La Coruña, tra terra e mare

Sembra strano ma La Coruña ha un’anima più vicina al mondo celtico che a quello andaluso. Ecco i luoghi da scoprire in questa città segnata dal mare.

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La Coruña, la Torre d’Ercole ©Mauro Parmesani

Si fa una certa fatica salire i 120 metri di ripidi e stretti gradini della Torre di Ercole. Il faro più antico del mondo, costruito dai romani nel I secolo, ristrutturato e innalzato nel 1788 da Eustacchio Giannini e, ancora oggi, perfettamente funzionante, con la sua portata di circa 40 miglia.

Il fiato manca ma la volontà di affacciarsi alla balconata supera le difficoltà. E così, poco dopo, posso finalmente ammirare, a 360 gradi, il meraviglioso panorama, accolto da un vento sferzante ed impetuoso.

Il faro di La Coruña

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La spiaggia di Praia do Areal vista dalla Torre D’Hercules ©Mauro Parmesani

Sono sull’acclamato simbolo, Patrimonio dell’Umanità dal 2009, della città galiziana di La Coruña, nel nordovest della Spagna. Una città più vicina al mondo celtico che a quello andaluso, per la verità, ma altrettanto ricca di fascino e atmosfera.  

Sembra di volare, mentre osservo il primitivo paesaggio di onde impetuose che si infrangono spumeggiando sugli speroni rocciosi di Punta Eiras, Punta Robaleiras e Punta Herminia.

Più a est le rocce frastagliate di Cabalo de Pradeiras delimitano numerose istallazioni artistiche e il famoso Parco Museo dei Menhires, dodici singolari sculture disposte in circolo e a forma di dolmen che rappresentano il simbolismo rituale e marcano sia i punti cardinali che le mediane. L’istallazione fu creata nel 1994 dallo scultore spagnolo Manolo Paz.

Mentre a sud, la città vecchia e la città nuova occupano il resto della penisola rocciosa, delimitata a ovest dalla grande baia di Enseada Do Orzán con le belle e affollate spiagge Praia De Riazor e Praia del Orzán, dove soleva camminare il giovane Pablo Ruiz Picasso. A est, invece, la baia sottovento è occupata dal grande porto commerciale di La Coruña.

Scoprire la città

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Le facciate delle case chiamate Galerias tipiche della città ©Mauro Parmesani

La città è una bomboniera da girare assolutamente a piedi. Dall’obelisco Millenium situato all’inizio dell’Enseada Do Orzán sino alle imponenti mura del Castello di Santo Anton, sede del Museo Archeologico e Storico, vi sono oltre 13 chilometri di Paseo, perfetto per camminare con il naso all’insù.

In questo modo si possono ammirare i moderni palazzi affacciati al mare e le belle costruzioni del centro storico, con le dimore signorili in stile Modernismo e Art Noveau, create nella prima decade del ‘900 da architetti come il cubano Ricardo Boán e il “coruñés” Antonio López Hernández.

Non so bene perché, ma questa città mi attrae, mi cattura, mi fa sentire parte di essa. Forse perché, come scriveva la contessa Emilia Pardo Bazán (nata a La Coruña nel 1851), esponente di spicco del Naturalismo (una derivazione del Realismo), “non scegliamo i nostri sentimenti, vengono da noi, crescono come l’erba che nessuno pianta e che inonda la terra”.

Del resto l’atmosfera vivace, la gioia di vivere e le numerose opportunità di socializzare permettono di approfondire l’anima più intima della città e dei suoi abitanti. Basta bighellonare lungo la marina e nei vicoli adiacenti per essere coinvolti nell’allegra confusione del Tapeo, l’aperitivo serale galiziano a base di pinchos, simile alle tapas.

La tradizione vuole che si passi da più taverne e bar, assaggiando qua e là le specialità culinarie proposte come il famoso “pulpo alla gallega”, insaporito con patate e paprika o peperoncino sia dolce che piccante, e i crostini di acciughe del cantabrico con formaggio di pecora merina.

Ovviamente, sempre accompagnati dall’immancabile caña (bicchiere) dell‘ottima birra locale Estrella Galicia. Un colpo d’occhio davvero inusuale lo si ha passeggiando lungo il porto su cui sfilano, come in parata, le belle ed originali facciate delle case, rigorosamente dipinte di bianco.

Sono le famose Galerias, il retro delle antiche case dei pescatori che possedevano una doppia parete di finestre in vetro nel cui spazio veniva essiccato il pesce.

Inframezzate ad esse, spiccano alte torrette chiamate Ambigù: erano le torri di avvistamento da cui gli armatori controllavano la propria flotta in porto.

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Mercato del pesce di Plaza de Lugo ©Mauro Parmesani

Quelle umili case di un tempo, sono oggi ricercatissime e, rappresentano il top del mercato immobiliare della città. A pochi passi dal barrio marinero, si trova la piazza più importante della città dedicata all’iconica eroina Maria Mayor Fernàndez de Càmara y Pita, conosciuta più semplicemente come Maria Pita).

Il 4 Maggio 1589 gli inglesi attaccarono La Coruña aprendosi un varco nelle esigue difese spagnole. Fu Maria Pita ad uccidere il tenente che comandava gli invasori.

