Stati Uniti e UK avviano un corridoio di viaggio

Foto di graceful da Pixabay

Stati Uniti e Gran Bretagna stanno valutando di avviare un corridoio aereo tra i due Paesi per cercare di superare il blocco dei viaggi e ridare ossigeno al settore del turismo e del business travel che si trovano in tremenda sofferenza dall’inizio della pandemia di coronavirus.

Secondo quanto riportato dal sito Simple Flying i due governi hanno allo studio dei progetti per realizzare delle Travel Bubble localizzate che potrebbero consentire esenzioni ai termini della quarantena in vigore nel Regno Unito e negli USA per quei passeggeri che provengono da aree a basso tasso di infezione come New York (la situazione attuale nella Grande Mela è in lento miglioramento).

Tutto questo nel tentativo di rigenerare una delle rotte mondiali in grado di generare maggiori entrate. E questo accade proprio mentre sempre più Paesi entrano nella lista di quarantena obbligatoria per entrare nel Regno Unito, tuttavia, in virtù dei rapporti privilegiati tra i due governi, i colloqui procedono in maniera spedita.

Fonti britanniche affermano che ci sono discussioni in corso a un livello molto alto intorno all’apertura della tratta Londra New York. “Sono in una fase molto precoce, ma è fondamentale far andare avanti gli affari con un importante partner commerciale come gli Stati Uniti, soprattutto perché ci avviciniamo alla Brexit”, ha dichiarato pochi giorni al Telegraph fa un funzionario a conoscenza della questione.

Prima  dello scoppio della pandemia e che fossero imposte le restrizioni ai viaggi e agli spostamenti, la tratta Londra – New York era la rotta che generava più entrate al mondo, con oltre 1 miliardo di dollari di vendite annuali. I viaggiatori d’affari nel Regno Unito dagli Stati Uniti hanno speso 1,4 miliardi di dollari nel 2019, secondo il sito Statista. Molto più dei 495 milioni di dollari spesi dai tedeschi al secondo posto, o dei 265 milioni di dollari dai francesi, al terzo.

Al momento, al pari di tutti gli altri cittadini europei, ai britannici è ancora vietato entrare negli Stati Uniti. Allo stesso modo, tutti i britannici di ritorno dagli Stati Uniti sono soggetti a una quarantena di due settimane. Mentre tutti gli Stati Uniti continuano ad essere considerati “zona rossa”, alcuni stati e particolari aree del Paese stanno registrando tassi di infezione più bassi rispetto ad altri, tali da consentire la valutazione di sollevare cautamente il blocco.

A cura di Redazione | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

Caro lettore,

Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.

Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.