Le visite e gli eventi nelle eleganti ville storiche, le riaperture dei coloratissimi parchi e giardini, le passeggiate nella natura rigogliosa in fiore. Una gita fuori porta o un weekend sul lago di Como, tra luoghi noti o insoliti. Da scoprire senza fretta
Testo di Francesca Pace e foto Latitudes

Le montagne a picco sulle placide acque lacustri si ricoprono di verde, gli eleganti giardini delle ville ottocentesche si colorano di nuove fioriture e i percorsi lungo le coste o nei boschi invitano a rilassanti passeggiate. Con l’arrivo della primavera, il lago di Como torna protagonista delle gite fuori porta, per regalarsi un meritato break dalla frenesia cittadina.
Famoso in tutto il mondo, grazie anche a qualche famosa presenza hollywoodiana (Clooney su tutti), regala da sempre gradite sorprese.
Come il Triangolo Lariano, la penisola che, a punta, si allunga sull’acqua a formare i due rami: un balcone naturale, tra le Alpi e la pianura, dominato da una vegetazione rigogliosa e selvatica in gran parte protetta.
E, sul versante opposto, la Valle d’Intelvi, una zona di media montagna, ricoperto di boschi e facilmente accessibile che prosegue, idealmente, il territorio lariano.
Entrambe le zone condividono storia e tradizioni, legate, in particolare, alla villeggiatura dell’aristocrazia e borghesia lombarde nei secoli scorsi, attratte dalla bellezza di luoghi e dal microclima del lago. Oggi, come allora, la loro vocazione turistica non è cambiata, e sono una meta ricercata per gite fuori porta o vacanze.
Ville e giardini vista lago

Un concentrato di storia e bellezza. Sono le ville signorili del lago che, con la primavera, sono meta ideale per una gita fuori porta.
A Cernobbio, si possono visitare Villa Bernasconi, un gioiello Liberty del 1906 trasformato in museo dedicato alla sua storia e bella location per eventi d’arte e cultura; Villa Erba, costruita fra il 1894 e il 1898, che oggi ospita un centro congressi ma non di rado i suoi interni sontuosi e il bel parco circostante sono usati come set cinematografici; o la prestigiosa Villa d’Este, costruita a fine Cinquecento e trasformata, nel 1873, in un albergo di charme a 5 stelle tra i più celebrati al mondo: saloni e camere sontuose, numerose opere d’arte e un parco di 10 ettari con piante centenarie.
A Tremezzo, ecco la splendida Villa Carlotta che ogni anno a primavera riapre le sue porte per ammirare il museo dedicato alla raccolta di opere d’arte dell’Ottocento di Giovanni Battista Sommariva ma, soprattutto, i suoi giardini, un tripudio di camelie, azalee, rododendri e rose. Sulla sponda opposta, a Bellagio, si passeggia nel parco di Villa Serbelloni, un’oasi di verde protesa verso il lago che ricopre quasi tutto il promontorio, e nei giardini di Villa Melzi, tra i più belli d’Italia e d’Europa, progettati da Luigi Canonica con il botanico Luigi Villoresi: un incantevole esempio di giardini all’inglese, con terrazzamenti, piccoli dossi e vialetti che corrono, tra essenze tropicali ed esotiche, sculture, un tempietto moresco e un laghetto giapponese, attorno alla Villa (privata e non visitabile), la Cappella e l’Orangérie.
Gita tra i borghi, autenticamente glamour

Tranquilli, discreti, quasi sospesi nel tempo. Dai secoli delle villeggiature, i borghi del lago sono cresciuti nel tempo rimanendo però fedeli a se stessi. È questo che li rende affascinanti tanto da essere scelti come buen retiro anche da Vip hollywoodiani.
C’è Bellagio, nota come la Perla del lago di Como, che dalla punta estrema del Triangolo Lariano, fa da vedetta ai due rami del lago, circondata da boschi di querce, faggi e abeti. Raggiunta comodamente dai battelli, si passeggia sul lungolago tra ville storiche e lussuosi hotel circondati da giardini all’inglese e all’italiana, si percorrono vicoli e antiche scalinate in pietra passando tra le tipiche case lacustri e chiese secolari.

