In passato sono state numerose le spedizioni realizzate per andare alla scoperta dell’Antartide, terra remota, deserta ed inospitale. Oggi esiste un turismo di avventura che consente di ammirare questo luogo magico popolato da montagne di ghiaccio che assumono forme e figure inaudite.
Testo e foto di Ornella D’Alessio

Immenso, bellissimo, spaventoso, bianco. L’Antartide è il Continente più freddo, più arido e più ventoso del globo con una superficie superiore a quella dell’Europa, a quella degli Stati Uniti e il doppio di quella dell’Australia. Il meno popolato e il meno inquinato.
Il clima varia da rigido a insostenibile e può volgere dalla quiete del cielo terso alla più terribile delle bufere nel giro di attimi, con temperature che durante i mesi della notte invernale possono scendere sotto i – 80°.
Un pensiero rinfrescante mentre fuori la canicola estiva si fa sentire. Inospitale, aspro ma terribilmente affascinate questo lembo di terra, remoto e deserto, da circa 15 milioni di anni contribuisce a regolare il clima del globo.
Ha sempre esercitato un fascino irresistibile sull’uomo e fin dal XVIII secolo ha attratto esploratori e spedizioni. Si estende per 13.8 milioni di chilometri quadrati totalmente disabitati, percorsi da catene montuose come la Transantartic Mountains lunga oltre 2900 km con cime che arrivano ai 5000 metri.
Uno sviluppo costiero di 30.500 chilometri dal quale, ogni giorno, si staccano centinaia di iceberg, giganti di ghiaccio dai riflessi azzurri che vanno alla deriva come isole incantate.
Le antiche spedizioni in Antartide

Qui sono state scritte molte delle pagine più drammatiche ed eroiche dalla storia delle esplorazioni, da Schakleton, del quale quest’anno ricorre il centenario della morte, a Scott, da Ross ad Amundsen.
Su queste coste inospitali e selvagge, nel labirinto di isole che punteggia la Penisola Antartica, quella lingua che penetra lo Stretto di Drake e si getta come un ponte impossibile verso la Terra del Fuoco separando la furia l’Oceano Pacifico da quella dell’Atlantico, si avventuravano i balenieri già nell’800 superando difficoltà inimmaginabili.
Turismo d’avventura

Dal 1969, con la prima crociera turistica svedese, anche avventurosi viaggiatori alla ricerca della grandiosità della natura, della solennità del silenzio e dello spazio infinito. Navigare da queste parti è un evento eccezionale possibile solo per pochi mesi durante l’estate australe. Un vero privilegio.
Una tratta, quella del temutissimo Stretto di Drake, che a bordo di una delle eleganti scandi-design navi gemelle SH Minerva o SH Vega di Swan Hellenic, entrambe sulla rotta antartica quest’inverno, si supera bene nonostante i possibili furious fifties o gli screaming sixties, come sono chiamati i temibili venti che battono a quelle latitudini.
Questo grazie al grande comfort delle cabine, rese più accoglienti dal caminetto (elettrico) sempre acceso, alla cortesia del personale e allo spessore delle conferenze, mai banali. Certo l’ansia di arrivare si sente, e per le prime 48 ore di traversata si vive un mix di sensazioni forti davvero indimenticabili.
Le meraviglie del viaggio ai confini del mondo

Si lasciano gli ormeggi a Ushuaia, in Argentina, a bordo di una delle due lussuose navi di nuova generazione da 152 passeggeri e uno staff di 120 persone, con un sistema di propulsione ibrido diesel-elettrico da 5 megawatt che rimuove il protossido di azoto e brucia diesel a basso contenuto di zolfo.
Le due imbarcazioni gemelle sono lunghe 115 metri, larghe 23 metri, pescano 5,5 metri e in mare aperto possono raggiungere i 15,5 nodi di velocità. Lo scafo è PC5 rinforzato per affrontare il ghiaccio di un anno (nelle conferenze a bordo s’imparano le varie differenze del ghiaccio) e a bordo vanta un sofisticato sistema di gestione dei rifiuti con grande attenzione a usare meno plastica possibile.
Il passaggio di Drake, che in caso di calma piatta viene anche chiamato Drake Lake, mentre quando è agitato gli inglesi usano l’espressione Drake shake, è un’esperienza che s’intensifica con il passare delle ore e solo dopo circa un giorno si solca l’oceano al cospetto dei primi giganti di ghiaccio, vere e proprie montagne dall’equilibrio instabile che gli elementi scolpiscono in forme e figure inaudite.
Lungo le coste della terraferma emergono lance di granito che superano i 3000 metri di altezza, pareti verticali e ghiacciai pensili che tolgono il fiato. L’itinerario può cambiare, proprio seguendo le condizioni meteorologiche: questo lo sa bene il comandante Tim Cashman, che in una delle sue tante spedizioni antartiche ha strabiliato gli ospiti zigzagando tra i marosi dello Stretto di Drake cercando, per quanto possibile, di rendere accettabili i 55 nodi di vento e i dieci metri di altezza delle onde.
Le giornate di navigazione sono scandite dal ritmo degli sbarchi (wet o dry, a seconda che si approdi fra le rocce o si scenda con i piedi in acqua) per raggiungere le insenature più nascoste, le basi di ricerca che molte nazioni tengono in funzione in questo mondo perduto e le colonie di pinguini che spesso popolano gli angoli più belli.

