non appena la discesa del numero dei contagi lo consentirà. Speriamo presto, ovviamente.

Testo di Angelo Laudiero |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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