Una realtà da visitare con calma tra paesaggi fiabeschi, ville da sogno, borghi incantati, giardini straordinari ed una cucina ricercata e gustosa che ha nei Tortellini di Valeggio il suo piatto “top”
A cavallo tra due regioni, Veneto e Lombardia, a mezza strada tra Verona e Mantova, due splendide città d’arte, nel punto d’incontro tra le colline moreniche, la pianura padana ed il Mincio, si incontra Valeggio sul Mincio. Una cittadina in provincia di Verona che per storia, tradizioni e memorie appartiene alla cultura lombardo veneta. Una riconosciuta “Città d’Arte” per la varietà ed il valore del patrimonio storico-artistico che la caratterizza.

Questa è la destinazione ideale per chi vuole trascorrere una vacanza completa, o anche solo un weekend, all’insegna di cultura, natura ed enogastronomia di qualità. Itinerari naturalistici e storico artistici, parchi acquatici, percorsi a piedi ed in bici anche lungo la ciclovia Peschiera Mantova che costeggia il Mincio ed una cucina ricercata e gustosa (che ha nei Tortellini di Valeggio il piatto “top”, che può essere degustato in uno dei tanti agriturismi, ristoranti e trattorie del territorio) sono gli elementi che contribuiscono a rendere il soggiorno davvero indimenticabile.
Valeggio: il nome deriverebbe da Valle Dium
Secondo alcuni il suo nome deriverebbe dal suggestivo “Valle Dium” cioè “Valle degli dei” una vallata pianeggiante e fertile da loro scelta per riposarsi. La vallata in questione, quella del Mincio, l’attraversa da nord a sud, in località Borghetto, ed aggiunge un paesaggio di grande suggestione naturalistica, una fascia verde tra le più belle del basso lago: una sinuosa strada d’acqua che indugia tra anse e canneti, habitat e rifugio di numerose specie faunistiche.

Dall’Età del Bronzo al periodo romano
Le sue prime tracce risalgono all’Età del Bronzo quando alcune comunità si insediarono sulle isolette che spartivano le acque del Mincio. Molti secoli dopo le tribù celtiche in arrivo dalla regione cisalpina invasero la pianura padana e si stabilirono nella valle del Mincio. Un veloce balzo attraverso i secoli fino al periodo romano ricco di numerose attestazioni tra cui le antiche sepolture rinvenute sotto l’odierno centro di Valeggio, caratterizzate da iscrizioni latine e da monumenti marmorei.
Sempre all’epoca romana anche i percorsi stradali che collegavano il guado sul Mincio con le grandi strade consolari (Postumia, Gallica e Claudia Augusta). Inoltre in questo territorio, precisamente a Salionze, una frazione di Valeggio sul Mincio, ci fu lo storico incontro tra Attila e Papa Leone Magno. Quest’ultimo dopo avere constatato le devastanti scorrerie riuscì a fermare l’avanzata verso Roma del condottiero unno.

Tanti i punti di interesse e le cose da vedere
La cittadina può essere visitata con calma anche perché i principali punti di interesse (la Chiesa di San Pietro in Cattedra, il Castello Scaligero, Borghetto con il Ponte Visconteo ed il Parco Giardino Sigurtà) sono facilmente raggiungibili a piedi. In particolare Borghetto, una incantevole realtà che deve il suo fascino all’armonico rapporto tra storia e natura, rimasto pressoché intatto nel veloce scorrere dei secoli. Questa è una tappa d’obbligo di ogni viaggio, seppur veloce, alla scoperta di Valeggio.

Borghetto è uno dei “Borghi più Belli d’Italia”
È un borgo affascinante inserito a pieno titolo uno dei “Borghi più Belli d’Italia” grazie al piacevole contesto rappresentato dalle rive del Mincio dove si possono trascorrere piacevoli giornate immersi nella quiete e nei colori di un emozionante ambiente naturale ed alla valenza storica del suo nucleo centrale di intatta impronta medievale.
L’atmosfera da “età di mezzo” si respira ad ogni passo ed è sottolineata dai tanti merli ghibellini, dalla piccola Chiesa di San Marco Evangelista in stile neoclassico, dalle ruote degli antichi mulini e dalle rocche del Ponte Visconteo, che gli abitanti di Borghetto chiamano familiarmente il “ponte lungo”: con i suoi 650 metri di lunghezza e 25 di larghezza ne è il simbolo indiscusso.

Nei pressi del Ponte San Marco, che attraversa il fiume di fronte alla chiesa omonima, nelle vecchie mura di una casa è incastonata la statua di San Giovanni Nepumoceno, martire boemo, che secondo la tradizione protegge dall’annegamento coloro che cadono nel Mincio.
Il Castello Scaligero è il simbolo di Valeggio
Il Castello Scaligero dall’alto del Monte Ogheri sovrasta l’abitato di Valeggio, il Mincio e le aree vallive del mantovano e del veronese. L’antico maniero, nonostante i segni del tempo, mantiene inalterata la sua suggestiva imponenza. Il percorso per raggiungerlo, dal centro del paese, è facile e piacevole, tra le eleganti ville liberty e una leggera e costante brezza.