Al centro del Triangolo Lariano, si raggiungono Asso, dominata dal Castello che segnava la linea di difesa della Valassina, e i suoi tre famosi ponti sul fiume Lambro, e Canzo, con la Basilica barocca di Santo Stefano e l’alto campanile dal tetto in bronzo, l’Eremo di San Miro al Monte, meta di pellegrinaggio per la sorgente d’acqua curativa, e il piccolo Teatro Sociale, in stile neoclassico.
Sul lungolago, invece, ecco Faggeto Lario dove visitare, nella frazione di Palanzo, un antico torchio in legno del 1500, recentemente restaurato e ancora funzionante e l’Orrido di Molina, una cascata che si getta in una fenditura della roccia creata per alimentare un antico mulino.
Seguendo la costa e superata Como, si arriva a Cernobbio, con il suo bel centro storico che pare un belvedere a sfioro sull’acqua. La bellezza del paesaggio e l’atmosfera tranquilla hanno ispirato molti artisti nel tempo e le eleganti ville storiche, circondate da splendidi giardini, e i prestigiosi alberghi rievocano i tempi della villeggiatura delle facoltose famiglie lombarde.

Verso nord, la Statale Regina arriva ad Argegno, porta d’ingresso della Valle d’Intelvi, un borgo medievale di origine romana con antiche case in pietra ravvicinate tra loro e a strapiombo sul lago, diviso in due dalla foce del fiume Telo sormontato da un antico ponte in pietra a sesto acuto.
Dal paese, una funivia porta a Pigra, a 881 mt. di quota, meta ideale per escursioni in montagna e ammirare un bellissimo panorama sul lago. La strada prosegue fino a Tremezzina con l’incantevole Isola Comacina, l’unica isola del lago di Como.

Una piccola oasi ricoperta da una fitta vegetazione di ulivi, tigli, allori, gelsi, perfetta in ogni stagione al centro della festa di San Giovanni (24 giugno), la più antica manifestazione del lago, celebrato con una solenne processione di barche e il tradizionale spettacolo pirotecnico sul lago.
Full immersion nella natura tra lago e montagna

La primavera sul lago è un invito a stare all’aria aperta, per fare escursioni e sport. In Valle d’Intelvi, è il momento ideale per fare passeggiate lungo la Greenway del lago di Como. Adatta a tutti, è un percorso di circa 10 km che, da Colonno, prosegue verso Sala Comacina seguendo per alcuni tratti l’antica Via Regina.
Tra lungolago e deviazioni all’interno, si passa per alcuni storici borghi come Ossuccio, Lenno fino a Tremezzo, con i loro porticcioli, antiche ville signorili e chiesette. Luoghi perfetti per fare soste e ammirare il paesaggio disegnato da terrazzamenti, splendidi giardini in fiore e piccoli uliveti affacciati sull’acqua.
Sul versante opposto, è la natura rigogliosa e selvatica del Triangolo Lariano a offrire diverse occasioni di visita. Come la salita al Monte San Primo, considerata la montagna più panoramica del territorio fra Como e Lecco, da cui ammirare i due rami del lago, le Prealpi comasche, le Alpi e la pianura padana.

Si può raggiungere la cima con due diversi percorsi: uno breve, di circa 10 km, ma con maggior dislivello che parte dalla località Piano Rancio e richiede 2 ore di camminata, o l’altro, più facile e adatto anche ai bambini, di 15 km e con minor pendenza, che parte da Sormano.
Non mancano, poi, insolite passeggiate a tema. Come quella alle origini della tradizione erboristica locale, mantenuta viva dal piccolo laboratorio Microcosmo, che propone passeggiate sensoriali nei dintorni di Asso alla scoperta delle erbe spontanee del territorio e delle loro proprietà, rese particolarmente efficaci dal microclima del Triangolo Lariano.

