Lisbona, Tavole Creative

Una città dal fascino malinconico, attraversata dal suono nostalgico del fado, che ha saputo reinventarsi anche grazie alle nuove proposte gastronomiche creative che affiancano l’ottima cucina tradizionale. Ecco qualche dritta per immergersi nell’atmosfera unica e gustosa della città di Fernando Pessoa, sospesa tra il Tago e l’Atlantico. Da seguire lungo il percorso del tram 28.

Testo e foto di Emanuela De Santis

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Lisbona: Un piatto di Açorda de camarão al ristorante Bairro do Avillez ©Emanuela De Santis

Lisbona, la capitale più ad occidente d’Europa, è anche la meno global. Nonostante i restyling del 1994, con l’elezione a capitale europea della cultura, le nuove banchine sul Tago, le facciate ridipinte dei palazzi rococò, la conversione di vecchi opifici in templi della gastronomia.

Qui regna ancora intatta l’atmosfera anni ’50 dei bar come A Ginjinha, dove si serve solo il tipico liquore di amarena, e dei caffè come A Brasileira, all’ombra della statua di Pessoa, le cui foto campeggiano sulle pareti di Martinho da Arcada, sotto i portici di Praça do Comércio, il ristorante di cucina tradizionale che lo scrittore aveva eletto a sua seconda casa.

Icone locali restano, oltre ai tram “remodelado” anni ’30, le mercearias di baccalà, le confetarias in stile “pombalino”, gli empori della Baixa con i banconi di legno scuro.

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Lisbona, le sardine in scatola di Tricana, uno dei marchi storici del Portogallo ©Emanuela De Santis

Un tempo questo era il quartiere dei laboratori di baccalà, delle botteghe per la salagione di tonni e sardine. Oggi le sardine in lattina sono il souvenir pop di Lisbona, con marchi specializzati ed etichette coloratissime che strizzano l’occhio ai comics vintage.

Resiste immutato lo street-food alfacino: la bifana, il panino ripieno di lonza di maiale marinata e rosolata con paprika, alloro, aglio, coriandolo, cumino e piri-piri, il peperoncino africano.

Simboli golosi i pasteis de Belém o pasteis de nata, tortine di pasta sfoglia caramellata farcite con crema al limone da gustare in un boccone.

Le pastelarias storiche, come la Confeitaria Nacional, sfornano tutti i dolci della tradizione; dagli afogados, un impasto di zucchero e uovo, ai travesseiros di Sintra, cannoli di millefoglie ripieni di tuorlo d’uovo e mandorle, al sontuoso bolo do rei, con canditi, uvetta, frutta secca e vino di Portoma.

Anche una new entry come Alcôa, in rua Garrett, fa tendenza recuperando antiche ricette da conventi e monasteri.

Musei di Lisbona: le nuove aperture

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Il Centro Interpretativo da Historia do Bacalhau a Lisbona ©Emanuela De Santis

D’altronde è una realtà anche la Lisbona del design e delle nuove mode urbane, dei musei che inneggiano alla modernità: ultimo arrivato, sulla spianata di Praça do Comercio, è il Centro Interpretativo da Historia do Bacalhau, aperto nel 2020, che celebra l’epopea del baccalà, protagonista assoluto della tavola lusitana.

Sul nuovo lungofiume ecco il MAAT, il museo delle architetture sostenibili e delle nuove tecnologie, che con la sua mole aerodinamica offre la rampa alle evoluzioni degli skaters.

Ma prima di raggiungere la riva del Tago è d’obbligo la sosta da Pastéis de Belém,  al lato del Monastero dos Jerónimos, la pasticceria dove sono stati inventati i famosi dolcetti.

Alle ricche linee gotico-rinascimentali del monastero si contrappone l’essenzialità del Centro Cultural de Belém, che ospita cinema, sala concerti, ristoranti nonché la Coleção Berardo di pittura contemporanea, con opere da Picasso a Francis Bacon.

