Pantelleria, l’isola che respira

A passo lento tra scogliere di pietra lavica, scolpite dal vento, su un’isola che basta a sé stessa, ma che non è un mondo a sé, bensì un luogo accessibile nelle sue profondità per chi sa percepire il suo ancestrale respiro.

Testo di Giovanna Bazzanella e foto di Pierluigi Orler

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Pozze di acqua cristallina tra le rocce vulcaniche dell’isola di Pantelleria ©Pierluigi Orler

Per molti, ma non per tutti sembra essere il motto di quest’isola che non è né Africa né Sicilia, ma che porta il nome significativo di “Figlia del Vento”.

Conosciuta anche come la “Perla nera del Mediterraneo”, Pantelleria è di origine vulcanica e, dal 2016, ospita ufficialmente il parco naturale di Pantelleria, il 25° parco nazionale d’Italia e l’unico in Sicilia, che si estende per gran parte dell’isola.

Tra sentieri costieri immersi nella macchia mediterranea e nei corbezzoli, antiche mulattiere tra muretti a secco, terrazzamenti di vite ad alberello e scogliere di lava nera a strapiombo sul mare, quest’isola si rivela ai nostri occhi in tutta la sua cruda bellezza.

Dalle profondità delle sue viscere vibranti e ricche di energia, si avverte il suo respiro, dandoci la sensazione di camminare sul dorso di un grande essere preistorico addormentato, capace di nascondere molti più segreti di quanti se ne possano immaginare.

L’arrivo in aereo è agevole; il volo Volotea Verona-Pantelleria ci porta in poche ore in questo luogo remoto e affascinante, modellato nel corso del tempo dagli elementi che hanno forgiato la sua forte identità: la forza del mare, del fuoco, del vento e della terra.

Qui, tutto ricorda quanto la natura possa essere bella e allo stesso tempo impetuosa. A Pantelleria vivono uomini e piante audaci, che hanno saputo adattarsi a un territorio da sempre sogno di conquista di vari popoli, che ha visto sbarcare su queste coste Fenici, Romani, Vandali e Normanni, fino a quando l’isola nel 1700 non fu annessa al Ducato di Savoia e al neonato Regno d’Italia.

Archeologia e natura

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Pantelleria è verde e rigogliosa nonostante le scarse piogge ©Pierluigi Orler

Il nostro tour inizia nella zona nord-occidentale dell’isola, esplorando uno dei numerosi siti archeologici a cielo aperto. Tra terreni privati, necropoli e tombe dei Sesi finiamo per seguire curiose indicazioni dai nomi arabeggianti che ci guidano verso il centro dell’isola e la valle delle Favare.

Nei pressi di contrada Sibà, a Benikulà, entriamo nella pancia della montagna per una sauna naturale, con vapori d’acqua che fuoriescono dalle rocce a 38°C.

©Pierluigi Orler

Proseguendo lungo il costone della Montagna Grande e salendo nella valle delle Favare (getti di vapore d’acqua che possono raggiungere anche i 100°C) fino alla Favara Grande, percepiamo il respiro del territorio e comprendiamo come gli abitanti resilienti, abbiano saputo sfruttare queste risorse per coltivare una terra verde e rigogliosa come un’oasi, nonostante le scarse piogge.

Una spa a cielo aperto

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Pantelleria, il lago di Venere ©Pierluigi Orler

Il viaggio prosegue con un bagno rigenerante nella caldera di un antico vulcano, nei pressi del Lago Bagno dell’Acqua, noto anche come Lago di Venere.

Questo lago, grazie ai cianobatteri in esso contenuti, conferisce all’acqua una colorazione che varia dal verde al blu, tra sorgenti di acqua calda e fanghi solfurei benefici per la pelle.

È un luogo prezioso non solo per l’uomo, ma anche per la sua biodiversità unica, ideale per gli amanti del birdwatching che possono osservare numerosi uccelli migratori in transito tra Europa e Africa, trovando ristoro in quest’acqua né dolce né salata.

Lasciato questo incantevole luogo ci dirigiamo verso Punta Spadillo per un’esperienza unica. Qui, durante le mareggiate, si può visitare un caratteristico laghetto di acqua salata alimentato dal mare.

