Ostenda: natura e arte sul Mare del Nord

Da borgo marinaro ad esclusivo buen retiro estivo per la nobiltà belga della Belle Époque il passo non è breve, ma sicuramente possibile se si parla di Ostenda. Borgo fortificato, punto di partenza per i mercantili che commerciavano con l’Estremo Oriente, porto di transito per l’Inghilterra ed elegante località balneare: la città ha molte anime e molte personalità. Tutte da scoprire.

Testo di Enrico Saravalle foto di Lucio Luigi Rossi

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Il porto interno di Ostenda e la nave Mercator ©Lucio Luigi Rossi

Pescatori e teste coronate. Viaggiatori del Grand Tour e pittori. Imperatori e truppe della Wermacht. A Ostenda sono passati tutti, lasciando segni, tracce e testimonianze.

Ma la sua allure è quella di una città che si allunga pigramente sul Mare del Nord con una spiaggia di sabbia finissima. Che attrae in ogni periodo dell’anno schiere di affezionatissimi fan.

Storia e storie a Ostenda si incontrano. Dalla sua ingegnosa costruzione, secoli fa, alle spalle di grandi dighe che la proteggevano dalle minacce del mare al vantaggio di diventare uno dei porti più trafficati del Nord Europa, dai fasti e dalle ricchezze del periodo Asburgico alla fondazione della Oostendse Compagnie (la Compagnia Commerciale di Ostenda) che aveva la facoltà di fondare colonie oltremare, dalle campagne napoleoniche agli eventi della Seconda Guerra Mondiale.

Senza dimenticare le rappresentazioni tra la satira e il grottesco che uno dei grandi figli di Ostenda, il pittore James Ensor, fa della sua città natale nelle sue opere.

Ensor Superstar

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Autoritratto con cappello di James Ensor nella sua casa museo a Ostenda, Fiandre ©Lucio Luigi Rossi

Cosa si fa ad Ostenda? C’è solo l’imbarazzo della scelta. Si può cominciare proprio dalla James Ensorhuis: la casa del pittore ad una manciata di minuti dalla Groot Strand (la Grande Spiaggia) è diventata una casa-museo impreziosita da un nuovissimo centro visitatori che racconta la vita e l’opera del maestro con stanze allestite a tema e mostre temporanee.

Dopo gli Old Masters (Bruegel, Rubens e Van Eyck), tocca a James Ensor l’onore di un anno tutto per sé. Al pioniere dell’arte moderna, nel 75° anniversario della sua morte, viene dedicata una serie di mostre, esposizioni, performance musicali, conferenze che ne ridisegnano e ne raccontano vita e opere.

Ed ecco allora che oltre alla Ensorhuis, si visita al Mu.Zee la grande antologica Rose, Rose, Rose, à mesyeux. James Ensor e la natura morta in Belgio 1830-1930, dove gli still life del pittore sono messi a confronto con quelli della tradizione accademica belga del XIX secolo.

Ma anche i lavori che partecipano al festival di street art The Crystal Ship svolgono quest’anno un tema (quello delle maschere e del carnevale) molto caro a Ensor.

Avanti e indietro nella storia

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La mostra dedicata ai bambini allestita all’interno del Fort Napoleon, Ostenda, Fiandre ©Lucio Luigi Rossi

La storia millenaria di Ostenda in città si vede e si legge quasi ovunque. La cattedrale neogotica Sint-Petrus en Paulus, per esempio, ricorda quella precedente che venne distrutta quasi completamente da un incendio.

Della occupazione francese ai tempi di Napoleone parla, poi, Fort Napoleon, una fortezza difensiva a pianta pentagonale costruita per volontà di Bonaparte nei primi anni dell’800, per sventare un’eventuale attacco da parte degli inglesi.

E a proposito di occupazione di eserciti stranieri, c’è da dire che durante la Seconda Guerra Mondiale è stato realizzato dalle truppe tedesche l’imponente Atlantikwall (il Vallo Atlantico) una serie di strutture fortificate che dovevano impedire lo sbarco degli alleati anglo-americani.

Ma Ostenda è anche il Kursaal sulla Kursaal-Westhelling: uno dei principali luoghi di attrazione della città, ennesima versione modernista dei vari Kursaal che sono stati costruiti, distrutti e ricostruiti vista mare nel corso degli ultimi due secoli.

Un lungomare da amare

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Albert I Promenade, Ostenda, Fiandre ©Lucio Luigi Rossi

Dici Ostenda e pensi subito al mare: la città è famosa per il suo porto (il secondo del Belgio) ma ancora di più per la sua lunga spiaggia di sabbia fine, dorata, quasi mediterranea.

