Altrove i locali non le utilizzavano, i turisti non avevano possibilità di noleggiarle e coloro che decidevano di portarle in aereo si contavano sulle dita di una mano … in un anno.

Dopo gli anni orribili del Covid 19, si è assistito a un cambio netto nell’utilizzo della bicicletta. Anche se in numero non troppo elevato, gli seychellois hanno cominciato ad apprezzarle, qualcuno ha pensato di acquistarne un certo numero per noleggiarle ai turisti e ora è tutt’altro che insolito vedere persone in bici intente ad affrontare le non facili strade delle due isole maggiori.

All’aeroporto internazionale di Mahé notare fra i bagagli speciali qualche mountain bike di alta gamma non è più una rarità.

Pedalare sì, ma con attenzione

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Visitare le Seychelles in bici sta diventando sempre più popolare ©Shutterstock

Va detto subito che pedalare a Mahé e Praslin, almeno su certi itinerari, è tutt’altro che semplice. Le strade, soprattutto a Praslin, sono strette, tortuose, in gran parte fiancheggiate da profondi fossi senza protezione e in alcuni punti con pendenze importanti, adatte a chi possiede un buon allenamento in salita.

A Mahé, se si resta sulla strada costiera le cose vanno meglio, ma se si decide di attraversare l’isola da un versante all’altro valgono le stesse considerazioni di Praslin.

Se pedalare da queste parti non è così semplice, perché il numero dei ciclisti è in continuo aumento? Prima di tutto perché per un appassionato scoprire queste isole fantastiche spingendo sui pedali è una soddisfazione indimenticabile.

Se avete avuto occasione di guidare alle Seychelles, saprete che guardarsi attorno per ammirare il panorama non è consigliabile. Le strade strette, con poca visibilità, lo sconsigliano e non ci sono spazi laterali su cui parcheggiare.

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La Digue è l’isola perfetta da girare in bicicletta ©Michel Denousse

Con la bici è molto più semplice. Ci si ferma, si appoggia la bicicletta alla roccia o la si adagia nel fosso e il paesaggio è tutto nostro.

C’è poi il gusto della sfida, soprattutto per i più esperti. Alcuni itinerari sono davvero ardui ed è necessario che copertoni, ruote e, soprattutto, freni, siano all’altezza della situazione. Anche i muscoli devono esserlo, ovviamente.

La temperatura sempre intorno ai 27-30 gradi e un tasso di umidità piuttosto elevato (non dimentichiamo di essere praticamente all’Equatore) fanno sudare molto e occorre avere sempre con sé acqua e integratori in giusta quantità.

Anche senza affrontare i percorsi più difficili, resta la soddisfazione di scoprire angoli di grande suggestione, particolari quasi impossibili da notare mentre si è al volante dell’automobile.

In qualunque momento è possibile fermarsi, portare la bici sulla spiaggia e rinfrescarsi dove e quando lo riteniamo opportuno. Soprattutto a Praslin, dove gli spazi per parcheggiare sono quasi inesistenti, non è un vantaggio da poco.

Non proprio per tutte le gambe

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Seychelles, Port Glaud sull’isola di Mahè ©Shutterstock

Fra i tanti itinerari possibili, a Mahé suggeriamo il percorso che parte da Victoria e, percorrendo la litoranea prima verso nord poi a sud, arriva alla spiaggia di Beau Valon e, attraverso la St. Louis Road, ritorna nella capitale. Si tratta di una ventina di chilometri in totale.

Senz’altro più difficoltoso è il circuito che dalla capitale imbocca la Sans Soucis Rd, una strada decisamente impegnativa per le due ruote, adatta solo a ciclisti con buon allenamento.

Giunti nei pressi di Port Glaud si prosegue verso sud e arrivati a Grand Anse Beach si ritorna a Victoria tramite La Misere Rd, un altro duro percorso da non sottovalutare. I chilometri totali sono una trentina. Anche la parte meridionale dell’isola offre alcuni itinerari affascinanti e un po’ meno ardui.