Raggiungibile sia via terra che via mare con un trekking non troppo impegnativo, il laghetto è ideale per chi ama posti particolari in qualsiasi condizione meteorologica.

È particolarmente suggestivo durante le mareggiate, quando le onde si infrangono tra le rocce di lava, incontrando l’indaco del mare in uno spettacolo di energia primordiale

Trekking con viste mozzafiato e luoghi d’incanto

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L’entroterra di Pantelleria è ricco di strade, sentieri, ruderi e crateri ©Pierluigi Orler

Raggiungiamo il cuore del parco nazionale di Pantelleria, la Montagna Grande, che con i suoi 836 metri rappresenta uno dei volti più incantevoli di quest’isola.

Ricoperta da boschi e foreste con specie botaniche uniche, questa montagna ci offre una prospettiva straordinaria. Nonostante sia circondata dal mare, l’isola sorprende con un entroterra ricco di strade, sentieri, mulattiere, contrade, antichi ruderi militari e crateri, dove la biodiversità sembra risuonare dal profondo della terra.

Tra grotte che custodiscono antichi racconti e passaggi magici che sembrano abitati da fate e folletti, ci lasciamo incantare dalla luce che filtra tra i rami muschiati di lecci, querce e corbezzoli.

Accompagnati da una guida esperta come Peppe Daietti, scopriamo un mondo visibile e invisibile, rapiti dalla fantasia infinita che questo luogo unico sa evocare.

Sopra e sotto l’acqua

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Scoprire Pantelleria in barca ©Pierluigi Orler

Il mare calmo ci ispira a circumnavigare l’isola, uno dei modi più affascinanti per scoprirne l’anima selvaggia e vulcanica. Ci imbarchiamo sul Brigantino di Tonino, storico accompagnatore della zona, sempre pronto a organizzare escursioni nei luoghi più remoti.

La costa, frastagliata e plasmata dall’antica lava, esercita un fascino unico sia sopra che sotto il livello dell’acqua, con fondali di una bellezza straordinaria e numerosi itinerari archeologici subacquei.

Dal diving allo snorkeling, il mare offre esplorazioni meravigliose a pochi passi dalla costa, come alla spettacolare Balata dei Turchi o presso le vasche termali naturali scavate nella roccia di Nikà dove si può nuotare in acque limpidissime per un’esperienza rara.

Qui, i continui cambi di temperatura dell’acqua sotto i costoni dei promontori marini, dove una sorgente termale raggiunge i 70°C e si mescola con l’acqua del mare, creano un ambiente balneare unico al mondo.

Vino e gastronomia

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I capperi di Pantelleria, un presidio IGP riconosciuto e apprezzato ©Pierluigi Orler

Il vento di maestrale, che rende il tempo incerto, ci fa optare per una giornata alla scoperta di vino e prodotti locali. Girovagando tra vigneti di malvasia e zibibbo coltivati a vite ad alberello, terrazzamenti di capperi e striscianti piantagioni di ulivi, grandi come una casa, ci torna molto chiaro il concetto di agricoltura eroica tipica dell’Isola di Pantelleria, dichiarata Patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO il 26 novembre 2014.

Un riconoscimento che ha premiato i sacrifici di un popolo che, grazie alla sua dedizione, ottiene frutti straordinari come il Passito di Pantelleria, l’olio di Biancolilla e i capperi I.G.P coltivati in terreni vulcanici, con i loro fantastici sottoprodotti come il paté di capperi e le foglie di cappero sott’olio, nonostante le condizioni ambientali estreme.

L’hangar e l’incredibile storia del macchi C.205

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Il colonnello Franco Linzalone, custode delle memorie storiche dell’aviazione italiana ©Pierluigi Orler

L’hangar Pierluigi Nervi, un Macchi C.205 e la sua incredibile storia che riemerge dalle profondità marine. Ebbene sì, Pantelleria è anche questo.

Catapultati nel cuore dell’hangar, tra i segreti nascosti della storia dell’Aeronautica Militare, conosciamo la straordinaria vicenda del Macchi C.205 e del suo pilota, Alvise Andrich, ritrovato dopo decenni negli abissi di Pantelleria.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, questa remota isola fu teatro di aspri combattimenti aerei tra le forze dell’Asse e gli Alleati, con Andrich della 80ª Squadriglia del 17° Gruppo protagonista di una missione epica.

