Una guida in dieci punti per aiutarvi a scoprire la Capitale Verde 2024. Che pedaliate o camminiate, ecco le dieci cose da non perdere a Valencia.

Dalla Ciudad de las Artes y de las Ciencias all’Albufera, dalle architetture del centro storico alle spiagge urbane, dalla cattedrale del Sacro Graal al Carmen: se avete poco tempo per stare in città, pianificate il vostro viaggio seguendo i nostri consigli.
1. La Città delle Arti e delle Scienze
Imprescindibile, in un viaggio a Valencia, è la sua opera simbolo firmata dall’architetto valenciano Santiago Calatrava: la futuristica città delle Arti e della Scienza, nel vecchio alveo del fiume Turia.
Una interconnessione tra gli elementi arabeggianti, medievali, gotici, barocchi e liberty del centro storico e la periferia urbana.
La ciudad è grande circa due chilometri: una città nella città, bella da vedere sia di giorno che di notte, passeggiando tra viali alberati, enormi vasche d’acqua e palazzi avanguardisti.

Sarà quindi bene pianificare la visita tra le sei aree principali. Tra questi vi è il Museo della Scienza, interattivo, per scoprire l’evoluzione della vita, della scienza e della tecnologia (il suo motto: “È vietato non toccare, non sentire, non pensare”), l‘Hemisfèric che è la sala di proiezioni più grande della Spagna con il suo schermo concavo di 900 metri quadri per Cinema grande formato, IMAX Dome, rappresentazioni astronomiche e spettacoli di intrattenimento (inaugurato nel ’98); l’Oceanogràfic, l’acquario più grande d’Europa, con 45mila esemplari di 500 specie diverse (delfini, beluga, leoni marini, foche, pinguini o squali) e spettacoli emozionanti nel delfinario.
Seguono l’Umbracle, 17mila metri quadrati di giardino che riunisce natura e arte nel Paseo de las Esculturas, con più di 50 diverse specie di piante locali tra le sculture contemporanee, il Palau de les Arts, maestoso edificio di oltre 40mila metri quadrati, con quattro spazi scenici per diversi spettacoli di opera, musica, balletto e teatro, piattaforme galleggianti a diverse altezze, ascensori panoramici e camminamenti e l’Agorà, sede di mostre d’arte, conferenze, concerti e spettacoli, seminari sociali, laboratori familiari e educativi progettati per tutte le età.
2. La Cattedrale del Santo Graal

Studi archeologici portano a credere che la Cattedrale custodisca il Sacro Calice usato da Gesù durante l’ultima cena: una coppa di agata lucida di origine orientale.
Secondo la tradizione, il calice fu portato a Roma da San Pietro e lì rimase fino a quando San Sisto II lo mandò a Huesca. Nascosto nei Pirenei durante l’invasione musulmana, sarebbe stato poi trasferito da Alfonso il Magnanimo a Valencia: e qui potete vederlo, nella cappella del Santo Calice.
La cattedrale è un luogo magico, costruito su un antico tempio romano poi convertito in moschea. Il gotico è lo stile predominante, ma conserva elementi dal romanico al barocco ed ospita le opere pittoriche più importanti del primo Rinascimento spagnolo.
Dentro troverete dipinti di Maella e Goya. Prima di andare via, salite sul Miguelete (207 gradini) per godere di una delle migliori viste panoramiche su Valencia, dalla cima del campanile.
3. La Lonja de la Seda

Simbolo della prosperità commerciale che la città di Valencia aveva raggiunto durante il XV secolo, Patrimonio Unesco dal ’96 e Monumento Storico Artistico Nazionale dal 4 giugno 1931, La Lonja (la Borsa della Seta) è uno dei più famosi monumenti del gotico civile che si possano trovare in Europa.
Concepito come tempio del commercio, il suo interno è un’allegoria del Paradiso, con le colonne che rappresentano le palme e le cupole come simbolo della volta celeste. La Lonja si trova davanti al Mercato Centrale e ricorda la struttura di un castello medievale.
Grande circa 1990 metri quadrati, affascina i visitatori con le spettacolari colonne elicoidali alte 16 metri della Sala dei Contratti, dove si riunivano i mercanti.
Nell’ala laterale trovate il Padiglione del Consolato che era la sede del Tribunale del Mar, il primo tribunale mercantile marino della Spagna.
Salendo lungo la monumentale scalinata in pietra si arriva alla Camera d’Oro decorata con un soffitto gotico in legno policromo dove il capomastro della città, Joan del Poyo (1418-1428), ha ritratto centinaia di figure zodiacali, guerresche, chimeriche e araldiche.
4. Il quartiere del Carmen