Noleggio: al momento l’unica possibilità di noleggio bici è c/o Kokozerm, ad Anse Takamaka (tel +248 2817930/2543001). Meglio prenotare in anticipo.

Praslin è molto più piccola di Mahé, ma anche qui non mancano percorsi affascinanti.

Se si alloggia a Grand Anse può essere interessante pedalare senza difficoltà lungo la litoranea fino al bivio che, a sinistra, porta al Constance Lemuria Resort e a destra sale fino a Mont Plaisir.

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Un’immagine aerea di Anse Lazio a Pralsin, Seychelles ©Shutterstock

È questa la strada che ci interessa, con una serie di tornanti degni di rispetto, finché si giunge alla fermata dell’autobus. Di lì si continua a salire finché si raggiunge il complesso di villette di Terrasse sur Lazio, per poi scendere fin dove la strada termina. Lasciata la bici, un sentiero pedonale porta alla magnifica spiaggia di Anse Lazio.

Un altro itinerario, molto conosciuto, parte da Cote d’Or (o da Baie Sainte Anne) e arriva, sempre su strada asfaltata, alla già citata spiaggia di Anse Lazio. Solo l’ultimo chilometro, dalla fermata dell’autobus in poi, è piuttosto impegnativo.

Sempre dalla fermata, se si imbocca la strada a sinistra, una serie di spettacolari tornanti permette di raggiungere Zimbabwe Point, un punto panoramico per gustare splendidi tramonti.

Si consiglia di tornare indietro subito dopo il calare del sole perché le strade sono tutte senza illuminazione ed è bene evitare di percorrerle di notte.

Noleggio: è possibile noleggiare al Paradise Sun Hotel ad Anse Volbert (Tel. +248 4293293), all’hotel Le Duc De Praslin a Cote d’Or (Tel.+248 429 4800), nella Guest House Chez Muriel, a Cote d’Or (Tel.+248 2509189)

Sulla bici in relax

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A La Digue è molto facile girare in bicicletta, ed è consentito arrivare anche nelle spiagge più belle come in questa foto di Anse Source d’Argent ©Shutterstock

Abbiamo lasciato per ultima La Digue perché merita un discorso a parte. Qui è tutto facile: noleggiare la bici, anche elettrica per i più pigri, pedalare con un minimo dispendio di energie, percorrere sentieri a caso, perché comunque torneremo sempre indietro, godersi panorami suggestivi senza nemmeno sudare.

Non c’è molto di avventuroso, dobbiamo ammetterlo, ma La Digue è ideale per tutti: bambini, anziani, turisti sedentari. Anche i ciclisti esperti, una volta tanto, apprezzeranno una passeggiata su due ruote in assoluto relax.

Si può andare ovunque. La Passe è il piccolo porticciolo di arrivo dei catamarani che giungono da Praslin e Mahé. Verso nord il percorso è praticamente piatto, con una serie di spiagge dove fermarsi per un bagno in qualsiasi momento. Si pedala fino ad Anse Fourmis, dove la strada finisce e bisogna tornare indietro.

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Il ristorante Chex Jules a La Digue, Seychelles ©Lucio Rossi

Poco prima, Chez Jules assicura cibo e bevande con un buon rapporto qualità-prezzo. Da La Passe verso sud si arriva, dopo 4 km e un po’ di salita, alla magnifica spiaggia di Grand Anse. Anche qui c’è possibilità di ristoro.

Il consiglio è di raggiungere a piedi le magnifiche spiagge di Petit Anse e Anse Coco. Il sentiero è accidentato in qualche punto, ma comunque percorribile da chiunque sia in buona salute.

Noleggio: a La Digue è più facile trovare un noleggio bici che una gelateria. Appena scesi dal catamarano a La Passe c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Tutte le informazioni sulle Seychelles si possono richiedere all’Ufficio Turistico a Roma, tel. 06 50 90 135 e sul sito: Seychelles Tourism

Informazioni e prenotazioni in Agenzia Viaggi tramite Naar Tour Operator

Testo di Pier Vincenzo Zoli foto di Lucio Rossi |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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