Della primitiva fortezza rimangono oggi alcuni brevi tratti delle mura perimetrali, alcune torri angolari e il mastio. La parte oggi visitabile, originariamente chiamata la “Rocca”, è costituita dalla corte residenziale da cui si accede all’antica Torre Tonda, singolare costruzione a ferro di cavallo alta circa 15 metri. L’area interna è oggi occupata da una villa privata, edificata all’inizio del ‘900.
Nel centro storico di Valeggio, merita una tappa la Chiesa di San Pietro in Cattedra, con la caratteristica facciata incompleta. All’interno una grande navata neoclassica convoglia lo sguardo verso la pala dell’800, posta dietro l’altare che celebra la “Cattedra di San Pietro”.
In via Antonio Murari spicca il settecentesco Palazzo Guarienti sempre in rigoroso stile neoclassico. Una grande aquila ad ali spiegate sovrasta il balcone centrale. Già residenza dei Marchesi Guarienti di Verona, è oggi di proprietà comunale. Le sue ampie sale, completamente ristrutturate oggi ospitano la Biblioteca.

Parco Giardino Sigurtà: un grande spettacolo della natura
Qualche centinaio di metri più avanti, in via Cavour, c’è Villa Maffei Sigurtà, un sontuoso edificio di scuola palladiana pieno di storia e di magia. Per lungo tempo dimora estiva dei Conti Maffei è circondata dal Parco Giardino Sigurtà, una meraviglia naturalistica voluta dal marchese Antonio Maffei un illuminato amante dell’arte, del bello e dei giardini. Su suggerimento del nipote poeta Ippolito Pindemonte, lo fece costruire in stile inglese, precursore del giardino romantico dell’800. Oggi il “Parco”, regno di una infinità di piante, fiori, colori e anche di…simpatici scoiattoli è una meta turistica di grande richiamo.
Dalla primavera all’autunno gli interminabili spazi verdi si alternano a bellissime fioriture stagionali. Da marzo all’inizio di maggio è il periodo della Tulipanomania con un milione e passa di tulipani di 300 varietà che sbocciano sprigionando le tonalità più svariate. Premiata l’anno scorso come migliore fioritura di tulipani al mondo, cambia di anno in anno.

Da fine aprile a metà maggio migliaia di Iris colorano Viale delle Fontanelle e la Passeggiata Panoramica, con i loro petali gialli, viola, arancione e rosa pallido.
Viale delle Rose: simbolo del Parco
Maggio è anche il mese delle rose, che si sviluppano lungo il viale a loro dedicato con lo sfondo dell’imponente Castello Scaligero. Il viale delle Rose, lungo oltre un chilometro e mezzo, è uno dei punti più fotografati dai visitatori ed è sicuramente l’immagine con cui il Parco Giardino Sigurtà si è fatto conoscere nel mondo. Qui ogni primavera sbocciano migliaia selezionatissime rose in due varietà Queen Elizabeth e Hybrid Polyantha & Floribunda.
Nei mesi estivi nei 18 specchi d’acqua del parco fioriscono le ninfee, rustiche e tropicali, con i petali che vanno dal rosa pallido, al rosa intenso; dal rosso al ciclamino, al bianco e al giallo.

Uno dei punti di maggiore interesse è il Labirinto che si snoda, tra piante alte più di due metri, in un percorso rettangolare di 2500 metri quadri.
Da qualche anno, tra la collina degli Imperatori e l’Eremo c’è un angolo speciale dedicato anche la “Panchina degli innamorati”, un angolo speciale dedicato alle coppie che qui possono vivere un momento romantico nel verde e scattare un selfie circondati dalla favolosa Rosa di San Valentino, simbolo per eccellenza dell’amore.
Il Parco è aperto tutti i giorni (festivi inclusi) dalle 9 alle 19 (ultimo ingresso alle 18) fino al prossimo 12 novembre. Il biglietto d’ingresso costa 16 euro.

I Tortellini di Valeggio vera eccellenza italiana
Ogni tour nel Belpaese non può prescindere da una “sbirciata” alle eccellenze gastronomiche ed ai vini del luogo visitato. La cucina valeggiana ha nei Tortellini di Valeggio il suo piatto principe. Una vera eccellenza italiana che non manca mai sulla tavola delle feste e delle ricorrenze valeggiane. Il vero, originale ed inimitabile tortellino di Valeggio è conosciuto anche come “Nodo d’Amore” uno scrigno di sfoglia dorata sottilissima, rigorosamente fatto a mano, come vuole la tradizione, arricchito di profumato ripieno di carne brasata. Si può gustare in uno dei tanti ristoranti del paese o acquistare nei vari pastifici artigianali del territorio.
Per celebrare nel migliore dei modi tale delizia, ogni anno si svolge la “Festa del Nodo d’Amore”, la cena spettacolo più affascinante del mondo. La prossima è in programma il 20 giugno su Ponte Visconteo di Borghetto. Un banchetto lungo oltre un chilometro per una grande festa multisensoriale sotto le stelle di uno dei Borghi più Belli d’Italia.
Altro prodotto tipico è la Torta delle Rose, un dolce morbido, burroso e profumato che ricorda un bouquet di boccioli di rosa. Creata per celebrare le nozze tra Francesco di Gonzaga e la giovanissima Isabella d’Este fu molto apprezzata dagli spositanto da diventare una parte importante della cucina gonzaghesca.

Ci sono poi tantissimi altri ottimi piatti come le paste fatte in casa e i tortelli farciti con le verdure di stagione, i bolliti con la tipica pearà e le carni alla griglia da degustare in abbinamento con i vini del territorio, in primis Bianco di Custoza e Bardolino, per chiudere in bellezza ogni momento conviviale.
Info utili
www.valeggio.com
Articolo di Tiziano Argazzi. Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com.
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