Il coraggio della donna diede nuovo slancio agli spagnoli che riuscirono a sconfiggere gli inglesi. La statua dell’eroina si erge nella piazza di fronte all’elegante ed imponente Palazzo municipale, opera dell’architetto comunale Pedro Mariño che si ispirò allo stile eclettico, tipico dei grandi hotel del XIX secolo.

Spiccano le tre grandi cupole e la bella facciata, simboli appariscenti dell’identità culturale della città. Dalla piazza si accede alla “Cidade Vella”, il cuore della città vecchia, con i suoi ombrosi giardini, le case museo di Maria Pita e di Emilia Pardo Bazán, e la partenza del “cammino Inglese” che permetteva ai pellegrini inglesi, durante la Guerra dei Cent’anni, di sbarcare nei porti della Galizia per raggiungere Santiago.

Dal dicembre del 2016, i pellegrini possono ottenere la Compostela anche partendo da La Coruña, a condizione che completino un pellegrinaggio certificato di almeno 25 km nel paese di origine.

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Parco Museo dei Menhires ©Mauro Parmesani

Nei Giardini di San Carlos si trova la tomba del generale inglese John Moore, artefice dell’evacuazione dell’esercito inglese dall’accerchiamento dei fanti napoleonici del generale Soult, tra il 11 e 14 gennaio del 1809.

Il generale riuscì a far reimbarcare quasi tutto l’esercito inglese sfuggendo così all’annientamento. Purtroppo nelle ultime fasi della battaglia fu ferito mortalmente da una palla di cannone e seppellito con tutti gli onori sui bastioni della città.

La storia si è ripetuta poi, durante la Seconda Guerra Mondiale, nella battaglia di Dunkerque, svolta tra il 26 maggio e 4 giugno del 1940. In questa occasione i 400mila fanti inglesi e francesi superstiti riuscirono ad essere evacuati via mare dal porto di Dunkerque, sfuggendo alla cattura dei tedeschi. 

Dal Monte de San Pedro la città, la penisola, la Torre di Ercole e l’Oceano Atlantico si distinguono perfettamente è l’ultimo omaggio alla città gallega che mi ha completamente stregato.

Infoutili:

Informazioni:

L’origine di La Coruña risalirebbe a un antico insediamento celtico. Furono però i romani a farla diventare importante, grazie al suo riparato e strategico porto lungo le rotte di navigazione, motivo per cui Traiano fece costruire il famoso faro Torre d’Ercole.

La storia della città è un susseguirsi di avvenimenti a volte bellicosi, come l’attacco inglese del famoso Francis Drake, che culminò con la sconfitta del corsaro al servizio di Elisabetta I e, in epoca napoleonica, con il successo dell’evacuazione dell’esercito inglese dal porto coruñese.

La Coruña è anche la città di Amancio Ortega, fondatore e patron di Zara. Il primo negozio lo aprì nel 1975 in Calle Juan Florez a La Coruña, chiamandolo Zorba da “Zorba il greco”, il film preferito dalla moglie Rosalía Mera. Lo cambiò poi in Zara per distinguerlo da un bar nelle vicinanze che aveva lo stesso nome.

Da allora il marchio e la società Inditex (Industrias de DiseñoTextil Sociedad Anónima), sono icone mondiali del tessile. La società possiede anche i marchi Massimo Dutti, Pull and Bear, Stradivarius, Bershka, Oysh e Zara Home, giusto per menzionare i più conosciuti.

Il gruppo galiziano è diventato una multinazionale presente in 91 paesi nei cinque continenti, con 7.000 punti vendita e un organico superiore ai 152.000 impiegati. L’impero di Ortega si è espanso anche nell’immobiliare, nella finanza e, nelle concessionarie d’auto.

Come arrivare:

Con i voli diretti di Easyjet da Milano, oppure con voli di linea di Iberia.

Quando andare-clima

Siamo in Atlantico, il clima cambia spesso, in primavera gli scenari mutano repentinamente, il sole e le nuvole si rincorrono di continuo. In estate, le giornate sono calde e soleggiare. In autunno la luce e perfetta.

Dove dormire:

Hotel Riazor: situato sull’omonima spiaggia.

Doble Tree By Hilton: vicino al promontorio della Torre d’Ercole.

Hotel Plaza: nel centro storico.

Hotel Melia Maria Pita: nell’ampia baia di Orzan.

Dove mangiare:

La Caseta de Aurora: regno del pulpo gallego

Taberna da Galera: il calamaro fritto da non perdere

Taberna 5 Mares: vista imperdibile dal monte San Pedro.

Artabria: aragoste e crostacei a non finire.

Restaurante Miga: per chi ama le ostriche.

Pablo Gallego: pesce freschissimo e specialità come la lampreda.

Abbigliamento:

Pratico per le passeggiate e con un capo più elegante per le serate.

Sugegrimenti:

Non perdetevi l’itinerario picassiano, con visita della casa-museo, dove l’artista e la famiglia vissero per quattro anni. Oltre ai tanti luoghi simbolo in cui soleva fermarsi.

Da visitare il birrificio Estrella Galicia, sia per scoprire il museo che per partecipare ai workshop d’introduzione alla degustazione della birra.

Per chi ama il pesce, immancabile la visita al mercato di Plaza de Lugo, uno dei principali mercati ittici spagnoli.

Infine, andate al cimitero di Santo Amaro, uno dei più belli della Spagna.

Link utili:

Per saperne di più si possono consultare i siti Spain.info e visitcoruna.com.