Millenario, il Carmen è il più famoso quartiere di Valencia: una combinazione perfetta di storia e divertimento, ricco di arte, aneddoti storici e leggende. Uno scampanio, all’arrivo della notte, annunciava la chiusura delle uniche due porte di accesso alla città medievale ancora esistenti: la porta di Serrano e quella di Quart.
Il quartiere fu uno dei più colpiti dall’alluvione nell’ottobre 1957: una piastrella accanto alla Casa dei gatti (una casa in miniatura per i mici sita al numero 9 di Calle Museo) ricorda l’altezza che raggiunse l’acqua del fiume Turia straripato.
Il quartiere prende il nome dall’antico convento del Carmen, oggi Centre del Carme Cultura Contemporanea, moderno centro museale. Tra una infinità di locali di ogni sorta, si vedono ancora i resti della fortificazione islamica (a piazza del Ángel e de los Navarros, a Calle de la Cruz, o nel forno Montaner) e, nei nomi delle strade, i segni della sua antica identità di quartiere delle corporazioni medievali come i blanquers (conciatori) nella zona delle Blanqueries e i velluters (fabbricanti di velluto) che diedero vita al Colegio Mayor de la Seda (potete scoprirne la storia visitando il Museo della Seta).
Al Carmen trovate alcuni dei migliori musei della città: il prestigioso IVAM (Istituto Valenciano di Arte Moderna), La Beneficencia e L’Iber che è il più importante museo di miniature storiche del mondo: più di 95mila soldatini di piombo.
La volta della chiesa di San Nicola di Bari e San Pietro Martire è considerata la Cappella Sistina valenciana. Uno degli spazi più singolari di Valencia, poco distante da piazza de la Reina e dal famoso campanile della Cattedrale (il Micalet), è Piazza Redonda, ricca di negozi e ristoranti.
Cuore della movida notturna sono Piazza del Mercato, Piazza del Doctor Collado, dietro la Loggia della Seta e Piazza del Tossal.
Per gli amanti della storia, meritano una visita i rifugi antiaerei risalenti alla guerra civile spagnola, durante la quale Valencia fu per quasi un anno la capitale della II Repubblice: si trovano in calle Serrans, 25 e in calle Alta, 37. Nel Carmen c’è inoltre una galleria d’arte urbana a cielo aperto: in Calle de los colores (Calle de Moret).
5. I mercati

Si dice che l’anima delle città respiri nei mercati. A Valencia ce ne sono sedici, tutti i giorni, in tutti i quartieri. Ed è questa la ragione della sua buona cucina a chilometro zero.
I mercati fanno parte della storia della città e della sua cultura. Vi consigliamo di esplorare il Mercato Centrale: una gigantesca dispensa di architettura modernista con dentro tutto il gusto del Mediterraneo sotto i soffitti alti e gli impressionanti dettagli stile art deco.
È il più grande mercato di prodotti freschi d’Europa: più di ottomila metri quadrati, ha una struttura in colonne in ferro che ricordano la Torre Eiffel, piastrelle e vetrate, e più di 300 bancarelle. È il posto dove scoprire una Valencia genuinamente locale.
Un altro mercato molto famoso si trova nel cuore della città vecchia di Valencia, El Carmen: si tiene a Plaza Redonda ogni domenica e nei giorni festivi dal XIX secolo, specializzato in musica, dipinti, libri, piante, animali e prodotti in pelle.
Per gli appassionati di francobolli e monete c’è il mercato della domenica di Lonja de la Seda dove potrete incontrare collezionisti che barattano.
Da vedere anche il Mercado de la Imprenta con i suoi stand specializzati in prodotti di qualità, di nicchia e identitari del territorio: è un mercato gastronomico dove, tra musica e mostre, potrete gustare frutti di mare, jambon, il riso coltivato attorno a Valencia.
6. Il Parco Naturale dell’Albufera

Si trova a soli 10 km dalla città ed è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. Comprende un immenso lago naturale d’acqua dolce, il più grande della Spagna (2800 ettari): si trova di fronte al mare e delimita una stretta striscia di sabbia, dune e pinete dai contorni paradisiaci.
Trecento specie di uccelli, soprattutto acquatici, passano qui i mesi invernali (potete approfondire le vostre conoscenze nel Centro d’interpretazione Racò de l’Olla che ha una interessante torre di osservazione con vista panoramica).
Per addentrarvi nella flora, nei paesaggi e nella storia del parco potete scegliere i sei percorsi nella Devesa, a piedi o in bicicletta, ascoltando le audioguide tramite il vostro cellulare.
È una meraviglia in tutte le stagioni: l’Albufera è zona umida di importanza internazionale inclusa nella lista Ramsar e, dal 1994 zona di protezione speciale per gli uccelli (ZEPA).
Nella parte che lo separa dal mare, troverete un particolare ecosistema di dune naturali, boschi di pino e le spiagge vergini dell’Arbre de Gos, de la Devesa, de El Saler o de la Garrofera. Vi consigliamo di andare nel paesino di El Palmar ad assaggiare i piatti tipici come l’all i pebre (stufato a base di anguille e patate) e la llisa adobada (piatto a base di triglia).
7. Le spiagge dipinte da Sorolla