La compagnia Swan Hellenic dopo 70 anni dalle prime crociere, torna sul mercato con un ampio programma di esplorazioni antartiche con solide navi costruite in Finlandia, che garantiscono ogni comfort (a bordo ci sono anche la spa, la palestra vista mare e la sauna) e, tempo permettendo due landing (sbarchi) al giorno.
A volte basta fermarsi un momento o inginocchiarsi per scattare una foto: ci si trova letteralmente circondati dai pennuti in frack. Poi ci sono i luoghi iconici, che a bordo della snella SH Minerva o SH Vega si raggiungono comodamente, come il passaggio del Circolo Polare Artico (66°33’49.9” S), la Danco Coast e lo Stretto di Gerlache o il Lemaire Channel, un’infilata di vette imbiancate che cadono a picco nell’oceano blu lunga poco più che una decina di chilometri.
Sembra di sfiorare le rocce con le fiancate mentre sulla nave incombono i seracchi di innumerevoli ghiacciai pensili. Ci si sente piccoli e fra i passeggeri scende il silenzio rotto solo dal suono profondo e misterioso delle lastre di ghiaccio che si staccano e cadono in mare in un’esplosione di spruzzi.
Esperienze uniche ed indimenticabili

In questa immensità le tracce dell’uomo sono rare, precarie, provvisorie: qualche puntino rosso all’orizzonte segnala la presenza di una base di ricerca, come a Deception Island, i resti di una scialuppa, qualche baracca fatiscente ed una manciata di croci a ricordare il sito di una stazione baleniera.
Proprio nella caldera di Deception Island, a Pendulum Cove, ci sono delle sorgenti d’acqua termale dove ci si cimenta nel bagno più incredibile del mondo: circondati dal ghiaccio e dai compagni di viaggio in tenuta polare, ci si spoglia e ci si immerge nell’acqua caldissima.
Dove il tempo lo permette il team food & beverage si spinge anche in acqua per porgere calici di bollicine tra i ghiacci agli ospiti, mentre sugli zodiac sono concentrati in spettacolari safari fotografici.
Avvistamenti di animali

Durante la navigazione in Antartide si avvistano orche, foche leopardo, elefanti marini e tante specie di balene: Humpback, Blue, Fin e Minke. Ci si avvicina, inoltre, a numerose colonie di pinguini fra i quali spiccano i Papua, dal grande becco arancione, ed i Macaroni, con la cresta a ciuffi gialli.
Non mancano i pinguini dell’Antartide, con la sottile striscia nera che unisce la testa al mento, mentre è in declino il numero di quelli Adelia, a causa del cambiamento dell’habitat, legato al cambiamento climatico.
Sono comunque centinaia e centinaia di esemplari che colonizzano gli angoli più belli del Continente, non degnano di uno sguardo il visitatore e, assolutamente imperturbabili, si muovono nella loro livrea come se fossero gli animali più eleganti del creato. Sono loro, e solo loro, i veri signori del Polo Sud.
Infoutili:
Con chi andare: La compagnia Swan Hellenic per l’inverno 22/23 raddoppia la proposta di crociere-spedizioni in Antartide con le due navi di ultima generazione SH Minerva e SH Vega battenti bandiera maltese, progettate per soddisfare i più recenti requisiti in termini di normative ambientali.
La propulsione ibrida e la generazione di energia consentono alle navi di produrre zero emissioni in porto e di navigare attraverso i santuari della fauna selvatica solo con la batteria, sempre a emissioni zero.
Tanti gli itinerari che cambiano secondo i periodi tra ottobre e marzo con l’ultima spedizione da Ushuaia (Argentina) a Cape Town (Sudafrica). I prezzi oscillano secondo la durata e partono da 8.610 compreso il volo a/r e una notte in hotel 4 stelle a Buenos Aires.
Quando andare: Durante l’estate australe che va da novembre a febbraio. In questo periodo la temperatura media sulla costa oscilla tra i –10° e i + 5°.
Il bagaglio: Per un viaggio in Antartide sono indispensabili l’abbigliamento invernale, gli occhiali da ghiacciaio e il costume per l’avventuroso bagno nelle acque di Deception Island. Quest’isola è la caldera larga 8 chilometri di un vulcano e i più arditi possono fare il bagno a Pendulum Cove, dove si trovano il maggior numero di sfiati caldi che riscaldano la gelida acqua antartica.
Corrispondenza: Durante la crociera in Antartide si visita una base, dove si possono spedire delle lettere che partono con un annullo speciale (molto ricercato tra i collezionisti). Di solito se nella base non c’è nessuno si lascia la lettera con l’indirizzo preciso e un dollaro per l’affrancatura. Arriverà a destinazione in uno spazio di tempo compreso tra uno e sei mesi (ricordarsi di portare banconote da 1 dollaro).
Testo e foto di Ornella D’Alessio|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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