Pasqua e ponti primaverili, oramai alle porte, sono l’occasione ideale per una vacanza rigenerante nella regione più piccola d’Italia. Un viaggio lento tra castelli, borghi, passeggiate e prodotti tipici
La Valle d’Aosta è un paradiso naturale. Una terra ricca e variegata, ben disegnata con lo sfondo dei 4.000 e passa metri dei quattro “Giganti delle Alpi” – Monte Bianco, Monte Rosa, Cervino e Gran Paradiso – che allungano le loro vette nel cielo azzurro per dare vita ad una skyline montana mozzafiato e imperdibile. Questo territorio, caratterizzato da paesaggi suggestivi punteggiati da ghiacciai, laghi alpini, aree protette, boschi, pascoli, villaggi tradizionali, castelli, monumenti e testimonianze religiose, è in grado di sedurre chi arriva per vivere un’esperienza autentica, ricca di emozioni.
Le sette aree turistiche
I “Giganti” delimitano quattro delle sette aree turistiche in cui si divide idealmente il territorio valdostano. La prima è l’area del Monte Bianco – a cui appartiene la cosiddetta “Valdigne” con i comuni di La Salle, Morgex, Pré-Saint-Didier, La Thuile e Courmayeur a cui segue quella del Monte Rosa, con la valle di Ayas e la valle di Gressoney, con i villaggi caratteristici delle popolazioni Walser e i vasti comprensori sciistici.

A queste seguono le aree del Monte Cervino – che si affaccia sulla Valtournenche e offre una delle stazioni sciistiche internazionali più vaste delle Alpi, Breuil-Cervinia-Valtournenche-Zermatt – e del Gran Paradiso che, oltre al Parco nazionale a cui dà il nome, comprende le valli di Cogne, Valsavarenche, Rhêmes e Valgrisenche, i pendii che dal fondovalle salgono verso il Mont Fallère e il vallone di Vertosan.
Le altre tre perle sono quelle del Gran San Bernardo (con l’omonima valle, la Valpelline e il vallone di Ollomont dai panorami aspri e suggestivi e il Colle del Gran San Bernardo, lo storico passaggio verso la Svizzera alternativo al traforo) della Valle centrale e del Mont Avic (con scenari alpini di grande bellezza come la valle di Champorcher e il Parco naturale Mont Avic, ma anche numerose mete culturali, castelli e reperti di epoca romana, il celebre Casinò di Saint-Vincent) e, ovviamente, quella di Aosta, ricca di luoghi di interesse storico e allo stesso tempo di località in quota, da cui godere degli splendidi panorami sulle vette circostanti.

Un terra autentica e speciale
Le peculiarità delle sette aree turistiche si sfumano, però, nelle caratteristiche della regione considerata nella sua interezza: un terra generosa e accogliente sotto ogni punto di vista. In più è facilmente accessibile e percorribile da auto, moto e camper, grazie ad una importante rete viaria. Addirittura, in località come Courmayeur la rete autostradale permette di arrivare praticamente fino ai piedi delle piste da sci.
Questa è la prima ragione per cui gran parte dei flussi turistici provengono da aree di prossimità come la Lombardia, il Piemonte, la Liguria, l’Emilia-Romagna e la Toscana.
Tutta questa ricchezza contribuisce a fare della Vallée d’Aoste un luogo non comune, speciale, autentico, dove la natura incontaminata incontra l’avventura, dove la cultura si fonde con l’armonia del paesaggio e dove ritrovare sé stessi attraverso emozioni uniche. Questo è anche un paradiso per gli amanti della buona tavola che vogliono esplorare i sapori tipici dei luoghi che visitano.

Sapori e tradizione
Per conoscere un territorio e la sua identità è necessario addentrarsi nelle sue tipicità enogastronomiche e scoprire i sapori ed i profumi della sua cucina. La Valle d’Aosta, con la sua variegata offerta, è senza dubbio una meta ideale per chiunque voglia intraprendere un viaggio tra gusto e tradizione. Formaggi, vini, lardo, miele, frutti, erbe alpine… oltre che le sue tradizioni più autentiche. Questa regione ha saputo preservare profumi e sapori della montagna, e l’arte millenaria di combinarli e degustarli.
I sapori valdostani sono decisi, tipici di un territorio alpino, ma unici in quanto legati a una particolare localizzazione geografica, che ha inevitabilmente influito sulle materie prime e sulle tecniche di lavorazione.