Il suo aereo, perso in battaglia ma ritrovato nel 2023 a 30 metri di profondità, è ora oggetto di un meticoloso restauro. Il colonnello Franco Linzalone, custode delle memorie storiche dell’aviazione italiana, ci conduce con passione nel racconto di questo recupero straordinario.

Gli eventi di questo hangar e le vicende del Macchi C.205 di Alvise Andrich sono ora aperti al pubblico, un’opportunità unica per immergersi nella storia e nell’eroismo di quei tempi tumultuosi.

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Pantelleria ©Pierluigi Orler

Infoutili

Tutte le informazioni per organizzare una vacanza sull’isola di Pantelleria si trovano sull’app Pantelleria Experience. Un app disponibile su App Store e Google Play; una realtà multiservizi giovane e dinamica che mira a soddisfare i bisogni dei turisti presenti sull’isola, permettendogli di vivere una vacanza migliore.

Autonoleggio Policardo. Un servizio fondamentale da avere appena sbarcati, perché il modo più comodo per girare agevolmente sull’isola è con la macchina a noleggio. Con oltre 30 anni di attività, Autonoleggio Policardo offre un vasto parco mezzi e servizi personalizzati per supportare al meglio la vacanza dei clienti sull’isola. Fornisce mappe di navigazione e numerosi spunti tramite un servizio di info WhatsApp che, in tempo reale, aggiorna sui venti (che qui non sono pochi) e sulle diverse possibilità di escursioni disponibili.

Guida Peppe Daietti. In grado di evocare nei visitatori che hanno il privilegio di incontrarlo immagini nostalgiche, che rimandano ad un passato ormai perduto, Peppe guida in senso pratico e figurato, aiutandoti a scoprire ciò che è visibile ma anche invisibile agli occhi. T. 328.4165598 – giuseppe.daietti@gmail.com

Giro in barca dell’isola sul brigantino di Tonino. Meravigliosa ed indimenticabile gita sul Brigantino insieme a Tonino, una persona splendida che ama così tanto la sua Pantelleria che riesce a trasmetterti lo stesso amore: con grandissimo rispetto dell’isola si avvicina ad essa con eleganza e semplicità, raccontandoti ogni angolo, ogni colore, ogni sfumatura, ogni ricchezza, ogni pietra. T. 338.6410377

Come arrivare:

Aereo: L’aeroporto di Pantelleria si trova nella parte nord-occidentale dell’isola. Diverse compagnie effettuano collegamenti giornalieri con l’isola da Palermo e Trapani, con un volo che dura circa 30 minuti. Negli ultimi anni raggiungere Pantelleria è diventato ancora più conveniente, grazie ai voli low-cost operati da diverse compagnie come Volotea.

Nella stagione estiva da giugno a settembre – ci sono voli sia da Roma Fiumicino che da Milano Linate verso Pantelleria, con 2 frequenze settimanali. Diversi i collegamenti stagionali sempre da Roma e da altri aeroporti italiani come Venezia, Verona e Bologna

Nave: È il mezzo meno costoso per arrivare a Pantelleria. Si arriva fino a Trapani e da lì si può prendere l’aliscafo. I collegamenti sono giornalieri (tranne il sabato sera), gestiti dalla compagnia Siremar. Chi vuole può partire anche da Mazara del Vallo e arrivare a Pantelleria in traghetto in circa 2 ore.

Il collegamento, effettuato dalla compagnia Ustica Lines, avviene due volte al giorno (alle 11 e alle 17) dal martedì alla domenica. Il biglietto costa circa 35 euro. L’orario è un po’ scomodo: si parte da Trapani alle 24 (la barca impiega sei ore ad arrivare a Pantelleria) ma almeno non si perde la giornata. In estate però ci sono corse anche alle 14. Il biglietto base per un adulto in alta stagione costa circa 35 euro.