Ristoranti di Lisbona: uno sguardo alle novità

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Lisbona, il ponte 25 de Abril sul fiume Tago al tramonto ©Emanuela De Santis

La piattaforma panoramica del Pilar 7, all’estremità del ponte 25 de Abril, regala una vista inedita sulla città e sulla banchina portuale, la zona dei docas, i depositi fluviali riconvertiti in ristoranti, bar e locali di tendenza.

Kais, ad esempio, è un’officina meccanica trasformata in ristorante d’atmosfera industrial-futurista, con installazioni acquatiche e argani tra le piante di ulivo.

Sui tavoli, ispirati agli arredi in legno di Frank Lloyd Wright, regna la cucina regionale in versione cool: dalla cataplana, piatto tipico dell’Algarve, proposto in variante light con molluschi e patate, alle pastéis de bacalhau, le classiche polpette di baccalà.

Food e creatività sono le parole d’ordine del Village Underground, struttura in lamiera di container e autocarri che ospita un’eatery, spazi co-working ed eventi dj-set, all’insegna di una vocazione hipster condivisa anche da Lx Factory, ex polo industriale che adesso comprende locali bio e vegani, spazi per il finger-food, botteghe vintage e gallerie d’arte.

Gettonatissima meta turistica è l’ex Mercado da Ribeira, oggi entrato nel brand internazionale di Timeout Market, con tutto il meglio dell’offerta gastronomica lusitana.

Mentre per una degustazione guidata tra le migliori etichette di vini portoghesi la una meta istituzionale è Vinhos de Portugal, negli ambienti scenografici sotto i portici di Praça do Comércio.

Seguendo il percorso del tram 28

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Lisbona. il tram giallo n°28 accanto alla cattedrale ©Emanuela De Santis

Il tram giallo 28 sferraglia tra stradine e pendii, sfiora Martim Moniz, l’antico bairro moresco, doppia il castello di S. Jorge, rasenta la Cattedrale e s’arrampica sferragliando fino alla Graça.

Passa proprio accanto alla Feira da Ladra, il mercato delle pulci dove andare a caccia delle caratteristiche piastrelle smaltate, gli azulejos d’epoca, prima di intrufolarsi nelle stradine dell’Alfama.

Arrotolata su se stessa in una matassa senza capo né coda di vicoli e viuzze, l’Alfama è il cuore del fado, la colonna sonora di Lisbona che ogni sera risuona da un locale all’altro del quartiere.

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Lisbona, il ristorante Esquina da Alfama, uno dei locali tradizionali dove si suona il fado ©Emanuela De Santis

Musica e cucina alla Casa de Linhares, in mezzo alle colonne di pietra e agli enormi camini di un palazzo rinascimentale, dove due giovani chef, Samuel Mota e Ivo Brandão, ravvivano il tradizionale sapore delle crocchette di alheira (salsiccia di pollo o anatra), del caldo verde (minestra di cavolo) e dell’açorda alentejana, zuppa di pane con lingua di merluzzo.

Il tram 28 continua il tragitto attraversando il Chiado ed inerpicandosi verso il Bairro Alto.

L’antica residenza nobiliare di Palacio Chiado è oggi un mirabolante lounge bar di signature cocktails e ristorante in cui lo chef Manuel Bóia Rabo propone piatti regionali, come la coda di bue stufata nel vino rosso, con qualche incursione nella cucina mediterranea e d’oltreoceano.

Alcuni indirizzi a Bairro Alto

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Lisbona, il ristorante Bairro do Avillez ©Emanuela De Santis

Ritagliato tra le boutiques del Bairro Alto, il Bairro do Avillez è l’indirizzo degli shopping addicts, che si danno appuntamento per un cocktail nel sofisticato minibar, per l’aperitivo davanti ad un tagliere di queijos e charcutaria nella taverna e per la cena attorno ai tavoli del pateo, dove il piatto forte dello chef e patròn José Avillez resta l’açorda de camarão, tradizionale pancotto piccante arricchito da gamberoni e guarnito con uova.