Dal latte ai formaggi
A cominciare dalla filiera lattiero casearia che propone una ricca varietà di sapori e consistenze. Tra queste spiccano la Fontina Dop, “regina dei formaggi valdostani”, prodotta ancora oggi secondo gesti e consuetudini plurisecolari, e il Valle d’Aosta Fromadzo, che cambia sapore man mano che la stagionatura aumenta, passando da semidolce a leggermente salato, talvolta con una punta di piccante.
A questi si aggiungono la Toma di Gressoney, un saporito formaggio da tavola a pasta semidura, il Salignön, una ricotta solitamente proposta come antipasto, il Reblec, dal gusto delicato che profuma di latte fresco, e molti altri, oltre ovviamente ai classici burro e latte.
Il prosciutto Dop ed altri 30 prodotti tipici
Anche il noto Vallée d’Aoste Jambon de Bosses, prosciutto crudo stagionato con erbe di montagna, e il pregiato Vallée d’Aoste Lard d’Arnad hanno ottenuto la Dop. A questo si aggiungono più di trenta Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) riconosciuti dal Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare. Tra questi i salumi valdostani: i Boudin, la Saouseusse, la Motzetta, il Teuteun e il Jambon alla brace di Saint-Oyen.

Meritano un cenno la frutta – in particolare mele, pere, castagne e noci, che in Valle d’Aosta trovano il clima ideale per esaltare le proprie caratteristiche – e altri prodotti tipici come le tegole – deliziosi biscotti di cialda a base di mandorle e nocciole, che ricordano le tipiche tegole piatte dei tetti valdostani – il pane nero, il miele, le erbe officinali e aromatiche, la grappa e il génépy.
Valle d’Aosta da bere
E parlando di “Valle d’Aosta da bere”, non si può certamente trascurare il ricco panorama vitivinicolo della regione: un’ampia gamma di vini di montagna riuniti sotto l’unica Doc “Valle d’Aosta – Vallée d’Aoste”, declinata in sette sotto denominazioni di area e ben 31 riferite a specifici vitigni e tipologie di vinificazione.
La comparsa della vite in Valle d’Aosta risale all’Età del bronzo, oltre tremila anni prima di Cristo. Oggi è coltivata su terrazzamenti sostenuti da muretti a secco, tanto diffusi da caratterizzare il paesaggio in maniera inconfondibile: guardando i vigneti, letteralmente strappati alla montagna e insediati su pendenze da capogiro, si comprende cosa realmente sia la “viticoltura eroica”. Le scarse precipitazioni, la ventilazione costante e le escursioni termiche significative tra il giorno e la notte portano le uve a maturare rapidamente e sviluppare aromi peculiari.

Vini rossi e bianchi prestigiosi
Nascono, così, rossi e bianchi prestigiosi come il Blanc de Morgex et de La Salle – un bianco secco delicato dall’aroma di erbe d’alta quota, il Donnas – un rosso secco e vellutato ottimo con carni e formaggi, il Chambave Muscat – un moscato perfetto per i fuori pasto, e tanti altri che hanno reso la regione un punto di interesse per gli appassionati di enoturismo, anche grazie alle numerose esperienze lungo la “Route des vignobles alpins”, con degustazioni, visite guidate in cantina, trekking tra i vigneti e molto altro.
Per gustare tutti questi sapori, le possibilità sono diverse. Anzitutto, in Valle d’Aosta si trovano numerosi locali nei quali apprezzare la cucina locale, dai ristoranti di charme alle trattorie, dalle enoteche, agli agriturismi e ai rifugi alpini. Tipici del luogo sono i ristori agrituristici, ossia aziende agricole che utilizzano in cucina esclusivamente i prodotti tipici del territorio valdostano e realizzano le ricette della tradizione come la Seupa à la Vapelenentse – una gustosa zuppa originaria della Valpelline, con pane raffermo, fontina e brodo di carne con verza – la celebre polenta concia con fontina e burro oppure la carbonada, un secondo a base di manzo sotto sale cotto nel vino.
Un viaggio straordinario per i cinque sensi
Ogni tour in Valle d’Aosta è una buona occasione per conoscere i sapori della regione ed approfittare dei tanti eventi dedicati al gusto, organizzati nel corso dell’anno su tutto il territorio: dalla Sagra della “Seupa à la Vapelenentse”, alla Féhta dou lar d’Arnad e ai festeggiamenti per il Jambon de Bosses in estate, le feste delle mele di Gressan e Antey-Saint-André in autunno e la Sagra del miele di Châtillon l’ultima domenica di ottobre.
Molto interessanti in questo senso anche gli itinerari gastronomici, creati appositamente per chi desidera essere guidato tra i prodotti tipici locali, le ricette tradizionali, le curiosità del territorio, le aziende agricole, i ristori agrituristici e le fattorie didattiche e, ovviamente, le più importanti sagre.
Quindi, non rimane che preparare le valigie e partire, perchè ogni tour in Valle d’Aosta è un viaggio straordinario per i cinque sensi!
Ulteriori info
Booking Valle d’Aosta è un portale gestito direttamente dall’Ufficio regionale del Turismo. Offre l’elenco delle strutture ricettive della regione (dagli alberghi agli agriturismi; dai B&B agli appartamenti), con possibilità di prenotare direttamente online, selezionando in base al comprensorio o al tipo di esperienza preferita.
Articolo di Tiziano Argazzi. Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com.
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