Difficile dire a parole la quantità di meraviglie che racchiude Berna, patrimonio Unesco e capitale della Confederazione Svizzera. Non resta che lasciarsi conquistare dal suo nucleo antico racchiuso tra le ansa dell’azzurrissimo fiume, l’Aare, percorrendo i 6 km di portici alla ricerca di angoli romantici, pasticcerie sontuose e terrazze panoramiche.

Berna patrimonio Unesco, sul fiume Aare
Un panorama sulla città vecchia di Berna ph.Shutterstock

Il nucleo storico di Berna: Patrimonio Unesco

centro storico di Berna patrimonio Unesco
Una veduta aerea del centro storico della città di Berna, ph.Shutterstock

Goethe, viaggiatore romantico e insaziabile nel lontano 1799, emise un verdetto a tutt’oggi inappellabile. Arrivato a Berna davanti alla bellezza della Kramgasse che si snodava sinuosa verso le anse dell Aare, disse che si trattava della strada più bella che gli fosse capitato di vedere

La Kramgasse  e la Zytglogge (la Torre dell’Orologio a Berna patrimonio Unesco
La Kramgasse la via principale del centro storico con la Zytglogge, la famosa Torre dell’Orologio ph Shutterstock

La Kramgasse lunga arteria che parte dalla Zytglogge (la Torre dell’Orologio) e prosegue, intatta e magnifica fino all’azzurra curva del fiume Aare insieme alle due parallele, Munstergasse e Rathausgasse e alle innumerevoli piccole strade che le attraversano, sono il nucleo antico della città tutelato dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 1983. 

Un patrimonio perfetto, unico, conservato in modo straordinario e tutelato con affetto e precisione dalla municipalità e dagli abitanti. Quello che lascia più stupiti non è solo lo stato eccellente e in cui versa tutta la città antica – nessuna bruttura, nessun edificio differente, niente che non sia coevo del nucleo originale – ma il fatto che sia una città viva, fresca, animata; non è un museo Berna, ma una città vissuta e viva.

Con precisione elvetica tutto si conserva ma vive: per dire, i tabelloni elettronici del filobus che attraversa la Kramgasse sono stati rimossi perché esteticamente difformi. Non che servissero a molto: l’attesa di un mezzo da queste parti è una religione, non passano più di 4-5 minuti tra un passaggio e il successivo. Si può stare sereni.

Aare, l’incantevole fiume blu dalle acque purissime

Fiume Aare, Berna patrimonio Unesco
L’ansa del fiume Aare che cinge la città vecchia di Berna

Il centro storico sorge su di una penisola sopraelevata sul fiume Aare che circonda quest’area da tre lati ed è una presenza imprescindibile nonché bellissima.

L’Aare è il fiume più lungo della Svizzera e ha acque purissime, di un celeste tra lo smeraldino e l’acquamarina, come solo capita di vedere in certi laghi alpini. Un fiume incantevole che cinge la città e si fonde con lei e con la fiorente natura circostante.

Si naviga, si solca, si passeggia attorno all’ Aare e non lo si dimentica mai. I ponti che lo attraversano sono altissimi; l’altezza è una delle caratteristiche cittadine, i ponti sono alti, la città è sollevata sul fiume, le terrazze da cui godere lo spettacolo, innumerevoli. 

La storia di Berna

Volkshaus Berna
Particolare del Palazzo della Volkshaus del 1914 a Berna ph.Eugenio_Bersani

In questa lingua di terra, nel 1191, il Duca Bertoldo V decide di far nascere una città. Il primo nucleo nasce attorno alla Torre dell’Orologio, la Zytglogge; le case erano in legno, facile preda degli incendi. Nel 1405 un immenso rogo distrusse più di 650 abitazioni e da allora ecco la pietra, l’arenaria di Berna dal color nocciola che definisce ancor oggi il panorama cromatico cittadino.

Una pietra fragile, porosa che va continuamente restaurata per mantenerne la bellezza. Al grande incendio si deve dunque il volto cittadino come si offre oggi al nostro sguardo.

Sei chilometri di portici coperti

Kramgasse, la via principale di Berna
Ingresso delle cantine trasformate in negozi locali e laboratori artigianali lungo la Kramgasse, la via principale di Berna Ph.Eugenio_Bersani

E ancora, i sei chilometri di portici che avvolgono ogni strada grande e piccola, arrivano dalla ricostruzione del 1405. Al tempo i portici erano luoghi di lavori riparati per le botteghe artigiane: vi si poteva lavorare al riparo da pioggia e sole, come oggi vi si può passeggiare senza timore dei capricci del tempo.

Ma non bastano i numerosissimi bar e pasticcerie del piano terra: alla base dei porticati si spalancano numerosi portoni in legno con scale che scendono al di sotto. Vecchi granai, cantine, laboratori sono stati trasformati in gallerie d’arte, locali, persino piccoli teatri. Ce ne sono dappertutto.  