Il 28 fa capolinea al Campo de Ourique, un quartiere operaio di fine Ottocento dove non mancano colorati azulejos e facciate Art Deco, nuova meta cool per i negozi di artigianato modaiolo e le eaterie gourmet tra cui spicca Tasca da Esquina, il locale accogliente e informale dello chef Vítor Sobral che, insieme ai piatti della tradizione come il bacalhau à Braz (ritagli di merluzzo con patate fritte, olive, cipolle e uova sbattute), propone innovativi petiscos (le tapas lusitane) da gustare con un bicchiere di vinho verde.

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L’interno del ristorante Tasca da Esquina, Lisbona ©Emanuela De Santis

Al contrario, Principe Real, che si sviluppa attorno all’omonimo giardino con i chioschi belle-époque, sotto la chioma ad ombrello di un gigantesco cedro, è il cuore indiscusso del lusso lisbonese, con le residenze ottocentesche, i locali di tendenza e le vetrine di moda portoghese che fanno capo a Embaixada, un sofisticato centro commerciale in un palazzo moresco dell’800, riconvertito in galeria conceptual.

All’interno, tra scalinate neoclassiche, boiserie e statue d’epoca, si annidano store dedicati alla gastronomia, agli accessori per la casa e all’abbigliamento, il tutto firmato da artigiani e stilisti rigorosamente portoghesi, oltre a bar e ristoranti come Gin Lovers, in cui i petiscos vengono stemperati in un bicchierino di gin, da scegliere tra le oltre 60 etichette in carta.

Proprio accanto all’Embaixada, c’è il Pavilhão Chinês, il bar più bizzarro di Lisbona: un ex negozio di antiquariato strabordante di oggetti, giocattoli e ninnoli da tutto il mondo, con una chilometrica lista di cocktails.

Il quartiere Arroios a Lisbona

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Banchi di frutta e verdura al mercato coperto di Arroios ©Emanuela De Santis

L’Arroios, chiamato fino agli anni ’20 il bairro das colónias, oggi è il quartiere multietnico di Lisbona, un mix di palazzi déco, edifici modernisti e facciate piastrellate di azulejos che si affacciano sul panorama del Miradouro da Graça e sulla scalinata del Caracol, trasformata in museo open air dai graffiti di street-art.

Attorno al mercato coperto di Arroios pullulano le cucine take-away, i banchi di street food e i ristorantini etnici. Qui l’ex calciatore Carlos Correia ha allestito il suo A Avò Tinha come il salotto di una vecchia casa lusitana, arredandolo con mobili di recupero e con gli oggetti più disparati, dalle vecchie pentole ai piatti scompagnati.

E come a casa si mangia: uova strapazzate con asparagi e farinheira (salsiccia speziata), seppie fritte, guancia di maiale in umido, merluzzo o polpo alagareiro, condito con olive, aglio e alloro.

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L’interno del ristorante Jncquoi Asia, Lisbona ©Emanuela De Santis

Intanto, lungo l’Avenida da Libertade, gli Champs-Élysées lisbonesi, buttafuori algidi come James Bond dirigono la fila davanti ai due locali più trendy della capitale: Jncquoi Avenida, al primo piano del neoclassico teatro Tivoli, ristorante gourmet, deli bar e fashion store da uomo; e lo sfavillante Jncquoi Asia, con décor studiati per i selfie con tanto di cocktail in mano, draghi dorati appesi al soffitto, un giardino giapponese in miniatura e una frenetica brigata che sfodera a getto continuo dim sum, samosa, spring rolls, sushi e sashimi dall’incandescente cucina a vista.

Infoutili

In Italia: Ufficio turistico del Portogallo, Via Paolo da Cannobio 8, Milano, tel 02-00629000; www.visitportugal.com

A Lisbona: Rua do Arsenal 21, tel. 00351-21-0312700; www.visitlisboa.com

Come arrivare

in aereo Voli diretti per Lisbona con TAP (www.flytap.com) da Roma, Milano, Bologna, Venezia, Napoli, Firenze, Bari, Palermo e Cagliari a partire da 45 € a tratta.

