Vivere immersi tra le nuvole in mezzo alle risaie di Yuanyang nello Yunnan, sud della Cina.
Dopo un lungo e pittoresco viaggio in uno dei tanti “sleeping bus” che tagliano in tutte le direzioni questo vasto Paese, sono tornato nuovamente in albergo a Kunming, ( ?? ) capitale di una della province cinesi più affascinanti dal punto di vista paesaggistico, lo Yunnan, situato nella Cina sud-occidentale al confine con Vietnam, Laos e Myanmar.
Mi soffermo a ricordare le immagini che sono passate davanti e dietro l’obiettivo fotografico durante questi ultimi giorni e quelle che ricordo con maggiore vividezza riguardano la vita non facile della popolazione che abita questi luoghi, l’etnia Hani, una delle 56 etnie che oggi vivono all’interno della Repubblica Popolare Cinese. Donne e uomini vivono a stretto contatto con la terra, un rapporto che traspare anche dalle rughe che solcano numerose i loro visi, ogni persona durante il giorno è in piena attività: la vita è quella tipica di una comunità rurale. Solo i bambini e gli anziani trascorrono giornate meno faticose, i primi giocano con gli animali e con tutto quello che la natura del luogo può offrire loro, le donne anziane, durante lunghe chiacchierate, lavorano i tessuti per trasformarli poi nei tipici indumenti della comunità. Gli anziani maschi passano ore interminabili a fumare attraverso uno strumento auto prodotto: un arnese simile al narghilè arabo, costituito da un lungo pezzo di bamboo scavato all’interno per permettere al fumo di salire sino all’imboccatura e riempito sino ad una certa altezza di liquido, forse acqua, per far sì che il fumo possa raffreddarsi prima di entrare in bocca.
Vengo ospitato in una piccola guesthouse a conduzione familiare. Madre e figlio insieme ad altri aiutanti gestiscono una serie di piccole stanze nel piccolissimo villaggio di Duoyishu ( ??? ), circondato ovunque da centinaia e centinaia di risaie che sembrano disegnate da un’entità superiore. La madre, una gentilissima donna che non arriva al metro e mezzo di statura, sempre vestita in abiti tradizionali con il copricapo colorato di un blu intenso, accudisce tutti gli ospiti con la gentilezza che una madre ha verso i propri figli. Come vogliono le tradizioni culinarie della provincia, abbondano i pasti a base di verdure di forme e colori diversi conditi con dosi massicce di peperoncini. Ovviamente, a partire dalla colazione fino ad arrivare alla cena, non può mancare la grande risorsa del luogo, il riso, che assume qui colori ambrati sicuramente per la mancata raffinazione.
Le risaie utilizzate da centinaia di anni dall’etnia Hani, offrono uno dei paesaggi più spettacolari della Cina e si estendono per circa 13.000 ettari intorno al villaggio principale di YuanYang ad un’altezza di 1900m. Durante il mite inverno sembrano quasi galleggiare in un mare di nuvole generate nelle calde e umidi valli sottostanti.
Gli Hani vivono principalmente di agricoltura e curano i luoghi sapientemente presi in prestito dalla natura: colline, vallate, dirupi ed ogni spazio dove batte il sole è stato trasformato in terrazza. Quasi tutte sono state adibite alla coltivazione del riso ed assumono tinte differenti secondo lo scorrere delle stagioni.
Il periodo più affascinante è di certo il clemente inverno, quando i terrazzamenti colmi d’acqua riproducono tutta la tavolozza di colori offerta dalla natura. Si va dalle tinte pastello ai colori argentati e dorati dell’alba, dalle calde saturazioni dei rossi tramonti fino ai colori brillanti e accecanti del pieno giorno.
Mi trovo in questi luoghi incantevoli proprio in questo periodo dell’anno e i miei occhi, insieme all’inseparabile obiettivo fotografico, stanno ammirando ormai da ore questo spettacolo di riflessi cristallini. La prima notte nella guesthouse passa con relativa tranquillità e nella mia mente si susseguono e si rincorrono tutte le immagini appena vissute. Cerco di addormentarmi ma il pensiero di come potrà essere il paesaggio durante le prime luci dell’alba mi tiene sveglio.
Poche ore ed ecco il chiarore della nostra stella che scavalca le montagne circostanti, guardo fuori dalla finestra e lo spettacolo che si rivela è qualcosa di meraviglioso. Dolci colline in lontananza appena illuminate dal chiarore dell’alba vengono abbracciate da affettuose nuvole biancastre. Iniziano a prendere forma le centinaia di terrazze ricolme d’acqua, nemmeno una leggera brezza si alza in questo momento ed assisto a una nuova meraviglia. Le terrazze si trasformano in centinaia di specchi multiformi assumendo linee differenti e sinuose da qualsiasi punto le si osservi.
Ogni momento della vita in cui ho avuto la possibilità di trovarmi in luoghi simili è stato accompagnato da una sensazione comune, i brividi che mi percorrono la schiena dal basso verso l’alto. Un contatto così ravvicinato con la natura da sembrare parte di essa.
Informazioni utili
Informazioni e assistenza per organizzare un viaggio personalizzato secondo le proprie esigenze presso le migliori agenzie di viaggio.
Come arrivare: da/ per Chengdu, alcuni voli partono direttamente dall’Europa per lo Yunnan. Altrimenti voli con scalo nelle metropoli quali: Shanghai, Pechino, Hong Kong.
Quando andare – Clima: si può visitare lo Yunnan in ogni periodo dell’anno visto il suo clima mite per tutti i 12 mesi. Mai sotto 0° i mesi invernali sono poco più freddi e secchi , al contrario i mesi estivi sono più caldi e molto piovosi. http://www.weather.com.cn/english/
Dove dormire: Hotel da 5 stelle nelle capitale della provincia Chengdu a guesthouse nelle parti rurali. www.ctrip.com
Fuso orario: UTC/GMT +8 Pechino
Documenti: Visto Cina
Vaccini: l’unico vaccino richiesto dai regolamenti internazionali è quello contro la febbre gialla. Si consiglia di rivolgersi alle strutture mediche specializzate nella medicina di viaggio secondo la destinazione, il tipo di viaggio, l’itinerario, la durata, la stagione, l’età e il tipo di salute del viaggiatore.
Lingua: Mandarino e dialetti della zona
Religione: Buddhismo, Buddhismo tibetano, Taoismo
Valuta: Yuan renminbi (RMB)
Elettricità: 220V- 50 Hz
Telefono : Prefisso internazionale +86
Suggerimenti: Studiate qualche parola di Mandarino per cercare di comunicare con gli abitanti del luogo, anche con poche parole si può vivere un viaggio a più stretto contatto con le persone.
Link utili: www.cinaoggi.it, www.chinatoday.com, www.withyana.com
Testo e foto di Luca Teisseire
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