Berna era considerata all’avanguardia già in età medievale: il ruscello che corre in parte coperto al centro della via principale, era parte di un geniale sistema di sistemazione delle acque: da questa parte acque bianche per le varie attività, acque che in seguito all’utilizzo, venivano fatte defluire fuori dalla città ormai diventate acque nere e sporche.

Le 11 fontane medievali

Anna-Seiler-Brunnen Käfigturm Tower
Anna-Seiler-Brunnen Käfigturm Tower lungo la Kramgasse a Berna

L’acqua e gli orsi, sono il filo rosso della città: l’acqua del fiume e l’acqua delle fontane. Sono 11 le più belle – tutte originali del XVII ° secolo – in centro città e 100 sul territorio.

Cercatele, sono molto belle, colorate e divertenti. C’è l’orco mangia bambini dove vengono condotti i piccoli disubbidienti con la minaccia d’essere ingoiati dal mostro, ce n’è una, la sola con un soggetto femminile, una dama che pare fosse una mecenate dei secoli andati.

Andare in cerca di fontane e solo una delle 10 cose che dovete assolutamente fare se state programmando un viaggio a Berna

L’orso il simbolo della città fra storia e leggenda

Statua nel duomo di Berna
Statua nel duomo di Berna ph.Eugenio_Bersani

E poi ci sono loro, gli orsi. A dire il vero i plantigradi occhieggiano ovunque. Due le leggende principali: la prima riguarda un cucciolo di orso che un condottiero vincitore portò in città dopo la battaglia di Novara nel 1513; la seconda riporta al 1191 quando il fondatore della città, il Duca Bertoldo V indisse una battuta di caccia: il primo animale catturato avrebbe dato il nome alla città.

Come dicono i bernesi, per fortuna venne preso un orso– ber in tedesco antico – non un cinghiale. Un’altra leggenda parla di un tributo d’onore dedicato dal Duca fondatore, a Dietrich von Bern, leggendario eroe di una saga germanica.

Una città a misura d’uomo

portici di Berna
I negozi dei portici coperti di Berna

Qualunque sia l’origine del suo nome, in questa città non ci si perde mai, è noto. Il centro è razionale, umanamente comprensibile, piccolo ma non minuscolo. In un attimo ci si sente a casa, dopo poche ore Berna entra nel cuore e si riconoscono i monumenti, si scelgono angoli, si eleggono posti a proprio gusto.

Sotto i portici c’è sempre vita; innumerevoli i negozi, le gallerie d’arte e i bar. Molto piacevole il sistema di sedute nei porticati inframmezzate da minuscoli tavolini da bistrot che ogni bar e locale posiziona tra una volta e l’altra. Sembra sempre di stare a casa di qualcuno, invitati per un caffè.

I bernesi non amano esporre le loro ricchezze; le case hanno tutte la medesima altezza, tonalità e al massimo le più ricche sono arricchite da balconcini dorati. Non ci si perde e tutto di trova.

Il duomo, il campanile e il grandioso Giudizio universale

Giorno del Giudizio nel portale della cattedrale di Berna
Particolare del grande Giorno del Giudizio nel portale della cattedrale di Berna ph.Eugenio_Bersani

Il Munster, il Duomo cittadino, del resto ha il campanile più alto della Svizzera e da solo fa da sestante. Come tutte le chiese della città, nate cattoliche, venne riformato dopo la Riforma protestante.

Stessa sorte anche per il Munster: svuotato di ori, decori eccessivi e simboli del cattolicesimo – anche i due organi chiamati ‘la cornamusa del diavolo’ fecero la stessa fine – diventò quel ch’è anche oggi, una chiesa pulita, elegante ed essenziale a favorire il rapporto tra la divinità e i fedeli.

I riformatori di Zwingli si fermarono solo davanti ai busti dei santi nel soffitto dell’abside: troppo pesanti e difficili da rimuovere. Così sono ancora lassù che ci osservano. 

Delle tre arcate gotiche del portale, invece, si è salvato il grande Giorno del Giudizio, bellissimo policromo in pietra arenaria che incorona il portale centrale. Venne lasciato perché tra i dannati erano raffigurati anche un papa e un imperatore. 

Per godersi Berna dall’alto

Il ponte Kirchenfeldbrücke  sul fiume Aare  Berna
Dalla Terrazza si gode una vista spettacolare sul ponte Kirchenfeldbrücke sul fiume Aare e in primo piano il quartiere storico di Berna ph.Eugenio Bersani

Dietro il Munster, sospesa su impressionanti bastioni, ecco la Terrazza. Un parco che è anche una favolosa balconata sul fiume; sotto gli ippocastani si passeggia, si beve qualcosa ai tavolini del piccolo Cafè Einstein au Jardin, si fanno pic-nic sul prato. Al tramonto è d’uso portarsi da bere, mangiare e godersi l’infinita bellezza di questa vista. 

Informazioni utili

L’ufficio informazioni della città di Berna alla stazione ferroviaria

Luoghi di interesse a Berna- Bern Welcome

www.bern.com

Tourist information, Bahnhofplatz 10 a. 

All’interno della stazione centrale con materiale anche in Italiano

 Testo di Lucia Giglio|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com