Oppure la passeggiata in montagna con i lama, a Blessagno, in Valle d’Intelvi, pensata dall’agriturismo Le Radici: in loro compagnia si segue un semplice percorso lungo una vecchia mulattiera, passando tra pascoli e boschi, ammirando il panorama delle Prealpi comasche, il Monte Generoso fino al lontano Monte Rosa.
Il litorale, invece, è perfetto per crogiolarsi al sole sulle spiaggette o per fare un po’ di sport sull’acqua. In canoa o con il SUP (Stand Up Paddle), per scivolare sull’acqua lentamente e andare a esplorare luoghi nascosti della costa; fare sci nautico o cimentarsi con il wakeboard trainati da un motoscafo se si ama un po’ di adrenalina; o, ancora, esplorare il mondo sommerso del lago con immersioni subacquee, da soli o in gruppo.
Triangolo Lariano, terra di ciclisti

Tutti gli appassionati lo sanno: qui il ciclismo ha una grande tradizione e su queste strade, da decenni, si combattono grandi sfide a due ruote. Uno dei luoghi simbolo di questo sport è Magreglio, dove si trova il bel Santuario della Madonna del Ghisallo, protettrice dei ciclisti. La sua fama è legata all’omonima salita percorsa dal Giro di Lombardia e, più volte, dal Giro d’Italia, un tratto piuttosto impegnativo tutto in salita e con un dislivello di 500 metri.

Oltre al piccolo Santuario, si possono visitare il Monumento al Ciclista e il Museo del Ciclismo, creato nel 2006 dal grande campione Fiorenzo Magni, dove sono esposte dalle biciclette d’epoca a quelle più moderne, foto, trofei e la più grande collezione di maglie rosa al mondo che raccontano le imprese eroiche compiute da ciclisti di ieri e di oggi.
Un altro percorso solo per “veri” ciclisti che amano le sfide, è il Muro di Sormano: con una salita di 1,7 Km, con pendenze tra il 15,8% e il 27% e che raggiunge quota 1.107 metri, è considerata la pista ciclabile più dura del mondo. Lo si può affrontare da Nesso con un giro ad anello di circa 50 km oppure attraversando il Triangolo Lariano, da Brunate a Bellagio. Ammirando, tutto attorno, i panorami unici del lago.
Infoutili
Informazioni: per reperire informazioni sul territorio del Triangolo Lariano e della Valle d’Intelvi si può fare riferimento al sito di OltreLario e in particolare al suo blog, ricco di suggerimenti per escursioni in bici e percorsi a piedi.
Come arrivare: il Triangolo Lariano e la Valle d’Intelvi si raggiungono semplicemente in auto seguendo l’Autostrada A9, uscita Como, e poi proseguendo per la Valle d’Intelvi, sul versante occidentale del lago di Como, lungo la statale Regina e salendo dal comune di Argegno. Oppure per il Triangolo Lariano, il cui centro più importante è Canzo, che si trova proprio al centro di quell’area a prevalente conformazione montana che costituisce il “triangolo” e separa i due rami del lago stesso.
Quando andare – Clima: ogni stagione è buona per visitare il Triangolo Lariano e la Valle d’Intelvi: la primavera per le fioriture, l’estate per fare sport ed escursioni, l’autunno per godere dei colori del foliage che dipingono i suoi versanti e l’inverno per gustare i piatti della tradizione nei numerosi ristoranti e agriturismi che si trovano nei borghi.
Dove mangiare:
In Valle d’Intelvi: Agriturismo Le Radici a Blessagno. Immerso nel verde della Valle d’intelvi; presenta una cucina della tradizione comasca con qualche incursione nella cucina sarda. Tutto è realizzato con prodotti bio e a km zero coltivati e allevati in loco.
Nel Triangolo Lariano: La Polentoteca Chalet Gabriele, a Piano Rancio, piccola località ai piedi del monte San Primo. Locale caratteristico, in sasso e legno, situato a m 1012 s.l.m., è facilmente raggiungibile con ogni mezzo ed è dotato di ampio parcheggio. Il piatto forte è la polenta, ma è possibile gustare molte altre specialità presenti nel ricco menu.
Testo di Francesca Pace e foto Latitudes|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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