Le Seychelles hanno molto da offrire a coloro che sono interessati alle sue tradizioni e alla sua cultura. Non è necessario soggiornare per periodi molto lunghi; basta informarsi negli uffici turistici o dai gestori della struttura ricettiva prescelta e abbandonare per qualche ora la spiaggia o il mare.
Arte e Artigianato come valore aggiunto

Mahé, La Digue e Praslin offrono, ad esempio, una vasta scelta di gallerie d’arte o atelier di pittori e scultori. Ognuno di loro trasporta nelle proprie opere la prorompente forza della natura di queste isole, giocando con i colori e le forme, fino a creare atmosfere originali in grado di trasformare la materia da cui hanno tratto ispirazione in una nuova realtà, pur riuscendo a mantenerne la stessa forza espressiva.
Colori a olio, acquerelli, pennelli, tele non sono i soli strumenti usati dagli artisti. Nei loro atelier si trovano metalli, conchiglie, legno, cocchi, materiali riciclati di ogni genere, oggetti che rinascono grazie all’estro dei pittori e degli scultori.
Anche l’artigianato è una forma d’arte alle Seychelles. Blocchi informi di legno diventano tartarughe, razze, squali, mante, barche da pesca.

Dai listelli di balsa nascono velieri d’epoca piccoli e grandi, perfette riproduzioni delle navi che un tempo solcavano gli oceani spinti unicamente dalla forza del vento.
Semplici strisce di stoffa monocromatiche si trasformano in variopinti parei, i copricostumi possono essere indossati come veri e propri abiti, allo stesso modo delle gonne etniche o delle camicette, tutto fatto a mano.
I negozi di souvenir non sempre propongono prodotti di questo tipo e occorre accertarsi della provenienza di ciò che si acquista. L’ideale è recarsi nei laboratori artigianali. Per sapere dove si trovano basta rivolgersi agli uffici turistici o chiedere alla reception dell’albergo.
La musica e le danze tradizionali

Un’altra manifestazione della tradizione culturale delle Seychelles è la musica. Non è difficile accorgersene. Le automobili dei giovani più benestanti sono dotate di impianti stereo capaci di far tremare i muri delle case al loro passaggio ma anche i meno abbienti si spostano al ritmo della musica che esce dalle radio portatili, tenute sul manubrio della bici o a tracolla per chi va a piedi.
Ascoltano reggae, hip hop, segà e nei week end i giovani trascorrono la sera sulla spiaggia ballando e divertendosi. I più anziani si ritrovano all’ombra di una palma o di un takamaka e suonano la chitarra, il banjo, il tamburo e qualcuno accompagna anche soffiando in una grossa conchiglia. Purtroppo, i loro spettacoli improvvisati stanno lentamente scomparendo.
Anche le danze legano strettamente il passato al presente. La più rappresentativa è la Moutya, un ballo nato ai tempi della schiavitù, dalle forti connotazioni erotiche. Sono molti gli hotel che, periodicamente, lo propongono a ospiti e visitatori. In alcuni casi i ballerini si muovono alla luce di un grande falò, al cui calore i suonatori di tamtammoutya riscaldano la pelle dei loro tamburi.
La Moutya è recentemente entrata a far parte del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco. Di origine europea è il Kanmtole, un ballo che richiama sonorità proprie del valzer, della mazurca e della musica scozzese, introdotto alle Seychelles da Mauritius, dove era tipico delle feste dei proprietari terrieri.
Si danza principalmente, ma non solo, durante il Kreol Festival, nel mese di ottobre. Esistono molti altri balli tradizionali; uno di questi è specifico di La Digue. Si tratta del Madilo Sote Baton e si danza generalmente in due, intorno a un bastone.
Il ritmo è inizialmente lento poi aumenta e il bastone diventa un oggetto da evoluzione, che viene passato sotto le gambe e fra le mani, senza mai perdere il tempo. Facile? Basta provarlo per accorgersi del contrario.
La cultura nel piatto

Non è possibile occuparsi di cultura delle Seychelles senza accennare alla sua cucina, frutto di una mescolanza di sapori europei, indiani e africani che si sono amalgamati fino a creare una propria identità.
I prodotti fondamentali, in ordine di importanza, sono quattro: il cocco, il pesce, il riso e il pollo. Di qui nascono decine e decine di piatti, tutti diversi e dai sapori inimitabili.
Chi conosce il cocco solo per la sua polpa non immagina l’importanza che riveste per gli abitanti delle Seychelles. Si può a ragione sostenere che essi esistono grazie al cocco. I primi colonizzatori portarono schiavi dall’Africa per la produzione di copra, ricavata dal cocco. Quegli schiavi, incrociandosi con persone immigrate da Europa e Asia, diedero vita agli attuali abitanti delle isole.
Anche il pesce, grazie alla sua abbondanza, è stato determinante nello sviluppo delle isole. Da ottobre a maggio la pesca è agevole grazie ai venti di nord ovest, in genere non troppo violenti. Da giugno a settembre i venti di sud est sono più forti e non è raro che il pesce scarseggi.

Un tempo gli abitanti ovviavano al problema seccando quello in eccedenza della stagione umida. Oggi ci pensano i congelatori.
Terzo fondamentale prodotto è il riso. Alle Seychelles non esisteva il pane, sostituito dal riso basmati. Anche se oggi baguette e pane in cassetta sono disponibili pressoché ovunque, il riso in bianco resta presente in ogni pranzo o cena, spesso accompagnato da vari tipi di salse.
Infine il pollo, cucinato fritto, alla griglia o al curry. Una parte viene importato ma la produzione locale è in espansione e molti ristoranti e resort preferiscono acquistare quello allevato alle Seychelles.

Oltre ai “quattro assi” della cucina creola, va sottolineata l’importanza della frutta. Consigliamo di gustare la papaya, il corasol, il mango, la golden apple, dall’interno giallo e dolce, i frutti della passione (passionfruit), il karambol che, tagliato, ha la forma di una stella, la guava, con una polpa rosa e profumata e un gran numero di minuscoli semi, tutto commestibile.
E ancora i jamalac, il tamarindo e il Ker de Bef, per la sua forma vagamente a cuore. L’interno del frutto è dolce e pastoso. Se vi sembrano solo nomi, assaggiateli e diventeranno un gustoso ricordo.
Tutte le informazioni sulle Seychelles si possono richiedere all’Ufficio Turistico a Roma, tel. 06 50 90 135 e sul sito: Seychelles Tourism
Informazioni e prenotazioni in Agenzia Viaggi tramite Naar Tour Operator
Testo di Pier Vincenzo Zoli foto di Lucio Rossi |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com