Città portuale e marittima ma anche città amata da regnanti e da aristocratici, che qui avevano fatto edificare le loro ville estive e si erano circondati di tutte quelle amenities ritenute indispensabili per una villeggiatura all’insegna del lusso e del divertimento, come la neoclassica Koninklijke Gaanderijen (Galleria Reale), un porticato a colonne sul mare lungo quasi 400 metri, che unisce il parco e la villa reale con l’ippodromo.

Ma il lungomare cittadino regala altro: il Visserskaai (il nome rivela che ci si trova nell’antico porto dei pescatori) è la passeggiata che costeggia il porto urbano lungo il molo che poi si trasforma in Albert I Promenade e qui cambia il panorama.

Sulla destra, il mare è una distesa di acqua verde, grigia, blu, che cambia colore durante il giorno e che il vento agita ininterrottamente.

Street art, graffiti e spray art

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Murales a Ostenda, Fiandre ©Lucio Luigi Rossi

La rivista d’arte statunitense Juxtapoz ha descritto The Crystal Ship di Ostenda come “un festival d’arte che sta rapidamente diventando uno dei maggiori eventi annuali di street art nel mondo”.

Dopo aver visto la luce nel 2016, il festival è una manifestazione multitasking di graffiti, stencil, murales, sculture e installazioni che impreziosisce piazze, muri e facciate di case e condomini con i lavori dei migliori creativi, graffitari e spray artist di tutto il mondo.

La collezione di street art è, ovviamente, visibile tutto l’anno: il punto di partenza è presso l’edificio Toerisme Oostende, dove si recupera una mappa pedonale e ciclistica utile per individuare le location delle singole opere.

Volendo si può anche prenotare una visita guidata o utilizzare il chatbot di Messenger per individuare tutte le opere della collezione

Coast to coast

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La fermata di Vosseslag, lungo il percorso del Kusttram della costa, Ostenda, Fiandre ©Lucio Luigi Rossi

La costa del Belgio, tra Francia e Paesi Bassi, si srotola per una settantina di chilometri. Tutti da scoprire con un tram da Guinness dei Primati, il Kussttram.

È lui, infatti, che collegando le città sulla costa belga, da Knokke a De Panne, è la linea tranviaria più lunga al mondo.

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La costa del Mare del Nord a Ostenda, Fiandre ©Lucio Luigi Rossi

Che regala, lungo il tragitto, panorami diversi e Fiandre diverse, distese di dune e deliziose cittadine Belle Époque, tratti di costa selvaggia e panorami a perdita d’occhio. 

Vera istituzione per chi abita sulla costa fiamminga, il Kusttram è un mezzo di trasporto frequente e puntuale, utilizzato non solo da turisti e visitatori ma anche dagli insider che si spostano lungo i suoi binari per fare shopping, raggiungere amici, andare al cinema.

Infoutili:

Informazioni: Informazioni generali sulla città si trovano sul sito, completissimo di ogni informazione curiosità, dettagli sulla storia, gli hotel, i ristoranti e le attrazioni in città e dintorni. Per un viaggio nelle Fiandre è sempre utile informarsi sul sito dell’Ente del Turismo delle Fiandre

Quando andare: Ostenda è una città per tutte le stagioni. L’inverno anche se piovoso e freddo regala infinite possibilità di camminate lungo le grandi spiagge o sui sentieri tra le dune. In autunno e primavera la natura cambia abito e regala atmosfere ensoriane. L’estate, poi, promette temperature mai eccessive, lunghe nuotate nel mare del Nord, giornate di luce interminabile.

Come arrivare: Dall’aeroporto di Bruxelles, grazie ai frequenti collegamenti ferroviari, si raggiunge Ostenda in poco più di un’ora.

Dove mangiare

Brasserie Albert: Per una serata d’atmosfera niente di meglio che scegliere questa brasserie, elegantemente Belle Époque, dove il menu è ispirato alle tipiche preparazioni della cucina locale.

Ristorante Villa Ostinato: ad una manciata di minuti dalla sede del Mu.Zee, è ospitato negli spazi raffinati di una villa fine ‘800 con affaccio su un giardino segreto. Le proposte della cucina sono una celebrazione dei menu gourmand cittadini: ostriche, langostine al burro bianco, croquette di ricercati gamberetti grigi, terrina di foie gras.

Dove dormire

Hotel du Parc: location decisamente retrò di fronte al Leopold Park. Al piano terra una brasserie (frequentatissima all’ora del tè) con grandi specchiere, tavolini di marmo, luci ad effetto. Poi le stanze, ristrutturate di recente, con kit di cortesia Nespresso si affacciano sulla Marie Jose Plein e sul Kursaal.

Villa Ostinato, l’hotel: solo sei suites oversize arredate in stile minimalista con tappeti orientali, marmi e stucchi, mobili dal design raffinatamente pop.

Testo di Enrico Saravalle foto di Lucio Luigi Rossi|Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com