Le città con il mare hanno una marcia in più, si sa. A Valencia, le spiagge a due passi dal centro sono state immortalate nei quadri di Sorolla e sono uno dei luoghi più frequentati. Queste zone sono costellate da ristoranti alla moda, strutture per il tempo libero, per gli sport acquatici, per il beach volley e le attività legate al mare.
Tre chilometri e mezzo di spiagge urbane – il Cabanyal, il più meridionale, Malvarrosa e Patacona, che anche se appartiene alla vicina città di Alboraia – ampie e sabbiose caratterizzano lo stile di vita dei valenciani.
Poco fuori la città, a dieci minuti con i mezzi pubblici, troverete altri 17 chilometri di sabbia fine e dorata, tra dune protette, e con tutte le attrattive della loro bellezza paesaggistica.
Si arriva prima a Pinedo, accessibile anche per gli animali domestici, e poi a seguire l’Arbre del Gos, la spiaggia di Garrofera nel cuore del Parco Naturale dell’Albufera, la spiaggia di La Devesa de El Saler e quella urbanizzata di Perellonet-Recatí, circondata dalle risaie. Su tutte sventola la bandiera blu.
8. I musei

A Valencia trovate 35 musei. Per scoprire la storia della città potete visitare il Museo Prehistorico, con reperti dal Paleolitico inferiore fino al periodo Visigoto, il museo Etnologico, con esposizioni permanenti e temporali, il museo de historia de Valencia, il Museo historico militar, il museo Municipal de Valencia, nel Ayuntamiento di Valencia con mappe e antichità.
Nel museo Fallero, scoprite la storia de las Fallas, antichissima festa che attira ogni anno migliaia di turisti. Per gli amanti della natura il museo Principe Felipe, il Museo de Historia Natural e il museo de Ciencias naturales, all’interno dei jardines de Viveros.
E poi le pinacoteche: il Museo del Marqués de Campo, il museo de Bellas Artes San Pio V dove potete trovare opere di Goya, Velázquez, Sorolla e Benlliure, il Museo Nacional de Ceràamica, il MUVIM, il museo della cattedrale di Valencia, l’IVAM, il museo di arte moderna e spazi specializzati in esposizioni temporali come il Centro Cultural Bancaja o el Almudin.
9. La Marina

Si trova tra il porto commerciale della città ed il lungomare ed è il risultato dell’ammodernamento del porto in occasione della 32ª America’s Cup.
È il quartier generale che unisce cultura e imprenditoria, sport, turismo e gastronomia: dal Veles e Vents, un vero contenitore culturale per esposizioni, musica dal vivo, teatro, conferenze e danza agli 800 ormeggi disponibili per imbarcazioni private, a un prezzo molto competitivo.
Nella Marina ci sono 39 imprese di servizi e attività nautiche, sei club sportivi e tre federazioni sportive, in cui, fra le varie proposte, si può praticare la vela, immersioni, canottaggio, pilates o yoga.
Ovviamente, giri in barca per contemplare il tramonto, pranzi e feste a bordo. La Marina è anche un ecosistema di innovazione a livello imprenditoriale e formativo: qui ci sono il Bankia Fintech by Innsomnia, il centro di innovazione finanziaria più importante della Spagna, oltre ad Alinghi, Edem, Lanzadera e Angels.
10. Il Bioparco

Inaugurato nel 2008, il Bioparc Valencia è il fiore all’occhiello del Parco di Cabecera: un innovativo parco zoologico di 100mila metri quadrati, lungo il vecchio letto del fiume Turia, nella zona occidentale della città.
Qui le barriere sono davvero invisibili e gli animali vivono a proprio agio: leopardi, lemuri, leoni, giraffe, gorilla, rinoceronte, ippopotami, porcospini, struzzi, elefanti.
Il Bioparc promuove il rispetto degli animali e l’impegno verso l’educazione nei loro confronti: è un angolo ideale della città per trascorrere del tempo all’aria aperta, fare sport, un giro in barca o semplicemente rilassarsi in questo “pezzo d’Africa”.
Testo di Anna Maria De Luca|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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