Dall’aeroporto si arriva in centro città con l’aerobus n. 1 (ogni 20 m.) e n. 3 (ogni 40 m.); costo 3,60 €. In alternativa i bus 783, 705, 744 e 722 o la metro (con la carta ricaricabile Viva Viagem la corsa costa 1,50 €, il giornaliero 6,40 €).

Con la Lisboa Card (www.lisbona.info/lisboa-card) libera circolazione su tutti i mezzi pubblici e ingresso gratuito in 37 musei, monumenti e luoghi di interesse (anche a Sintra, Queluz, Alcobaça, Batalha e Mafra); costo da 20 € per la card giornaliera.

Cosa vedere

Centro Cultural de Belém Praça do Império, tel. 00351-21-3612400; www.ccb.pt Orario: lun.-ven. 8-20, sab., dom. e fest. 10-18. Ingresso: 5 €

Gigantesco centro culturale e museale progettato dagli architetti Vittorio Gregotti e Manuel Salgado, comprende auditorium, spazi espositivi, negozi, caffè e ristorante con vista sul Tago. Ospita eventi, mostre, concerti di musica classica e jazz, rappresentazioni teatrali e di danza. Imperdibile la visita alla Coleção Berardo d’arte contemporanea (opere di Bacon, Warhol, Duchamp, Picasso, Dalí).

MAAT Avenida Brasília, tel. 00351-21-0028130; www.maat.pt Orario: tutti i giorni 11-19. Ingresso:9 €

Inaugurato nel 2016, il Museu de Arte, Arquitetura e Tecnologia racchiude quattro aree espositive nel futuristico involucro architettonico disegnato da Amanda Levete. All’interno, oltre alla collezione di arte contemporanea della Fondazione EDP, anche opere e installazioni ispirate alle nuove tecnologie, alla fotografia, al cinema, alla musica, alle arti.

Pilar 7 Avenida da Índia, Ponte 25 de Abril, tel. 00351-21-1117880; Orario: tutti i giorni 10-18 (ottobre-aprile), 10-20 (maggio-settembre. Ingresso: 5 €

Affascinante percorso tra gli spazi esterni e interni del settimo dei 14 pilastri a sostegno del più moderno ponte di Lisbona, che collega la città con i quartieri della riva sud. La visita termina su una terrazza panoromica tutta in vetro, sospesa ad 80 metri di altezza.

Centro Interpretativo da História do Bacalhau Terreiro do Paço, Torreão Nascente, tel. 00351-21-1126155; www.historiabacalhau.pt Orario: tutti i giorni 10-20. Ingresso: 4 €

Inconsueto museo inaugurato nell’agosto 2020, celebra la storia della pesca al merluzzo atlantico e quella del baccalà come simbolo gastronomico della cucina portoghese. Comprende un punto vendita dove acquistare baccalà, stoccafisso, conserve e prodotti regionali e un ristorante gourmet (Terra Nova), ovviamente specializzato in ricette a tema.

Caracol da Graça Ai piedi dell’omonimo miradouro (punto panoramico), la ripida scalinata che unisce Graça al bairro della Mouraria è il palcoscenico della street art cittadina, uno spazio pubblico che il comune di Lisbona ha concesso alla creatività degli artisti locali.

Dove dormire

Verride Palácio de Santa Catarina

Rua de Santa Catarina 1, tel. 00351-21-1573055; www.verridesc.pt 19 stanze all’insegna del lusso e dello stile in un palazzo storico, un mix di moderno design, artigianato locale e arredi antichi culminante nella suite Royal Wing, arredata con opulenza nobiliare. Dal roof-bar vista impareggiabile sulla città. Doppia da 432 €

Palacete Chafariz d’El Rei Travessa do Chafariz del Rei 6, tel. 00351-21-8886150; http://chafarizdelrei.com Un palacete primo Novecento in stile tra l’art-nouveau coloniale e l’eclettismo fin-de-siècle, trasformato in boutique hotel di charme in un tripudio di specchi e stucchi, marmi e azulejos, vetrate e cristalli, ori ed ebani, arredi antichi e tocchi di spregiudicato design. Doppia da 288 €.

