A Valencia è impossibile non mangiare: camminando per le strade sarete presi da un incontenibile desiderio di mangiare local. Ecco alcuni suggerimenti per non perdervi nulla.

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Arroz al Horno, piatto tipico di Valencia ©VisitValencia

Valencia ha una tale quantità di locali che è davvero difficile riuscire a scegliere. Senza dubbio, la città ha una vocazione gastronomica importante: la chiave è la Huerta, il sistema diffuso di coltivazioni a chilometro zero attorno alla città, inclusa dalle Nazioni Unite nell’elenco del Patrimonio Agricolo Mondiale della FAO.

A distanza di secoli, preserva la biodiversità grazie alla rete di irrigazione progettata dagli ingegneri arabi nell’VIII secolo. Vediamo come la Huerta si traduce nei piatti e nelle bevande.

L’Horchata valenciana

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La Horchata è una bevanda caratteristica e originaria di Valencia, preparata con acqua, zucchero e chufa ©VisitValencia

L’autentica è quella valenciana, e dà molta vitalità ed energia: raccomandata per le sue proprietà, ricca di nutrienti e vitamine, l’horchata si produce con la chufa, un tubero che si può coltivare solo in determinate condizioni climatiche, infatti è esclusiva di Valencia e possiede la Denominazione di Origine.

Si coltiva in 16 paesi della comarca valenciana de l’Horta Nord, si pianta tra aprile e maggio e si raccoglie fra novembre e gennaio. È considerata un “super alimento” (molti studi medici ne riportano i benefici per l’organismo) ed ha anche un suo museo, il Museo della Horchata, presso la Alquería El Magistre.  

A Valencia si beve accompagnandola con dei fartons, dolcetti ricoperti da uno strato di zucchero: provate a inzupparli nella horchata!    

La cultura dell’esmorzaret

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La tradizione dello spuntino di metà mattina è tipica di Valencia ©VisitValencia

Non fatevi ingannare dal nome: è puro umorismo valenciano chiamarlo così. Lo spuntino di mezza mattina è una tradizione gastronomica valenciana, alle 9 per i puristi, alle 12 per i ritardatari. Nasce dalla tradizione contadina di andare al ristorante, dopo il lavoro nei campi, portandosi il proprio panino e pagando solo da bere.

Da qui, il caratteristico antipasto a base di cacau del collaret (una varietà locale di arachidi molto pregiata), sottaceti vari, olive, tramussos (lupini), insalata con abbondante pomodoro e cipollotto.

I più famosi esmorzaret sono il panino el blanco y negro (bianco e nero, salsiccia e salsiccia di sanguinaccio) di habas (fave), di carne de caballo con ajos tiernos (carne di cavallo con aglio tenero), Almussafes (soppressata di maiale tipica delle isole Baleari, formaggio fuso e cipolla caramellata), il frugale Chivito (carré di maiale alla piastra, uovo fritto e pancetta, condito con maionese, formaggio e lattuga). Vi consigliamo di chiederlo non intero ma a metà, se dopo avete un pranzo.

Le tapas

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Un piatto di prosciutto iberico con pane e pomodoro, una tra le tapas più diffuse ©VisitValencia

Nel mondo tapeo a Valencia vale il detto “meno è meglio”. E infatti sulle tapas si trova di tutto, grazie alla rete dei mercati di prodotti a chilometro zero presenti in tutti i quartieri.

Spesso le tapas vengono combinate con affettati, prodotti iberici o formaggi, stuzzichini o carni servite tagliate al centro della tavola. 

Vi consigliamo di provare l’Esgarraet, una combinazione di baccalà dissalato e peperone rosso arrostito, ben irrorato con olio d’oliva e condito con aglio, la Titaina, tipica del quartiere del Cabanyal che si prepara con un soffritto di pomodoro, peperoni rossi arrostiti e pinoli, e la tonyina de sorra (la ventresca di tonno salata). Imperdibile anche le telline in padella, con sale e un pizzico di aglio e prezzemolo o il sepionet delle piccole seppioline locali.

Non mancate di assaggiare le clóchinas, un mitile mediterraneo che può essere scambiato facilmente con le cozze: se fate attenzione, è molto più piccolo ed ha un sapore più intenso.

Si trova solo nelle acque di Valencia tra maggio e agosto, nei mesi senza la “r”. Spesso vedrete nei piatti le seppie: Valencia le celebra con diverse preparazioni, tutte molto gustose: in cipollata, ai ferri, con maionese.