Quando andare:

Il periodo ideale per visitare Pantelleria va da giugno a ottobre. Sull’isola il clima tipicamente mediterraneo registra infatti estati calde con inverni miti, vento e pioggia scarsi. Più in dettaglio, in inverno si registra una temperatura media che va dai 9 ai 14 gradi, mentre in estate il termometro si assesta sui 25 gradi circa.

Dove dormire:

Il Dream Resort è un luogo affascinante situato nella zona collinare di Contrada Tarcino, sul versante orientale dell’isola, in uno dei punti più belli di Pantelleria. Costituito da costruzioni tipiche in pietra scura e immerso in una rigogliosa vegetazione mediterranea con ulivi, viti, limoni, aranci, piante grasse e colorati ibiscus, questo hotel conserva intatto l’incanto di un piccolo borgo pantesco.

Gli ospiti del resort possono contare su 46 camere/dammusi, arredate sobriamente con terrazzi panoramici, ambienti luminosi e accoglienti, ricchi di comfort, ma soprattutto della simpatia di Lorenzo e Cesare, che non si risparmiano nel condividere tutto con i loro graditi ospiti: dal buon cibo a una contagiosa risata tra amici. 

Dove mangiare:

da Mariano @ I Giardini Dei Rodo. Tra le mura di un antico Dammuso risalente al 1800, circondati, come suggerisce il nome dal verde dei giardini, tra palme, fiori e alberi di agrumi Mariano, Giuseppina, Vito e Ciccio, vi accoglieranno con tutto il calore isolano, offrendo vini panteschi e siciliani e piatti della tradizione, preparati con ingredienti attentamente selezionati.

Da Grazia e Gianni @ La Nicchia. La Nicchia è un susseguirsi di spazi finemente arredati: dalla zona lounge, disposta sui tetti di un antico dammuso per ammirare il calar del sole tra morbidi cuscini, tappeti arabeggianti e stuzzicanti delizie per il palato, al ristorante, custodito da un giardino pantesco all’ombra di un arancio secolare, dove è possibile assaporare un’esperienza culinaria autentica, ricca di materie prime selezionate, fino alla dispensa, con le sue spizzicherie di prodotti locali.

Ristorante AcquaAmore di Khamma. Immerso nella vegetazione e situato su terrazze panoramiche, questo ristorante unisce materie prime locali e creatività grazie al giovane e talentuoso Head Chef Pietro Mangani. Proveniente dalla scuola di Heinz Beck a Roma, Pietro continua a perfezionarsi nei migliori ristoranti stellati d’Europa tra una stagione e l’altra, per poi tornare sull’isola e deliziare il palato degli ospiti di questo angolo di paradiso.

Visita e degustazione vini Donnafugata.La cantina di Pantelleria, in contrada Khamma, sorge in un anfiteatro naturale costituito da vigneti coltivati su piccoli terrazzamenti, delimitati da muretti a secco in pietra lavica. Un luogo magico dove ammirare la vigna centenaria e il Giardino Pantesco Donnafugata, bene del FAI, scoprire i luoghi di produzione del Ben Ryé, Passito di Pantelleria Doc, e degustare tutti i vini Donnafugata in relax e sicurezza.

A tavola:

Nel menu Pantesco prevalgono prodotti della terra, poiché Pantelleria è più un’isola di agricoltori che di pescatori. Alimenti chiave sono capperi, origano, pomodori, cipolle, melanzane, patate e aglio, caratterizzati dai profumi unici del terreno vulcanico.

Specialità da provare includono pesto pantesco, tumma, zuppa di lenticchie e chakchouka (una caponata in versione piccante). Il pesce è ottimo, soprattutto le ricciole e per finire in dolcezza granita di gelso o bacio pantesco che è senza dubbio uno dei dolci più buoni dell’isola (frittelle farcite con ricotta e gocce di cioccolato).

In valigia:

Come in tute le destinazioni di mare, sono fondamentali il costume da bagno e abiti leggeri. Data la natura selvaggia, non possono mancare un paio di scarpe comode per muoversi nelle varie calette e l’attrezzatura da trekking per chi deciderà di esplorare i tanti sentieri mappati del parco naturale. Utile anche un maglione o una felpa, soprattutto per la sera quando il vento può rendere l’aria più fresca.

Testo di Giovanna Bazzanella e foto di Pierluigi Orler|Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com