The Vintage Hotel & Spa

Rua Rodrigo da Fonseca 2, tel. 00351-21-0405400; www.thevintagelisbon.com Nei pressi dell’Avenida da Libertade e delle boutiques del Bairro Alto, conquista con la sua atmosfera retrò, i velluti e le luci basse, le fragranze aromatiche della spa, il ristorante di cucina portoghese rivisitata e la vista panoramica dal bar in terrazza. Inedito breakfast a base di pasteis de nata fatte in casa e spumante ghiacciato. Doppia con colazione da 183 €.

DoubleTree by Hilton

Rua Engenheiro Vieira da Silva 2, tel. 00351-21-0410600; www.hilton.com Nel cuore di Arroios, quartiere entrato a far parte dei luoghi di tendenza della città e vicinissimo alla fermata del metrò, l’hotel nasce dal restyling di un’ex officina. Col suo design improntato all’originalità, è l’emblema della nuova linea della catena alberghiera: stesso confort a prezzi più accessibili. Doppia da 118 €.

Dove mangiare

Martinho da Arcada: Praça do Comércio 3, tel. 00351-21-8879259. Orario: pranzo 12-15, cena 19-22. Conto medio: 25 €.

Pastéis de Belém: Rua de Belém 84-92, tel. 00351-21-3637423. Orario: 8-20.

Kais: Rua da Cintura do Porto de Lisboa – Santos, tel. 00351-21-3932930. Orario: 19.30-24, chiuso dom. e lun. Conto medio: 40 €.

Village Underground: Avenida da Índia 52, tel. 00351-21-5832469. Orario: mer.-sab. 11-23, dom. 11-20, chiuso lun. e mar. Conto medio: 10 €.

A Baiuca: Rua San Miguél 20, tel. 00351-93-9457098. Orario: 19.30-23.30, chiuso mar. e mer. Conto medio: 10 €.

Esquina de Alfama: Rua de São Pedro 4, tel. 00351-21-8870590. Orario: 16-24, chiuso mar. Conto medio: 20 €.

Casa de Linhares: Beco dos Armazéns do Linho 2, tel. 00351-91-0188118; Orario: 20-02. Conto medio: 35 €. + 15 € concerto fado.

Palacio Chiado: Rua Alecrim 70, tel. 00351-21-0101184. Orario: 12.30-15.30 e 18-22.30, chiuso sab. e dom.. Conto medio: 50 €.

Bairro do Avillez: Rua Nova da Trindade 18, tel. 00351-21-5830290. Orario: 12-22.45. Conto medio: 37 €.

A Avó Tinha: Rua Ângela Pinto, Mercado de Arroios loja 12/13, tel. 00351-92-6286456. Orario: 12-15 e 19-23. Conto medio: 15 €.

Jncquoi Avenida: Avenida Liberdade 182-184, tel. 00351-21-9369900. Orario: 12-22.30, chiuso sab. e dom. Conto medio: 55 €.

Jncquoi Asia: Avenida Liberdade 144, tel. 00351-21-0513000. Orario: 12-22.30, chiuso sab. e dom. Conto medio: 40 €.

Tasca da Esquina: Rua Domingos Sequeira 41, tel. 00351-21-0993939. Orario: 12.30-15.30; 19.30-23, chiuso mart. e merc. Conto medio: 35 €.

Alcoa: Rua Garrett 37, tel. 00351-21-1367183

Confeitaria Nacional: Praça da Figueira 18/B, tel. 00351-21-3424470.

Vinhos de Portugal: Terreiro do Paço, Ala Poente, tel. 00351-21-3420690.

Testo e foto di Emanuela De Santis|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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