A 50 km da Ljubljana si trovano le grotte di Postumia, le più famose in Slovenia. Un mondo sotterraneo fatto di stanze enormi, cattedrali da cui spuntano colonne di roccia lucida, lampadari d’acqua pietrificata da milioni di anni, affascinanti stalattiti e stalagmiti dalle forme più strane. Con 21 km di cavità sotterranee e concrezioni calcaree, Postumia è la più grande grotta di Carso classico in Europa e un’importante meta turistica che accoglie visitatori da tutto il mondo. Forse troppi. Dal 1819, anno in cui le grotte hanno aperto una piccola parte al pubblico, sono passate di qui 35 milioni di persone, 70 milioni di piedi e mani che hanno violato questo santuario nascosto nella montagna. Si entra con un trenino elettrico e si continua a piedi, in fila indiana, su un sentiero in cemento antiscivolo con ringhiere di metallo e illuminazione artificiale. Si segue la guida e la carovana di turisti dietro. Non si possono fare foto e non bisogna toccare, ma molta gente ha grosse difficoltà a resistere alle tentazioni, e cede. In questo museo sotterraneo dal clima umido e freddo, si attraversano la Sala Gotica, la Sala da Ballo, dove si tengono manifestazioni, spettacoli musicali e persino matrimoni di lusso, il Grande Monte, detto anche Calvario, la sala degli Spaghetti, quella Bianca, quella Rossa e infine la Galleria del Brillante, dove si trova la colonna più famosa, diventata il simbolo delle grotte. Prima di riprendere il trenino del ritorno, poi, si arriva a un acquario, dove si può sgomitare per ammirare qualche esemplare di Proteo, un animaletto simile a una lucertola che vive nelle grotte ed è in grado di sopravvivere fino a 12 anni a digiuno. È la mascotte di Postumia, amatissima dai bambini e acquistabile anche in versione peluche, prima di tornare a casa. Insomma, si arriva alla fine delle grotte con gli occhi pieni di bellezza, ma un po’ tristi per questa natura così sacrificata alle logiche del turismo.
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