La Paella

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La paella valenciana cotta sul fuoco di legna ©VisitValencia

La paella sta a Valencia come la Torre Eiffel a Parigi. Si distingue da quella di altre città perché è a base di riso, verdure dell’orto e proteine animali a base di pollo, preferibilmente ruspante, e coniglio (ma c’è anche la versione di mare).

La tradizionale ricetta valenciana prescrive di soffriggere in olio di oliva la carne di pollo e di coniglio, il pomodoro grattugiato, le verdure tipiche (fagioli garrofó e fagiolini piattoni) e un pizzico di paprika; si aggiunge l’acqua e si porta a ebollizione in modo che diventi un ricco brodo. Una volta pronto, si aggiunge il riso e si porta a ebollizione per circa 20 minuti.

Il segreto è mantenere il fuoco vivo fino alla fine, per ottenere quel delizioso strato croccante sulla base, noto come socarrat.

I primi piatti valenciani sono generalmente legati al riso: altri classici sono infatti l’arroz a banda, chiamato così perché tradizionalmente il pesce veniva servito a un lato (a banda, in Valenciano); larroz del senyoret, con i gamberi già sgusciati; l’arroz negro, con il nero di seppia; la paella de marisco, con calamari, clóchinas (le ricche cozze locali), gamberi e scampi.

C’è anche la versione al forno, l’arroz al horno (riso al forno), a base di costine di maiale, pancetta fresca, morcilla (salsiccia di sanguinaccio), pomodoro, patate, ceci e uno spicchio d’aglio. 

A base di spaghettini invece che di riso, ma condito con frutti di mare e seppia, un’altra elaborazione che ha sempre un grande successo è la fideuà.

I tesori culinari dell’Albufera

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Un piatto di Esgarraet, piatto tipico della zone dell’Albufera ©VisitValencia

Nella zona dell’Albufera domina lo spezzatino all-i-pebre: uno stufato di anguilla condito con paprika e peperoncino. In pratica, un’ode alla scarpetta! Assaggiate l’esgarraet: peperoni arrostiti con briciole di baccalà, olio d’oliva e aglio.

Simile è la titaina, ma qui il pepe si combina con la tonyina de sorra (ventresca di tonno salata), un prodotto tipico dei quartieri dei pescatori e della zona del Cabanyal.

Una festa di verdure è invece l’espencatpeperoni rossi, melanzane, cipolle, pomodori cotti, tutto tagliato a strisce e condito con olio d’oliva, aglio e prezzemolo. Spesso si serve con pinoli, capperi e olive nere.

I dolci della tradizione valenciana

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il panquemao è un dolce tipico di Valencia legato alle feste pasquali che ora si può trovare tutto l’anno ©VisitValencia

Nei dolci si esprime l’anima araba della città: non possiamo elencarli tutti ma vi consigliamo di assaggiare il torrone all’Arnadí fatto con zucca e zucchero condita con mandorle a lamelle, e servito in una cocotte di terracotta.

A Valencia antica è la tradizione della frutta di marzapane della mocadorà, nel giorno del San Valentino valenciano, San Dionigi (il 9 ottobre). Tipici della festa delle Fallas sono i buñuelos (frittelle) di zucca.

E poi ancora: Coca de llanda, una specie di ciambellone, molto soffice e facile da preparare, il panquemao, originariamente legato alla Pasqua ma che ora si può trovare tutto l’anno. E dopo cena, ricordatevi che è usanza valenciana gustare rotolini all’anice mentre si assapora un caffè accompagnato da un’acquavite locale come la cassalla.  

L’agua de Valencia

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E’ il drink tipico della città, a base di succo d’arancia, gin o vodka e cava ©VisitValencia

Se vedete qualcosa di arancione nei bicchieri della nightlife, state sicuri che si tratti dell’agua de Valenciail cocktail della città: ha Denominazione di Origine e qui si gusta sia di giorno che di notte.

Sembra che sia nato nel Café Madrid, nel 1959 (all’epoca si chiamava antica Cervecería Madrid). A base di arance appena raccolte dall’albero, mature al punto giusto, con un tocco di vodka, gin, e cava. Indicazione geografica protetta.

Testo di Anna Maria De Luca|Riproduzione riservata ©Latitudeslife

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